Come Evitare Di Stringere I Denti La Notte?
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Indossare un paradenti : se si ha ancora bisogno di aiuto per smettere di digrignare i denti nel sonno, si può valutare l’uso di un paradenti col proprio dentista. È possibile acquistare un paradenti presso la propria farmacia di fiducia, oppure il dentista potrebbe consigliarne uno realizzato su misura.
Perché si stringono i denti quando si dorme?
Bruxismo cause: quando stringere i denti non è segno di forza – Digrignare i denti di notte è un fenomeno che dipende da predisposizione familiare, malformazioni mandibolari, problemi di occlusione dentale, alterazioni del sistema nervoso che coordina i movimenti involontari.
Come togliersi il vizio di stringere i denti?
Via lo stress – Considerando che lo stress è una delle cause più comuni del digrignamento dei denti, ridurre le fonti di stress è la prima cosa da fare. Per scaricare lo stress accumulato, potete ricorrere a sedute di terapia mirata, a meditazione, training autogeno o yoga o anche ad attività fisiche, come il pilates,
Perché si tende a stringere i denti?
ll bruxismo è l’abitudine di stringere, serrare o digrignare i denti. Questa attività è presente soprattutto durante il sonno, anche inconsapevolmente, e soprattutto nei periodi di maggiore stress o tensione. In alcuni casi può essere presente anche durante il giorno rendendo il suo trattamento più difficile. È un’attività “parafunzionale” proprio perché non rientra nella “funzione” propria della bocca, come altre abitudini che fanno parte della vita di tutti i giorni: masticare gomme, mangiarsi le unghie, morsicarsi le labbra, morsicare penne o matite. La maggior parte delle persone non sono neanche consapevoli di queste abitudini, eppure possono causare danni notevoli a varie strutture dell’organismo.
- Le strutture coinvolte sono: i denti, il tessuto di supporto dei denti (l’osso dei mascellari e le gengive), i muscoli della masticazione e le articolazioni temporomandibolari.
- Digrignare i denti, cioè farli strisciare o sfregare gli uni contro gli altri, comporta una notevole usura dei denti, che col tempo si consumano.
Se invece prevale il serramento dentale, cioè l’atto di stringere forte i denti tra loro, l’usura è minore, però si formano delle piccole filature dello smalto dei denti, cioè delle spaccature dovute alla pressione. Si possono anche verificare delle fratture dei denti e delle protesi, oppure la perdita frequente di otturazioni o di capsule o ponti che si decementano. Il bruxismo crea soprattutto un notevole affaticamento della muscolatura masticatoria non concedendole tempo per rilassarsi. Infatti, i muscoli della masticazione dovrebbero essere attivi per circa 1, 2 ore al giorno per masticare i cibi durante i pasti, oltre ad una minima attività durante il resto del giorno per parlare e deglutire.
- Per il resto dovrebbero aver modo di riposare.
- Se invece una persona soffre di bruxismo, i muscoli vengono attivati continuamente, soprattutto durante il sonno quando dovrebbero riposare e, come qualsiasi altro muscolo del corpo, si affaticano e diventano dolenti.
- Questo affaticamento si può estendere anche ai muscoli del collo e delle spalle, dando origine a forme di mal di testa soprattutto al risveglio,
Le forze che si sviluppano negli episodi di bruxismo si scaricano anche sulle articolazioni temporomandibolari, che si possono infiammare e diventare dolenti. Oppure possono andare incontro a dislocazioni del disco articolare, con conseguenti disfunzioni come schiocchi articolari nei movimenti di apertura e chiusura della bocca, deviazioni o limitazione dell’apertura della bocca.
- Questo rischio potrebbe essere superiore qualora sia presente una significativa malocclusione dentale, che può anch’essa sollecitare in modo eccessivo sia le articolazioni temporomandibolari, sia i muscoli della masticazione.
- La causa del bruxismo non è nota, per quanto ci siano alcune teorie sulla sua origine.
In passato si ipotizzava che interferenze nell’occlusione dentale potessero scatenare questa attività come in un tentativo dell’organismo di eliminarle consumandole digrignando i denti. Tuttavia, gli studi più recenti hanno mostrato che questa ipotesi non ha alcuna base scientifica.
Per questo motivo, terapie volte ad eliminare queste interferenze, come il trattamento ortodontico oppure un molaggio selettivo (cioè “limare” i denti per consentire un contatto più uniforme) che si utilizzavano in passato, non sono più indicate per la cura del bruxismo e non portano a risultati soddisfacenti.
Alcuni studi suggeriscono che il bruxismo sia legato allo stress, e in alcune persone questo sembra essere vero perché loro stessi notano questa associazione. Ovviamente in questi casi è utile utilizzare tecniche di rilassamento, come esercizi di rilassamento, lo yoga, la meditazione e il training autogeno, ma anche una passeggiata rilassante all’aria aperta o dedicarsi al proprio hobby preferito, per contrastare lo stress e ridurre di conseguenza il bruxismo.
- Ci sono poi alcune malattie neurologiche che provocano la comparsa di movimenti involontari e aumentano anche l’attività dei muscoli della masticazione e quindi il bruxismo.
- Ovviamente in questi casi l’intervento del neurologo è indispensabile.
- Anche le apnee ostruttive del sonno sono state associate a bruxismo.
Sembra che i soggetti che soffrono di queste patologie del sonno tendano anche a soffrire maggiormente di bruxismo. Non si sa ancora se e in che modo queste due fenomeni siano correlati, si ipotizza che l’attivazione dei muscoli masticatori che avviene durante gli episodi di bruxismo possa aumentare la pervietà delle vie aeree e sia quindi un meccanismo di difesa dell’organismo che si attiva in seguito agli episodi di apnea.
Come ultima ipotesi si deve considerare che alcuni farmaci possono dare effetti collaterali che coinvolgono l’attività muscolare provocando bruxismo, tra questi ci sono alcuni neurolettici e antidepressivi. Qualora questo succeda, si può parlare con il medico che li ha prescritti per valutare se sia possibile sostituire il farmaco con un altro, oppure modificarne il dosaggio.
Indipendentemente dalla causa del bruxismo ci sono dei sistemi che permettono di controllarlo e di evitare, o perlomeno ridurre, i danni che può causare alle varie strutture della bocca. Ovviamente non è possibile controllare consciamente il bruxismo quando si verifica durante il sonno, però è possibile utilizzare un bite, che permette di ridurre gli effetti del bruxismo (vedi figure). Con il bite si può anche modificare la posizione della mandibola, se questa risulta scorretta, migliorando l’attività dei muscoli masticatori e i rapporti tra le strutture delle articolazioni temporomandibolari.
Se il bruxismo è presente anche durante il giorno è importante imparare a controllarlo. Infatti non si può pensare di utilizzare un bite anche durante il giorno, se non per un periodo di tempo limitato. Se la tendenza a stringere, serrare e digrignare i denti si presenta solo in alcuni momenti ben precisi (ad esempio durante un lavoro stressante o durante la guida), è indispensabile riuscire a identificare questi momenti in modo da prestare particolare attenzione ed evitare il bruxismo.
Se invece tale tendenza si presenta in modo imprevedibile durante la giornata, si può usare uno stratagemma per cercare di ricordarsi di ridurla il più possibile. Si possono usare degli adesivi o dei post-it attaccandoli nei posti che si frequentano comunemente, ad esempio sul computer, sullo specchio del bagno, sul volante della macchina, ecc., in modo che vedendoli ci si ricordi di evitare di stringere, serrare o digrignare i denti, mantenendo una posizione di riposo: labbra chiuse e denti separati.
Per lo stesso motivo si può impostare una sveglia sul telefono ogni 20-30 minuti oppure utilizzare un’applicazione per smartphone: No Clenching, che invia una notifica periodicamente per ricordarci di non stringere o digrignare i denti. Permette anche la compilazione di un diario, memorizzando gli episodi di bruxismo e la sintomatologia associata. Leggi le testimonianze
Come alleviare la tensione mandibolare?
Dolori mandibolari – esercizi per contrastare la sindrome. Le articolazioni temporomandibolari si aprono e si chiudono permettendo il movimento della mascella. Queste articolazioni sono costantemente sotto pressione a causa della masticazione e del parlare. Ciò significa che sono anche una fonte comune di dolore e problemi muscolari e articolari.
- Il dolore cronico dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) garantisce una visita dal medico o dal dentista per valutarne la causa.
- La macinazione dei denti gioca spesso un ruolo importante, così come l’abitudine di tendere l’articolazione senza rendersene conto.
- Indipendentemente dalla causa del dolore, l’esercizio fisico può aiutare ad alleviare la tensione e offrire sollievo.
Le cause La sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare è un comune disordine craniomandibolare. Il sesso femminile è molto più colpito di quello maschile, con un rapporto di 8 a 1. L’insorgenza della malattia si manifesta con rumori di click alle orecchie e/o affaticamento dei muscoli masticatori, fino a dolore in zona preauricolare.
- La causa principale iniziale è la malocclusione unita al bruxismo oppure un disturbo dovuto a eccessiva lassità legamentosa.
- Questa patologia può causare una lussazione e un’artrosi precoce dell’articolazione.
- Il dolore dell’ATM è spesso temporaneo.
- In altri casi, si presenta sotto forma di fiammate che scompaiono e poi ritornano.
Il dolore ATM può anche essere cronico e progressivo.
- Le cause più comuni di dolore includono:
- – un giunto lussato – problemi con l’allineamento dei denti e delle mascelle – artrite – tensione muscolare
- – digrignare o serrare i denti
Alcuni semplici esercizi possono aiutare ad alleviare il dolore dell’ATM, Inizialmente si dovrebbe massaggiare delicatamente l’area dolorante. Questo può aiutare a ridurre la tensione così da rendere più facile il movimento dell’articolazione e dei muscoli che la circondano.
Ci sono poi i cosìdetti ‘ esercizi di rafforzamento ‘, da eseguire nella fasi in cui il dolore causato dall’ATM non è in fase acuta: durante i periodi di intenso dolore, infatti, tali esercizi potrebbero persino aumentarne l’intensità.1 – Metti un pollice sotto il mento e spingi quest’ultimo contro contro il pollice; continua ad aprire la bocca opponendo una moderata resistenza con il pollice, quindi mantieni la posizione per 5-10 secondi.2- Apri la bocca più larga che puoi.
Metti il tuo indice tra il mento e il labbro inferiore. Spingi verso l’interno mentre chiudi la bocca contro la resistenza.
- Esercizi di rilassamento
- Il dolore ATM è spesso il prodotto di stress da produzione di tensione. Semplici esercizi di rilassamento possono aiutare:
1 – Inspirare lentamente, permettendo allo stomaco piuttosto che al petto di espandersi. Espirare lentamente per la stessa durata della precedente inspirazione. Ripeti 5-10 volte.2 – Mentre sei seduto, o sdraiato in una posizione confortevolmente supportata, tendi e rilascia tensione da ogni muscolo del tuo corpo.
Inizia con i piedi e lavora verso l’alto fino alla testa. Questo secondo esercizio è un esercizio di rilassamento progressivo per aiutare le persone a diventare più consapevoli delle aree di tensione. Può anche dotarli delle abilità per rilasciare consapevolmente quella tensione. Esercizi di stretching Gli esercizi di stretching possono aiutare con il dolore dell’ATM durante una riacutizzazione.
Riducono la tensione muscolare e quella articolare, offrendo sollievo a lungo termine: 1 – Metti la punta della lingua sul palato. Apri la bocca più larga che puoi e tieni premuto per 5-10 secondi.2 – Metti la punta della lingua sul palato. Fai scivolare la mascella inferiore fino in fondo e poi di nuovo in avanti più che puoi.
Tenere premuto per 5-10 secondi in ogni posizione.3 – Aprite lentamente la bocca fino al punto che precede la tensione, mantenendo la lingua in posizione neutra. Tenere premuto per 5-10 secondi, quindi chiudere la bocca. Ora apri leggermente la bocca e fai scivolare la mascella inferiore avanti e indietro 5-10 volte.4 – Chiudi la bocca; con la testa rivolta in avanti, guarda verso destra solo con gli occhi.
Estendi la mascella inferiore a sinistra e tieni premuto per 5-10 secondi. Ripeti dal lato opposto.5 – Posiziona un oggetto sottile, come una matita o un pennello, tra i denti anteriori. Far scorrere in avanti la mascella inferiore in modo che l’oggetto si trovi tra i denti posteriori e i denti anteriori.
- Altre strategie che possono ridurre il dolore dell’ATM includono:
- 1 -Applicare un impacco di ghiaccio nell’area interessata per 20 minuti.
- 2 – Usare farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene, per ottenere un sollievo temporaneo.
- 3 – Massaggiare i muscoli del collo e della testa per controllare la tensione che si irradia dall’ATM.
4 – Controllare lo stress e dell’ansia. Il disagio psicologico può indurre le persone a contrarre i muscoli senza pensare, peggiorando il dolore. Può anche causare la digrignazione dei denti. La meditazione e la terapia possono aiutare a controllare lo stress e l’ansia.
Se dette strategie dovessero fallire, i farmaci anti-ansia potrebbero rappresentare una valida opzione. Nelle persone in cui dolore all’ATM non è ben controllato dai rimedi casalinghi, una stecca di stabilizzazione può ridurre il dolore e stabilizzare l’articolazione. In alcuni casi, la chirurgia può correggere gli squilibri della mascella.
Queste procedure non possono essere invertite e possono risultare assai dolorose: in questi casi è sempre preferibile provare prima con altri rimedi. Per le persone il cui dolore all’ATM è dovuto a mascelle mancanti o rotte, gli impianti mascellari possono offrire sollievo. Valuta questo articolo ☆ ☆ ☆ ☆ ☆ : Dolori mandibolari – esercizi per contrastare la sindrome.
Come tenere la mandibola a riposo?
– se hai i denti in contatto, staccare immediatamente il contatto tra i denti e rilassare la mandibola – se hai i muscoli masticatori in tensione, muovere la mandibola a destra e sinistra per poi aprire grande la bocca cercando di distendere le fibre muscolari per poi rilassarle.
Perché si stringe i denti?
Attualmente, le cause che portano a digrignare i denti sono ancora poco conosciute, ma tra le più comuni vengono annoverate: Stress e ansia che si accumula durante la giornata e influisce negativamente sul sonno. Eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè. Alcuni farmaci, tra cui gli antidepressivi.