Bite Denti A Cosa Serve?
vik
- 0
- 58
Cos’è il bite? – Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che ha la funzione di risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti, alla dislocazione mandibolare, alla malocclusione dentale e al russamento. Ha la forma di una mascherina e deve essere posta fra le due arcate dentali per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal dentista.
Quando è necessario mettere il bite?
Il bite dentale interviene in caso di malocclusione allineando mascella e mandibola nel modo corretto. A seconda della gravità della situazione, il dentista realizzerà un bite personalizzato e darà indicazioni su quanto e quando portarlo.
Quali sono i benefici del bite?
Il bite dentale è una delle soluzioni comuni per risolvere problemi dentali che si ripercuotono in diverse aree del corpo. Mal di testa, dolori alla schiena, disturbi all’orecchio, fastidi alla zona tra collo e spalle: tutto questo potrebbe trovare soluzione migliorando l’occlusione dentale.
Cosa fa il bite notturno?
Come funziona il bite notturno? – Il bite notturno si comporta come un cuscinetto che impedisce lo sfregamento dei denti tra l’arcata superiore e quella inferiore, aiuta a correggere la postura e consente alla mandibola di assumere una posizione corretta. Questo apparecchio è utile per tutte quelle persone che durante la notte subiscono una contrazione involontaria dei muscoli masticatori.
mantenere il giusto spazio e la giusta distanza tra le arcate dentali difende lo smalto dai traumi causati dallo sfregamento. Il movimento notturnodello sfregamento infatti può comportare l’abrasione dello smalto dei denti eanche l’infiammazione delle gengive trasferire la forza esercitata dai muscoli su di esso, piuttosto che sui denti, allentando la tensione e permettendo ai muscoli mandibolari e cervicali di rilassarsi. Si tratta di funzione particolarmente importante: la contrazione dei muscoli mandibolari può essere motivo di dolore alle spalle, alla schiena e al nervo trigemino.
Quante ore al giorno si usa il bite?
Quante ore si deve indossare un bite al giorno ? – Generalmente la notte; qualche volta anche 2-4 ore di giorno. Esistono pochi casi particolari in cui andrà portato durante tutte le 24 ore, esclusi i pasti.
Quanto costa un bite per i denti?
Qual è il costo del bite dentale? – Il prezzo di ogni bite dentale dipende da diversi fattori, anche se il fattore determinante è il tipo di mascherina che andremo ad utilizzare.
In generale, il prezzo del bite per bruxismo dal dentista varia tra € 200 e € 400.Per quanto riguarda il prezzo delle mascherine di contenzione, varia tra € 150 e € 250, circa. Il prezzo del bite antirussamento è compreso tra € 50 e € 250. Se parliamo del prezzo delle mascherine per i denti sbiancanti, si va dai 250 ai 400 euro. Infine, il prezzo dei trattamenti con bite ortodontico realizzato su misura può variare da € 2.000 a € 5.000.
Cosa succede se non si usa il bite?
È infine importante ricordare che l’apparato stomatognatico influisce direttamente anche su quello muscolo-scheletrico: se non si interviene tempestivamente sul bruxismo notturno con un bite, è probabile che si sviluppino dolori alla schiena, al collo, alle orecchie e perfino alla testa.
Quanto tempo ci vuole per abituarsi al bite?
Occorreranno un paio di giorni per abituarsi, si potrà avere inizialmente la sensazione di avere una bocca piena e ci potrebbe essere una maggiore produzione di saliva. Dopo la prima settimana vi abituerete a tal punto da non poterne più fare a meno perché associato ad una sensazione di benessere.
Perché si digrignano i denti mentre si dorme?
Cos’è il Bruxismo? – La radice del termine “bruxismo” deriva dalla parola greca βρύχω, che significa letteralmente ” digrignamento dei denti “. Il bruxismo è un fenomeno più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione; è considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo, altrimenti detta parafunzione,
Quanto costa il bite notturno in farmacia?
Il prezzo del bite farmacia, invece, è molto accessibile perché si tratta di strumenti preconfezionati, anche se automodellanti. Il costo di un bite Dr. Brux, per esempio, è di circa 69 euro e puoi trovarlo a meno durante le offerte promozionali.
Come togliere il cattivo odore dal bite?
Il paziente deve sempre tener presente che l’igiene domiciliare dei presidi gnatologici è fondamentale così come lo è per qualsiasi altra struttura riabilitativa come apparecchi ortodontici e/o protesi. Le placche occlusali sono di resina, materiale studiato specificamente per rimanere in ambiente umido come la bocca.
Quindi un primo consiglio, nel caso fosse necessario lasciare la placca fuori dalla bocca per molte ore, è quello di continuare a tenerla umida, ad esempio avvolta in un telino bagnato, inserita nella sua scatola e messa nel frigorifero di casa nel porta verdure oppure immersa in acqua in un comodo recipiente.
Per quanto riguarda la pulizia, che deve essere giornaliera, sarà bene utilizzare mezzi non aggressivi perché questi potrebbero ledere o incidere la superficie del bite con la formazione di solchi o asperità poi difficilissime da detergere. Consigliamo quindi usare uno spazzolino con le setole ultrasoft e un detergente sgrassante non aggressivo, ad esempio dentifricio, sapone di marsiglia in pezzi.
Mai immergere la placca in liquidi come amuchina, anticalcare e similari. Mai bollire e/o inserire la placca in lavapiatti. Se si vorrà intervenire per rimuovere gli inevitabili depositi di calcare sarà sufficiente, prima del lavaggio quotidiano, lasciare il bite una mezzoretta in una soluzione contenente il 50% di acqua ed il 50% di aceto bianco, mai usare aceto rosso perché colorerebbe indelebilmente la placca.
Autore: Dottor Tullio Toti Professore a contratto a.a.2020/21 di Gnatologia presso il Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria – Università Vita-Salute San Raffaele (Mi) e Direttore Medico di Smart Dental Clinic presso la Clinica San Carlo di Paderno Dugnano
Quando si chiude la bocca i denti si toccano?
Faq frequenti – Come capire se si ha una malocclusione? Per capire se si ha un problema di malocclusione l’unico modo è quello di fare una, Come si cura la malocclusione dentale? Dipende dal grado e dalla gravità di malocclusione che si ha. Sarà il tuo dentista a giudicare come intervenire.
Quando si ha la bocca chiusa i denti si devono toccare? La linea immaginaria tra i due centrali dell’arcata superiore deve continuare con quella dei due incisivi dell’arcata inferiore. L’arcata superiore va a coprire leggermente quella inferiore, senza toccarsi e senza scivolamento. Cosa significa quando mi scatta la mandibola? Se la mandibola scatta, fa click o scrocchia significa che molto probabilmente è presente una disfunzione a livello temporo-mandibolare.
È bene approfondire con una visita presso il proprio dentista di fiducia. La visita di controllo periodica è importante per la tua salute dentale Per abilitare il tasto di Invio Messaggio è necessario prima accettare le condizioni d’uso. : Malocclusione dentale: cos’è e come trattarla
Quanti tipi di bite ci sono?
Il bite è un apparecchio invisibile mobile inferiore o superiore che ricopre completamente l’ arcata dentale e viene utilizzato per evitare che i denti sfreghino tra di loro, preservandone lo smalto, Viene utilizzato inoltre per trattare alcune patologie come il bruxismo e problematiche della articolazione temporo mandibolare.
- Si utilizza come apparecchio mobile notturno, per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal dentista.
- Ogni bite è personale in quanto è realizzato su misura e sotto prescrizione dell’odontoiatra, in base alle impronte delle arcate dentarie.
- Il più delle volte è trasparente e realizzato in resina o in altri materiali simili.
A cosa serve il bite per i denti? In linea generale, serve a posizionare correttamente l’arcata dentaria della mascella (superiore) e l’arcata dentaria della mandibola (inferiore). I benefici sono innumerevoli, tra i più importanti: 1) Protezione dell’articolazione temporo-mandibolare L’articolazione temporo-mandibolare può consumarsi precocemente a causa del continuo masticare in modo scorretto e del digrignare (serrare i denti).
Il bite può risolvere in maniera molto efficace questa problematica che può causare notevoli danni e dolore alla apertura della bocca associato anche a rumori articolari,2) Postura L’apparato masticatorio e il sistema posturale sono strettamente legati e un mal posizionamento potrebbe provocare dolori all’apparato muscolo-scheletrico o disturbi della postura, oltre che il consumo dello smalto dentale.
In questo caso, il bite aiuta a ripristinare il corretto allineamento dei denti, favorendo la giusta postura della colonna vertebrale,3) Apparecchio ortodontico Spesso il bite viene adoperato dopo aver indossato un apparecchio ortodontico per mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
Inizialmente va indossato giorno e notte e successivamente solo di notte ma con costanza per un periodo di tempo che varia da alcuni mesi ad alcuni anni a seconda della gravità. Tipologie di bite dentale Il dentista gnatologo, è il medico specializzato ed è colui che è in grado di individuare l’intervento più opportuno in base alla rilevazione delle impronte delle arcate dentarie.
Da questa impronta, si ottengono i modelli in gesso che consentano di creare il bite sui denti del paziente. In base alle problematiche riscontrate è possibile distinguere diverse tipologie di bite. Personalizzati I bite personalizzati, o rigidi, sono quelli costruiti su misura dal dentista dopo aver diagnosticato il problema da risolvere e aver preso l’impronta dentale.
- Pur essendo i più costosi, sono quelli maggiormente consigliati poiché sono costruiti sulla base delle proprie caratteristiche e disturbi.
- Automodellanti o morbidi Si tratta di mascherine termoplastiche in resina o in silicone che si adattano alla propria dentatura.
- Sono facilmente reperibili in farmacia a basso costo.
Preformati Sono placche in resina con una conformazione standard. Sono venduti in farmacia a modici prezzi ma, in ogni caso, è indispensabile sottoporsi ad una visita specialistica per venire a conoscenza della patologia da curare e quale bite adoperare.
In base ai materiali utilizzati i bite possono essere di due tipi: bite morbidi : sono costruiti in silicone e sono utilizzati come rimedio contro il bruxismo (digrignamento notturno). Possono essere sia superiori che inferiori. bite rigidi : sono costruiti in resina acrilica, un materiale che dura nel tempo.
Generalmente vengono modellati sull’arcata inferiore del paziente e vengono utilizzati sia nei casi di bruxismo che di malocclusione. Come pulire il bite Ogni giorno il bite deve essere pulito in maniera attenta e strofinato con uno spazzolino da denti con una soluzione di collutorio e acqua. Contattaci per avere maggiori informazioni in merito.
Come scegliere il bite superiore o inferiore?
Cura del bruxismo con il bite Bite (pronuncia “bait”) è una parola inglese che significa “morso”. Si tratta di un dispositivo medico che si inserisce di solito su una sola arcata dentaria, alcune volte su entrambe, bloccando i contatti abituali tra i denti e determinando una differente posizione della mandibola, Il bite è un efficace alleato per la cura del bruxismo. La maggior parte degli fallimenti terapeutici in questo settore sono dovuti alla confusione sull’argomento sia da parte dell’operatore, sia da parte del paziente (spesso al terzo/quarto bite consecutivo, sperando che l’ultimo sia quello giusto).
- Cercherò di fare un po’ di chiarezza.
- Prima di essere introdotti nella pratica clinica odontoiatrica, è stata condotta per molti anni una lunga sperimentazione dei bite su atleti di livello internazionale, in sport come atletica leggera, sci, automobilismo, motociclismo ed altri.
- Durante la visita odontoiatrica, una volta posta la diagnosi di occlusione abituale patologica è necessario portare il paziente in posizione terapeutica rapidamente e reversibilmente.
Questo risultato si può ottenere con un bite di svincolo o con un bite di riposizionamento o prima con l’uno e poi con l’altro, a seconda della complessità del caso. Il bite viene utilizzato con finalità
- Diagnostica : per capire se sintomi come cefalea, rumori articolari, disturbi dell’orecchio e dell’equilibrio e problemi posturali siano in relazione con un problema occlusale dentale. In alcuni casi, come ad esempio in presenza di cefalee anche gravi, dove, spesso, sono state tentate senza risultato tutte le terapie classiche, l’uso del “bite diagnostico” può rivelarsi assai utile. Se si verifica un miglioramento dei sintomi si potrà procedere con la terapia odontoiatrica già simulata dal bite, se, invece, non ci sarà nessun miglioramento non si saranno in ogni modo creati danni o affrontati costi elevati per cure dentarie inutili. Nelle patologie occluso-posturali è importante distinguere tra patologia ascendente e patologia discendente a partenza dalla bocca: il bite è un ottimo approccio diagnostico iniziale, perché è una terapia temporanea e reversibile.
- Curativa : rilassamento dei muscoli masticatori, decompressione dell’ articolazione temporo-mandibolare (ATM) e riposizionamento della mandibola.
Durante il periodo di cura, il bite va portato sempre tranne quando si mangia, soprattutto durante la guida, l’attività fisica e il sonno. Dopo massimo 6 mesi, si deve passare ad una terapia occlusale definitiva. Il modo in cui i denti si toccano tra di loro (contatto occlusale) genera un circuito sensoriale e motore che programma l’occlusione a livello del cervello, generando un programma residente detto “engramma”.
- Il bite non sostituisce i denti mancanti (per questo non è una protesi ma un’ortesi), ma si interpone tra quelli esistenti, modificando in modo temporaneo e reversibile lo schema occlusale preesistente, simulando gli effetti sull’intera postura prima di intervenire con una terapia occlusale definitiva (protesi, ortodonzia, chirurgia).
- Possiamo distinguere i bite in tre tipologie fondamentali:
- Placche funzionali di riposizionamento (ortotici): presentano la modellazione terapeutica della superficie di contatto con i denti dell’arcata antagonista diversa da quella abituale, definendo così una nuova occlusione dentale per il riequilibrio muscolare dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare).
Bite ortotico
- Definiamo posizione terapeutica un simmetrico rapporto spaziale fra le arcate superiore e inferiore, insieme ad una corretta dimensione verticale, con un’equilibrata attività muscolare bilaterale ed una funzione di dinamica articolare accettabile.
- Il bite di riposizionamento mandibolare, ha un alto valore diagnostico e terapeutico soltanto se viene portato sempre, giorno e notte : si tratta a tutti gli effetti di un trattamento di tipo ortopedico in quanto, cambiando il combaciamento dei denti, cambia anche la posizione dei condili mandibolari e dei menischi, correggendo anche patologie articolari complesse come il blocco mandibolare (locking) e patologie degenerative artrosiche dell’ATM.
- Gli ortotici sono molto confortevoli:
- Hanno impatto fonetico e visivo minimo
- Consentono la deglutizione naturale
- Permettono di verificare se la posizione scelta per la nuova relazione cranio-mandibolare è equilibrata sia localmente, che con il resto del corpo, migliorando la postura in generale.
Placche di svincolo (bites-plane) : hanno una superficie di contatto con i denti dell’arcata opposta pressochè piana, per ottenere la liberazione dall’incastro dei denti superiori ed inferiori fra loro. Per la loro forma vengono comunemente chiamate bite-plane (morso piatto) ed eliminando qualunque interferenza dentale, consentono una grande libertà di movimento della mandibola, permettendo la deprogrammazione dei muscoli masticatori con conseguente rilassamento muscolare.
- Eliminazione della propriocettività
- Deprogrammazione dei muscoli masticatori
- Rilassamento muscolare
- Posizionamento funzionale della mandibola
- Compenso delle parafunzioni
- Correzione delle abitudini viziate
- Indicazione della terapia definitiva
Non vanno portate per più di 6 mesi consecutivamente, perché la mandibola non trovando appoggi stabili nel tempo cerca di riacquisire una sufficiente stabilità occlusale con l’aumento dell’attività masticatoria, facendo perdere rapidamente il miglioramento sintomatologico iniziale ottenuto per la riduzione dell’ipertono muscolare.
- Dopo massimo sei mesi vanno sostituite con un ortotico e possono essere utilizzate in caso di bruxismo.
- Placche “neutre” o mascherine dentali, che calzano come guaine sui denti così come sono, replicandone la forma senza avere alcun significato terapeutico se non quello di evitare lo spostamento dei denti (contenzione) o di proteggerli dall’eccessivo consumo nei casi di digrignamento notturno (bruxismo), consumandosi al loro posto.
A questa categoria appartengono i bite di protezione:
- Paradenti professionali da usare solo durante la pratica sportiva, specialmente quella agonistica.
- Bite antiserramento (o bruxismo centrico cioè l’attivazione dei muscoli elevatori che mantengono in contatto prolungato le due arcate dentarie).
Può essere realizzato in resina acrilica (rigido) o in materiale termostampato (semirigido), più confortevole per il paziente perché funge da ammortizzatore (la forza che i muscoli masticatori possono sviluppare può arrivare a 50/80 chilogrammi su cm quadro).
- Economicità, correggibilità e durata del materiale usato: il materiale elettivo per un bite rigido é la resina acrilica trasparente, leggera, modificabile anche a freddo, con piccole aggiunte o sottrazioni nei controlli successivi, notevole durata nel tempo con una buona manutenzione domiciliare.
- Minor ingombro possibile in bocca e massimo confort: contorni che rispettino le gengive e le mucose, superfici levigate e bordi arrotondati per avvertirne al minimo la presenza, minimo stress per i denti e per la lingua. Bite ingombranti peggiorano la deglutizione e la fonazione, alterano la curva cervicale (e quindi l’intera postura lungo la catena muscolare posteriore) a causa dell’eccessiva dimensione verticale.
- Facilità d’inserimento e disinserimento.
- Buona stabilità dimensionale senza basculaggi.
Il morso di costruzione del bite va rilevato con la massima precisione con il paziente in piedi ( ortostatismo ), mentre in posizione semi-sdraiata sulla poltrona si possono prendere le impronte dei denti. Durante i successivi controlli (dapprima mensili, poi ogni due mesi), si apportano graduali modifiche fino alla correzione definitiva, secondo il programma di rieducazione posturale personalizzato, Effetti del bruxismo Il comico Beppe Grillo cita questo termine come “neologismo usato per neomalattie neoforiere di neoparcelle”, senza ricordare che gli antichi greci usavano il verbo “bruchein”, a significare letteralmente “digrignare i denti”. Quindi si tratta di un “archilogismo” per un malanno che affligge l’uomo da millenni.
- È un disturbo molto diffuso ed in costante aumento, complici i sempre più numerosi stimoli stressanti (particolari situazioni psico-emotive) e fattori chimici (uso di psicofarmaci, droghe, alcool e eccitanti).
- È un’attività eccessiva, prevalentemente notturna, dei muscoli che muovono la mandibola, stridendo i denti delle due arcate in contatto attivo tra loro e generando carichi distruggenti sui denti stessi, sul parodonto e sull’ATM.
- Oltre all’uso di bite notturni è consigliabile limitare il fumo, l’alcool, il caffè e le sostanze eccitanti, eseguire stretching e attività di rilassamento (ginnastica posturale, nuoto); evitare l’eccessiva esposizione al freddo.
Il secondo termine è Blocco Mandibolare (Locking): il paziente riferisce di aver sentito un rumore di scatto a pochi millimetri davanti alle orecchie e di aver avuto difficoltà ad aprire o chiudere la bocca. Quello che in realtà è successo è che si è bloccato il meccanismo condilo-discale che permette l’apertura e la chiusura della bocca,
Le cause sono quasi sempre da far risalire ad incidenti stradali, cadute e colpo di frusta da tamponamenti. La risonanza magnetica, eseguita a bocca chiusa e a bocca aperta in proiezione sagittale ed in proiezione coronale, è l’esame strumentale principe nella diagnostica per immagini dell’ATM, La RM permette di evidenziare dettagliatamente sia le strutture ossee che i tessuti molli ed eventuali versamenti intrarticolari.
La RM è di grande valore diagnostico nei casi di dislocazione/lussazione del disco, di degenerazione discale, osteoartrite (sequenze T2 pesate) e nei casi di reazione flogistica della sinovia (sequenze T1 pesate dopo gadolinio). Infine la cine-risonanza o risonanza dinamica è un esame ancora più completo e descrittivo, e ci dà la possibilità di controllare visivamente i movimenti articolari e le alterazioni che questi subiscono nei casi di degenerazione o di dislocazione meniscale.
Riguardo alle differenze tra il bite commerciale venduto in farmacia a 60-70 euro e quello fatto su misura dal dentista ad un prezzo equo che va da 250 a 500 euro a seconda della complessità, tenendo conto di quanto fin qui detto, mi sembra che sia più giusto il prezzo pagato al dentista per il suo lavoro (responsabilità professionale, impronte, morso di costruzione, applicazione, controlli e ritocchi) e per quello del laboratorio (modelli, ceratura, stampaggio, rifinitura, lucidatura) che quello pagato in farmacia per un pezzo di silicone termoplastico, simile ad un paradenti da pugile, che da solo si deve adattare ai propri denti.
: Cura del bruxismo con il bite
Come rilassare i muscoli della bocca?
Esercizi per la mandibola –
Per iniziare massaggia la mandibola con movimento rotatorio, utilizzando la punta delle dita ed esercitando una leggera pressione.Per rilassare i muscoli chiudi la bocca e ruota la lingua a 360 gradi, prima in una direzione e poi nell’altra. Apri e chiudi la bocca, ripetendo il movimento per una dozzina volte, facendo ben attenzione a non aprirla troppo.
Come capire se si stringono i denti di notte?
Digrigno davvero i denti la notte? ecco i segnali – Come capire se digrigno i denti di notte? Ecco sei segnali che potrebbero spingervi a un approfondimento.
Le segnalazioni del partner
Se chi dorme con voi vi avverte che, occasionalmente, durante la notte sente rumore di denti sfregati, potrebbe trattarsi di un episodio sporadico di bruxismo, Ma se vi ripetesse la stessa frase con regolarità, dovreste considerare la possibilità che ne soffriate cronicamente.
Avete problemi di sensibilità dentale
Digrignare i denti può causare lesioni da usura: può addirittura arrivare a scheggiarli. Il dente è rivestito di smalto, una sostanza dura e resistente, sia dal punto di vista chimico (entro certi limiti possiamo mangiare cibi acidi senza che la dentatura si danneggi) che fisico (la masticazione produce sollecitazioni che non ne scalfiscono la struttura).
Notate segni strani nei denti
Il continuo sfregamento di mascelle e mandibola serrate sottopone il dente a sollecitazioni di flessione, scoprendone il colletto, ossia la porzione compresa fra la corona e la radice ( abfraction ). Il bruxismo fa sì che sui denti, strutture relativamente piccole, si riversino carichi importanti che, nei casi più gravi, possono determinarne la frattura (completa o parziale) o causare il distacco di precedenti cure odontoiatriche (otturazioni, ricostruzioni, protesi).
Avvertite indolenzimento alle mascelle di giorno
Stringere i denti di notte causa una contrazione continuativa dei muscoli masticatori, che a sua volta provoca dolore alle mascelle e alla mandibola, che può estendersi alle orecchie. Talvolta può subentrare anche cefalea e, in qualche caso, si può configurare una sindrome caratteristica, il disturbo temporo-mandibolare,
L’articolazione temporo-mandibolare ( ATM ) è la giunzione tra le ossa temporali del cranio e la mandibola, che si trova vicino all’orecchio. Quando sottoposta a sollecitazioni come quelle sviluppate nel caso del bruxismo, può infiammarsi e produrre dolore e indolenzimento generale dei muscoli masticatori, oppure uno scatto sonoro quando la bocca viene spalancata.
Il disturbo temporo-mandibolare viene diagnosticato nel corso della visita dentistica sulla base dei sintomi riferiti dal paziente e della sua risposta ad alcune manovre eseguite dallo specialista. Il trattamento prevede generalmente l’utilizzo di un bite automodellante e la prescrizione di analgesici,
Le vostre spalle sono spesso rigide
Non è raro che le persone che digrignano i denti avvertano dolore e rigidità ai muscoli del collo, delle spalle e della schiena, soprattutto nella regione cervicale. Può trattarsi della contrazione muscolare intensa ed estesa associata al bruxismo, oppure di un problema di occlusione dentale, che, sebbene non confermato da studi scientifici esaurienti, è un aspetto che potrebbe portare a un’alterazione della postura e quindi a una sollecitazione muscolare anomala.
Il vostro sonno è agitato e poco rigenerante
Quella che viene definita t riade da bruxismo è formata da tre condizioni: l’abitudine di stringere i denti di notte, la presenza di apnee ostruttive notturne e una diagnosi di reflusso gastroesofageo, Può trattarsi di sintomi correlati fra loro, che concorrono nel disturbare il sonno.
- Chi ne soffre avverte al risveglio la sensazione di avere dormito superficialmente senza essersi riposato.
- In alcuni casi la risalita di acido proveniente dallo stomaco irrita la laringe, che si gonfia e ostruisce transitoriamente le vie respiratorie: il paziente può svegliarsi nel cuore della notte in preda ad un’apnea ostruttiva con la gola chiusa e il batticuore dovuto al forte spavento.
Se non si tratta di disturbi episodici questi sintomi devono essere indagati dal medico, che potrebbe ritenere opportuna l’esecuzione di approfondimenti diagnostici o la prescrizione di trattamenti farmacologici.
Quando mettere il bite notturno?
Quando utilizzare il bite durante la notte – E’ il dentista naturalmente a prescrivere l’utilizzo del bite dentale che può essere tenuto durante il giorno oppure essere un bite dentale specificatamente notturno, da indossare prima di andare a dormire,
- La scelta del medico dentista o gnatologo viene fatta valutando una serie di elementi come la natura del problema e la sua entità, dunque il tipo di malocclusione o il grado di bruxismo,
- E’ proprio di notte infatti, quando si dorme, che avviene molto spesso il digrignamento involontario dei denti che può causare non solo problemi allo smalto e un aumentata sensibilità dentale, ma anche microfratture, predisponendo alle carie e portando, potenzialmente, anche alla caduta dei denti.
Spesso il bite dentale notturno però non svolge solo la funzione di allineamento dei denti delle due arcate e il conseguente alleggerimento delle tensioni mandibolari, ma va a contrastare un altro problema che è quello del russamento, Molto spesso infatti chi russa durante il sonno lo fa perché, in assenza di altre patologie come l’obesità o la presenza di problematiche respiratorie a livello nasale (rinite cronica, polipi nasali), tende a respirare con la bocca aperta o con un serraggio sbagliato delle arcate che provoca ostruzione dei flussi d’aria tra naso e laringe, producendo il classico russamento notturno.
Cosa succede se non si usa il bite?
È infine importante ricordare che l’apparato stomatognatico influisce direttamente anche su quello muscolo-scheletrico: se non si interviene tempestivamente sul bruxismo notturno con un bite, è probabile che si sviluppino dolori alla schiena, al collo, alle orecchie e perfino alla testa.
Quanto tempo ci vuole per abituarsi al bite?
Occorreranno un paio di giorni per abituarsi, si potrà avere inizialmente la sensazione di avere una bocca piena e ci potrebbe essere una maggiore produzione di saliva. Dopo la prima settimana vi abituerete a tal punto da non poterne più fare a meno perché associato ad una sensazione di benessere.