Carie Ai Denti Cosa Provoca?
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Placca Dentale – La placca dentale è il principale agente causale della carie. La placca dentale, una patina adesa alla superficie dei denti sulla quale si sviluppano i batteri, origina a partire dalla precipitazione di proteine e mucoidi salivari: in simili circostanze, i batteri vi aderiscono e proliferano.
Nonostante esistano centinaia di microrganismi, nella placca batterica completamente formata predominano lo Streptococcus mutans (in particolare i ceppi cricetus, rattus, ferus, sobrinus ), il Lactobacillus acidophilus e gli actinomiceti. Tra questi il lattobacillo ha il più alto potere cariogeno, Esso si nutre del glucosio presente nei residui alimentari formando lattato come prodotto di rifiuto.
Grazie alla sua acidità, questa sostanza riesce a sciogliere un po’ per volta lo smalto dentale, intaccando la dentina, Lo streptococco mutans interviene invece nella formazione della placca batterica sulla quale aderiscono gli altri microrganismi patogeni,
- È doveroso precisare che i batteri appena citati, coinvolti nella carie, non sono specifici: nonostante causino l’insorgenza dell’infezione, essi non agiscono tramite le loro tossine, bensì rilasciando i prodotti del loro metabolismo,
- I batteri non sono i soli responsabili della carie.
- Esistono infatti altri fattori che ne possono facilitare la comparsa.
Vediamoli nel dettaglio.
Quali sono le complicanze della carie dentale?
Complicanze della Carie – La carie, malattia infima e subdola, provoca la graduale distruzione di alcune porzioni della corona dentale: a partire da questo stadio, l’infezione cariosa può condurre a molteplici complicanze. Quando la carie distrugge i punti interdentali di contatto, l’infezione degenera fino ad innescare un’ infiammazione della papilla interdentale (papillite), la sezione gengivale interposta tra due denti,
Se invece colpisce il margine gengivale, la carie può dare origine a spiacevoli gengiviti croniche. Quando trascurata, la lesione cariosa conduce all’infiammazione della polpa ( pulpite ), evolvendosi in ascesso fino alla totale distruzione del dente e della sua radice. Tra le complicanze della carie dentale, non possono mancare cisti, granuloma, gengiviti, gangrena pulpare e, talvolta, piorrea,
In questi casi una semplice otturazione non è più sufficiente ed il dentista dovrà procedere all’asportazione della polpa infetta otturando i canali radicolari del dente ( devitalizzazione ).
Quando la carie arriva a colpire la dentina?
Segni e Sintomi – Di per sé, la carie non provoca dolore : nel primo stadio, essa è completamente asintomatica. La carie, tuttavia, esponendo progressivamente i tessuti duri (smalto e dentina ) e molli (polpa), provoca una sensibilità via via crescente a sbalzi di temperatura, zucchero e sale,
Il primo segnale che il nostro corpo ci invia è il cambiamento di colore nello smalto che perde la sua naturale lucentezza diventando più opaco. Questa caratteristica agli occhi dei meno esperti passa generalmente inosservata. Nel momento in cui la carie arriva a colpire la dentina, si nota chiaramente un solco scuro, contenente un ristagno di materiale imputridito (cibo e tessuti dentali disgregati).
Quando il paziente inizia ad accusare mal di denti, significa che il processo cariogeno si è spinto in profondità, fino alla polpa dentale. Il dolore è dunque dovuto alla complicanza della carie primaria. Man mano che la carie evolve, inabissandosi nella polpa dentale, il quadro clinico del paziente tende a precipitare.
Alito cattivo ; Ipersensibilità a caldo, freddo, dolce, salato ed acido; Dolore al dente che s’irradia nei tessuti circostanti.
Sintomi Carie
Quali sono i sintomi della carie?
Carie ai Denti: Cause, Sintomi e Come Curare la Carie Dentaria La carie è una patologia che causa il danneggiamento dello strato di smalto che ricopre i denti. A seconda del danno causato viene suddivisa in cinque stadi:
Iniziale: nessun danno all’interno del dente, ma una macchia biancastra limitata alla superifice esterna dello smalto che può essere rimossa tramite un trattamento di fluorazione. Superficiale: il danno causato dalla carie ha generato una cavità che danneggia il primo strato di dentina sottostante lo smalto. Profonda: la cavità coinvolge ormai l’intero corpo dentinale. Penetrante: la carie è penetrata in profondità, avvicinandosi al tessuto nervoso dentale. Perforante: lesione causa di esposizione pulpare, poiché la carie ha raggiunto il nervo del dente.
Se non curata per tempo, la carie può causare danni che vanno dal semplice dolore fino alla perdita del dente. Ovviamente, il primo passo per evitare questi problemi è la prevenzione, quindi: igiene quotidiana della bocca effettuata in maniera costante e regolari visite di controllo dal dentista.
Come si possono eliminare le carie?
Quali sono i trattamenti per la carie? – Per eliminare le carie, il dentista deve rimuovere le parti necrotiche (e quindi compromesse) del dente per poi medicare l’area coinvolta e infine chiudere le cavità. In base alla gravità della lesione, possono essere utilizzati:
Trattamenti al fluoro : utili per contrastare carie allo stadio iniziale. Per salvaguardare lo strato di smalto è possibile pianificare periodicamente dei trattamenti al fluoro Otturazione : è uno dei trattamenti più conosciuti e più utilizzato. Contrasta situazioni in cui la carie ha già intaccato completamente lo smalto, ma non ha ancora raggiunto la polpa del dente. L’area lesionata viene curata e la cavità generata dalla carie riempita con appositi materiali. Corone : in presenza di un dente particolarmente indebolito può essere necessario utilizzare un rivestimento sintetico fatto su misura che va a sostituire la corona (la parte più esterna) naturale del dente. Devitalizzazione : quando la carie raggiunge la profondità del dente il danno ormai è irreversibile. Quindi la polpa dentale deve essere rimossa e poi sostituita con appositi materiali. Estrazione : nei casi di estrema gravità il dente è talmente compromesso che l’unica soluzione è la sua rimozione.
: Carie ai Denti: Cause, Sintomi e Come Curare la Carie Dentaria
Quali sono i sintomi della carie?
Carie ai Denti: Cause, Sintomi e Come Curare la Carie Dentaria La carie è una patologia che causa il danneggiamento dello strato di smalto che ricopre i denti. A seconda del danno causato viene suddivisa in cinque stadi:
Iniziale: nessun danno all’interno del dente, ma una macchia biancastra limitata alla superifice esterna dello smalto che può essere rimossa tramite un trattamento di fluorazione. Superficiale: il danno causato dalla carie ha generato una cavità che danneggia il primo strato di dentina sottostante lo smalto. Profonda: la cavità coinvolge ormai l’intero corpo dentinale. Penetrante: la carie è penetrata in profondità, avvicinandosi al tessuto nervoso dentale. Perforante: lesione causa di esposizione pulpare, poiché la carie ha raggiunto il nervo del dente.
Se non curata per tempo, la carie può causare danni che vanno dal semplice dolore fino alla perdita del dente. Ovviamente, il primo passo per evitare questi problemi è la prevenzione, quindi: igiene quotidiana della bocca effettuata in maniera costante e regolari visite di controllo dal dentista.
Come si possono eliminare le carie?
Quali sono i trattamenti per la carie? – Per eliminare le carie, il dentista deve rimuovere le parti necrotiche (e quindi compromesse) del dente per poi medicare l’area coinvolta e infine chiudere le cavità. In base alla gravità della lesione, possono essere utilizzati:
Trattamenti al fluoro : utili per contrastare carie allo stadio iniziale. Per salvaguardare lo strato di smalto è possibile pianificare periodicamente dei trattamenti al fluoro Otturazione : è uno dei trattamenti più conosciuti e più utilizzato. Contrasta situazioni in cui la carie ha già intaccato completamente lo smalto, ma non ha ancora raggiunto la polpa del dente. L’area lesionata viene curata e la cavità generata dalla carie riempita con appositi materiali. Corone : in presenza di un dente particolarmente indebolito può essere necessario utilizzare un rivestimento sintetico fatto su misura che va a sostituire la corona (la parte più esterna) naturale del dente. Devitalizzazione : quando la carie raggiunge la profondità del dente il danno ormai è irreversibile. Quindi la polpa dentale deve essere rimossa e poi sostituita con appositi materiali. Estrazione : nei casi di estrema gravità il dente è talmente compromesso che l’unica soluzione è la sua rimozione.
: Carie ai Denti: Cause, Sintomi e Come Curare la Carie Dentaria
Qual è l’età più favorevole all’insorgenza di carie?
Fattori che predispongono e favoriscono lo sviluppo della Carie – In circostanze ad essi favorevoli, i batteri riescono ad innescare un processo cariogeno molto facilmente. Le cause endogene ed esogene appena descritte possono infatti essere supportate da ulteriori fattori di rischio:
Età : la carie è una tipica (ma non esclusiva) malattia dell’infanzia, periodo in cui i bambini sono particolarmente attirati da dolciumi, zuccheri e golosità di ogni tipo. Da considerare, inoltre, un importante fattore costituzionale: in tenera età, i denti sono più esposti al rischio di carie perché il grado di mineralizzazione dentale è nettamente inferiore rispetto a quello di un adulto. In generale, l’età più favorevole all’insorgenza di carie è compresa tra i 4 e gli 8 anni e tra i 13 ed i 18. Sesso : malgrado le differenze nella frequenza di processi cariogeni tra i due sessi siano pressoché irrisorie, le statistiche rivelano che la femmina è lievemente più predisposta alla formazione di carie dentali. Etnia e popolazione di appartenenza : sembra che anche l’etnia e la popolazione di appartenenza influiscano nella patogenesi della carie. Negli USA, ad esempio, gli individui della popolazione nera che vivono nelle medesime condizioni della popolazione bianca sembrano essere meno suscettibili a processi cariogeni rispetto ai gruppi di carnagione bianca, Localizzazione geografica e clima : sembra strano, ma nei luoghi con prevalenza di terreni argillosi, i pazienti colpiti da carie sono molto più numerosi rispetto a quelli che popolano terreni calcarei. Inoltre, dalle evidenze scientifiche si evince che l’aumento della temperatura esterna ostacola, in qualche modo, lo sviluppo di carie; d’altro canto, un eccesso di umidità ambientale pare aumentare considerevolmente il numero di otturazioni richieste per curare carie di grado superficiale o medio. Gravidanza : l’incidenza della gravidanza nella patogenesi delle carie rimane tuttora una questione aperta. Se da un lato le statistiche ne rivelano una scarsa correlazione, dall’altro le evidenze cliniche sembrano osservare un sensibile aumento di nuove lesioni cariose proprio durante la dolce attesa. Alcune malattie : la presenza di alcune patologie gravi può favorire la formazione di fenomeni cariogeni. Tra queste, si annoverano: febbre tifoide, anemia, vomito incoercibile, diarrea cronica, disturbi del comportamento alimentare con vomito autoindotto e tossicodipendenza, Scarsa igiene dentale : un’insufficiente rimozione dei residui alimentari e della placca è direttamente collegata alla comparsa della carie. I batteri – attratti dai frammenti di cibo imputridito e non rimossi con filo interdentale, spazzolino e dentifricio – possono facilmente dare origine alla carie: aggredendo dapprima lo smalto, i microorganismi bersagliano la dentina, fino a raggiungere la polpa dentale.
Da quanto detto, si comprende facilmente come sia indispensabile dedicare quotidianamente, e più volte al giorno, alcuni minuti del proprio tempo all’igiene dentale: denti sani e forti costituiscono un (quasi) inattaccabile scudo protettivo contro l’insorgenza di carie. Carie: Sintomi, Complicanze, Cura