Come Cucinare Per Anziani Senza Denti?
vik
- 0
- 55
Come preparare semplici e gustose ricette per anziani senza denti. – Le ricette morbide o frullate sono l’ideale per gli anziani senza denti o che hanno particolari difficoltà di masticazione, Servono soprattutto a prevenire e a correggere la malnutrizione o la disidratazione, ma anche a soddisfare i fabbisogni nutrizionali giornalieri degli anziani che faticano a mangiare i cibi solidi. –> Scopri perché gli anziani rifiutano il cibo. Le ricette per anziani senza denti sono composte per lo più di cibi naturali dalla consistenza morbida, come ad esempio lo stracchino, il pesce, le uova, la frutta molto matura e lo yogurt. Sono perfetti anche la purea di patate, i flan, i soufflè, i budini, le creme, le verdure morbide e la besciamella. Si adattano alla dieta dei pazienti con difficoltà di masticazione anche i frullati di verdure, prosciutto o carne. È importante tenere conto che ogni piatto deve fornire circa 15 g di proteine e 300 calorie in un volume di 200-250 ml. Preparando almeno due piatti semi-liquidi con dessert, a ogni pasto, si riesce a coprire circa il 70-80% del fabbisogno calorico quotidiano. Di seguito riportiamo alcune ricette semplici da preparare, ma gustose, per gli anziani senza denti. POLENTA CON RAGÙ FRULLATO Ingredienti 25 g di Farina di mais 150 cc di Acqua 50 g di carne trita cruda, oppure 25 g di carne tritata già cotta 5 g di olio extravergine di oliva Salvia, rosmarino e cipolla q.b. Sugo pomodoro q.b. Sale q.b. Procedimento
Prepara la polenta seguendo la ricetta classica.
Ingredienti 100 g di asparagi 100 g di formaggio cremoso 1 uovo 5 g di olio extravergine di oliva Succo di limone q.b. Sale q.b. Procedimento Lessa e frulla gli asparagi. Poi scalda la crema per qualche minuto in un tegame a fuoco basso. Ora rassoda le uova e schiacciale con una forchetta. Ingredienti 100 g di pollo crudo oppure 50 g di pollo cotto 100 g di carote 50 cc di brodo 10 g di olio Sale q.b. Procedimento Salta il pollo in padella con l’olio, il sale e le carote. Aggiungi un po’ alla volta il pollo tagliato a pezzetti e il brodo.
Come devono essere i menù per anziani?
Principi generali – Le regole base di una sana alimentazione per una persona che ha superato i 65 anni ed è in buona salute non differiscono da quelle di un adulto: tanta frutta e verdura fresche, cereali soprattutto integrali, proteine soprattutto di origine vegetale (ottimi i legumi), pochi grassi e zuccheri semplici e tanta acqua.
Con il passare del tempo, però, l’organismo si modifica inviandoci segnali che è importante riconoscere per poter prendere i giusti provvedimenti e allontanare nel tempo i problemi legati a un corpo che invecchia. Ecco alcuni degli accorgimenti che consentono di affrontare al meglio i cambiamenti fisiologici che possono influenzare l’alimentazione quando gli anni aumentano.
L’invecchiamento non è una malattia, ma una condizione fisiologica, una fase della vita. Partendo da questa premessa è importante ricordare che grazie a uno stile di vita sano – che include anche un’alimentazione corretta – è possibile invecchiare bene e prevenire molte malattie tipiche degli anni che passano.
Quanta carne deve mangiare un anziano al giorno?
Perché gli anziani dovrebbero mangiare carne – A fare la differenza sono soprattutto le proteine. Il fabbisogno proteico degli anziani è più elevato rispetto all’età adulta proprio per contrastare il calo di massa muscolare, la perdita di energia e l’indebolimento scheletrico: una persona anziana dovrebbe pertanto consumare mediamente circa 70 g di proteine al giorno,
Ma non è solo la quantità ad essere determinante, bensì anche la qualità proteica : gli anziani necessitano soprattutto di proteine nobili, che si trovano nei cibi di origine animale e in particolar modo in carni e salumi ( scopri gli alimenti che forniscono proteine nobili ), alimenti ad alta efficienza nutrizionale e anche facilmente digeribili ( scopri di più sui tempi di digestione della bresaola ).
I rischi della dieta vegana o vegetariana negli anziani sono proprio legati alla bassa qualità delle proteine vegetali assunte con un’alimentazione senza cibi di origine animale. Anche sostituendo le proteine della carne con quelle di cereali e legumi, infatti, viene meno l’apporto delle proteine ad alto valore biologico x e degli aminoacidi essenziali della carne, che per gli anziani sono fondamentali, senza contare che per affidarsi a fonti proteiche esclusivamente vegetali bisognerebbe aumentare le dosi dei cibi in soggetti anziani che già presentano riduzione dell’appetito e necessità di nutrienti disponibili immediatamente.
Quante uova alla settimana per gli anziani?
I benefici del consumo di uova negli anziani a rischio di sarcopenia Numerosi studi suggeriscono che la riduzione del consumo di proteine negli anziani può contribuire all’insorgenza di sarcopenia (ovvero la perdita di massa e forza muscolare che accompagnano l’invecchiamento).
Le uova sono ricche di proteine, inoltre molti anziani le consumano abitualmente. Sono facili da cucinare, cosa che è molto importante per chi ha problemi nel mantenersi in piedi per cucinare o per coloro che non hanno particolari abilità culinarie. Inoltre, sono più semplici da mangiare rispetto alla carne, ad esempio in coloro che hanno problemi di deglutizione o di masticazione.
Nello specifico, le uova sono ricche di leucina (un componente dei muscoli che il nostro corpo non è in grado di produrre e che quindi deve essere introdotto mediante gli alimenti), di vitamina D (importante per la salute delle ossa), di acidi grassi omega-3 e di selenio (utile nella prevenzione dell’insorgenza di sarcopenia).
Alcuni anziani tendono a limitare il consumo di uova a causa del loro elevato contenuto in colesterolo. Recenti studi suggeriscono che mangiare due uova al giorno, anche nelle persone con livelli elevati di lipidi nel sangue (iperlipidemia), non modifica i livelli di colesterolo nel sangue. Le uova possono essere consumate senza alcun problema da tutti, perfino da coloro che sono affetti da malattia cardiovascolare o da diabete di tipo 2. L’unica situazione in cui il consumo di uova dovrebbe essere limitato (3-4 uova alla settimana) è rappresentata dall’ ipercolesterolemia familiare (elevati livelli di colesterolo nel sangue su base genetica).
: Smith A. and Gray J. “Considering the benefits of egg consumption for older people at risk of sarcopenia”. Br J Community Nurs.2016;21(6):305-9. : I benefici del consumo di uova negli anziani a rischio di sarcopenia
Come aiutare un anziano a mangiare?
Inappetenza, come si manifesta e quali sono le conseguenze – Chiunque può presentare perdita dell’appetito, ma l’inappetenza è un sintomo comune tipico della terza età, molto comune soprattutto in estate. Il disturbo si manifesta con una radicale diminuzione dell’appetito accompagnata, nella maggior parte dei casi, da un senso di repulsione verso il cibo.
La prima, inevitabile, conseguenza è un calo di peso che, se prosegue nel tempo, può anche condurre ad un deperimento psicofisico per la mancanza di sostanze nutritive fondamentali, “Il problema è che spesso l’anziano, soprattutto se vive da solo, può perfino dimenticarsi di mangiare, anche perché magari ha difficoltà a fare la spesa”, spiega Nicola Ferrara, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (S.I.G.G.).
Quindi aggiunge: “Ciò significa che tra l’altro mangiano male, poiché consumano prodotti non particolarmente freschi, che magari sono rimasti a lungo in frigorifero, cucinati e conservati in maniera approssimativa”. E ancora, problemi legati alla masticazione possono provocare una diminuzione del desiderio di mangiare.
- Riprende Ferrara: “La dentatura spesso imperfetta e la presenza di protesi, che possono provocare infezioni al cavo orale, costringono la persona a mangiare cibi poco invitanti, di frequente frullati oppure molto cotti, che non stimolano il senso dell’appetito”.
- Gli anziani dovrebbero seguire le buone norme di sana alimentazione,
È inevitabile che, quando si è avanti con gli anni, si spendono meno energie, la massa magra tende a diminuire e di conseguenza si riduce il fabbisogno di calorie. Gli esperti consigliano di seguire da vicino gli anziani, magari aiutandoli a fare la spesa e rifornendo il frigorifero con scorte di cibi salutari e che siano di loro gusto.
Fare pasti leggeri e frequenti : almeno tre nell’arco della giornata e non saltare la prima colazione. Aumentare la quantità delle sostanze nutrienti piuttosto che le porzioni. Bere molto : gli anziani, in particolare, devono bere tanto, almeno dieci bicchieri d’acqua semplice al giorno, evitando il consumo di alcolici, superalcolici e di bevande gassate. Mangiare in compagnia : per le persone anziane la prospettiva di mangiare da soli è sufficiente a ridurre l’appetito. È consigliabile organizzare pranzi con la famiglia o con gli amici. Essere consci degli effetti collaterali dei farmaci : in alcuni casi, dopo l’assunzione di farmaci si possono avvertire sapori poco gradevoli. Lavare spesso i denti oppure fare risciacqui prima di ogni pasto può essere di aiuto.
L a mancanza di appetito negli anziani non va sottovalutata, Se la persona anziana inizia a rifiutare il cibo, la conseguenza principale è la debilitazione, a cui seguono dimagrimento, mancanza di memoria, disidratazione, debilitazione muscolare e perdita di forze,,
Suggerimenti pratici a parte, il consiglio è quello – soprattutto per chi ne è sprovvisto – di munirsi di tanta pazienza e di un pizzico di dolcezza. Perché la salute degli anziani passa anche (e soprattutto) attraverso l’alimentazione. Per approfondire guarda anche: “Caldo e afa: come evitare il rischio disidratazione” Leggi anche: Che cos’è la depressione, quali sono i sintomi e i trattamenti più efficaci.
Diagnosi e terapie per curare la depressione. : Inappetenza nell’anziano: come stimolare l’appetito
Quando hai il pane non ha i denti?
‘Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti ‘: la vita a volte è ingiusta, e tale proverbio ce lo ricorda. Chi ha delle aspirazioni spesso non dispone dei mezzi per realizzarle, mentre chi ha i mezzi non ha alcuna aspirazione da realizzare.