Come Far Passare Il Mal Di Denti?
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Cosa fare in presenza di mal di denti? – Prima della visita da uno specialista si può arginare il mal di denti mettendo in pratica alcuni semplici consigli:
Assumere un antidolorifico, ad esempio l’ibuprofene che è il più indicato per tenere sotto controllo il mal di denti. Si ricorda che questi analgesici agiscono esclusivamente sul dolore, ma non fanno niente per risolvere la causa che lo scatena. Prima di assumere farmaci è sempre consigliabile un parere medico. Lavare i denti con acqua tiepida, mai troppo calda od eccessivamente fredda. Gli stimoli termici possono infatti aggravare il mal di denti. Un mal di denti che persiste da alcuni giorni può essere placato temporaneamente con l’applicazione sulla guancia di un po’ di ghiaccio, meglio se avvolto in un panno morbido. Utilizzare il filo interdentale o lo scovolino con attenzione, senza irritare le gengive ed accentuare il mal di denti preesistente. Lavare i denti con dentifrici di buona qualità, In caso di ipersensibilità dentale si sconsigliano paste dentifricie abrasive o sbiancanti, perché potrebbero sensibilizzare i denti, accentuando il dolore. Evitare di assumere alimenti troppo caldi o troppo freddi: le temperature e potrebbero aggravare il mal di denti. Evitare di masticare chewing gum o caramelle. In seguito a consulto medico, è possibile applicare sulle gengive indolenzite un gel a base di lidocaina, in quanto anestetico locale diminuisce il dolore. È importante utilizzare uno spazzolino a setole morbide ed evitare lo spazzolino elettrico o quelli con setole rigide. Eseguire sempre una corretta igiene orale, spazzolando sempre i denti dopo tutti i pasti.
Come calmare un fortissimo mal di denti?
Come calmare il mal di denti prima della visita – Nell’attesa è opportuno tenere pulita il più possibile la zona dolorante mediante spazzolino, filo interdentale, idropulsore e sciacqui di collutorio. È poi possibile assumere farmaci come antidolorifici e antibiotici per provare a tenere sotto controllo il dolore.
Come calmare il mal di denti senza farmaci?
Mal di denti: rimedi naturali – Esistono diversi rimedi naturali casalinghi per il mal di denti che possono ridurre temporaneamente il dolore pulsante. Impacchi con ghiaccio: se il dolore in bocca è forte, il raffreddamento con ghiaccio può fornire sollievo.
Risciacqui con tisane o acqua salata Gli effetti antinfiammatori di varie tisane sono ben noti. Se avete mal di denti, risciacqui con camomilla, salvia o menta piperita possono avere un effetto analgesico.Un altro rimedio casalingo per il mal di denti è il risciacquo della bocca con una soluzione di acqua salata tiepida e altamente concentrata.
Risciacquando ripetutamente avanti e indietro la soluzione antisettica si può migliorare temporaneamente il dolore. Chiodi di garofano o olio di chiodi di garofano Il chiodo di garofano è uno dei rimedi casalinghi più usati per il mal di denti. L’olio o il bocciolo di fiore essiccato ha un effetto anestetico, antinfiammatorio e disinfettante.
Come riuscire a dormire con il mal di denti?
Come dormire con il mal di denti : i nostri consigli Quando si è distesi a letto, è importante mantenere la testa a un livello più alto rispetto al resto del corpo così da evitare che il sangue si accumuli nella testa, facendo pressione sui vasi capillari e di conseguenza provocando dolore al dente.
Quanto tempo può durare un mal di denti?
Il dolore può essere spontaneo o in risposta a stimolazione, in particolare al caldo o al freddo. In entrambi i casi, il dolore persiste per un minuto o più a lungo. Una volta che la polpa diventa necrotica, il dolore finisce entro breve tempo (da ore a settimane).
Quanto dura il dolore da carie?
Prevenzione e rimedi – Il modo migliore per poter prevenire l’insorgenza del mal di denti è avere cura di mantenere denti e gengive più sani possibili, Per farlo è necessario:
effettuare periodici controlli dal dentista : i controlli regolari permettono di identificare i primi segnali del disturbo e adottare le misure appropriate, come la pulizia dei denti, che può prevenire l’insorgenza di problemi al cavo orale. Limitare l’apporto di alimenti e bevande zuccherate : si dovrebbero evitare gli zuccheri, contenuti in dolci e snack, preferendo frutta e verdura, che stimolando la salivazione, favoriscono la rimineralizzazione dei denti. Prendersi cura dei propri denti e gengive : lavare i denti regolarmente due volte al giorno per circa due minuti con un dentifricio al fluoro e utilizzare ogni giorno il filo interdentale riducono la formazione di carie. Evitare di fumare: il fumo infatti aumenta di 7 volte il rischio di sviluppare disturbi a carico delle gengive.
Quando, nonostante le misure preventive, il mal di denti dovesse continuare a presentarsi può essere necessario rivolgersi immediatamente al dentista o a un medico. BISOGNA RIVOLGERSI AD UNO SPECIALISTA SE IL MAL DI DENTI:
dura da più di due giorni; non va via neanche dopo aver assunto degli antidolorifici; si presenta con febbre alta, dolore nella masticazione, gengive arrossate o cattivo sapore in bocca; è accompagnato da guance o mascelle gonfie.
PER ATTENUARE IL MAL DI DENTI:
può essere utile assumere un analgesico-antinfiammatorio. Spididol, a base di Ibuprofene Sale di Arginina, è un antinfiammatorio indicato per il trattamento di dolori di varia natura; sarebbe opportuno fare dei risciacqui con acqua salata ; può essere d’aiuto prediligere alimenti morbidi come yogurt e uova strapazzate ; è preferibile non assumere alimenti zuccherati, molto caldi o molto freddi; non è consigliato fumare ; si dovrebbero evitare cibi che implicano una forte masticazione.
Prima di iniziare qualsiasi trattamento, chiedi consiglio al tuo medico o al tuo farmacista.
Cosa vuol dire se ti fa male un dente?
Un dolore variabile – Nonostante il mal di denti sia un sintomo estremamente variabile e soggettivo, è possibile valutare i differenti tipi di dolore in base alla causa d’origine. Il mal di denti è un sintomo comune a numerosissimi disturbi, spaziando da infezioni dentali a stress, e da disturbi uditivi ( otite ) a problemi cardiaci.
- In base alla natura del mal di denti, il dolore avvertito può assumere una connotazione diversa.
- Ad esempio, a volte il mal di denti si manifesta progressivamente, mentre in altre occasioni esordisce all’improvviso.
- Ancora, se talvolta si riesce a controllare con farmaci antidolorifici, sovente il mal di denti è così vivo e martellante che nemmeno i comuni analgesici riescono a tamponare il tormento.
Nei casi più lievi, il mal di denti viene percepito solamente in alcune determinate condizioni: ad esempio quando si assumono cibi troppo caldi o ghiacciati, oppure salati o ricchi di zuccheri, In quest’ultimo caso, più che di mal di denti propriamente detto, il fastidio percepito in risposta a stimoli termici o chimici si traduce più correttamente nell’ ipersensibilità dentinale,
Cosa usano i dentisti per addormentare?
Che tipo di anestesia usano i dentisti – Come accennato, l’obiettivo principale dell’anestesia dal dentista è quella di permettere all’odontoiatra di lavorare sulla problematica del paziente, limitandone il dolore. Infatti, molti trattamenti odontoiatrici richiedono un intervento su parti dentali e gengivali sensibili,
Queste sono irrorate da nervi che arrivano in profondità e che, se sollecitati, possono rimandare sensazioni dolorose. Ecco perché, quando il dentista lo ritiene necessario, viene praticata sul paziente l’anestesia, In caso di terapie estrattive, rimozione di ascessi dentali, devitalizzazione o inserimento di ponti, ma anche nel caso della cura delle carie, l’anestesia diventa un valido alleato sia per il dentista che per il paziente.
Ma che tipo di anestesia usano i dentisti ? Ce ne sono diverse, ognuna con le sue specificità e consigliata in casi ben precisi. In linea generale, l’anestesia dal dentista si può dividere tra anestesia locale e anestesia totale o generale, La tipologia di anestesia andrà valutata dal dentista in base al tipo di intervento da effettuare.
- Nel caso di anestesia locale vengono iniettati farmaci specifici accanto alla zona da trattare in modo da addormentare i nervi presenti e permettere all’odontoiatra di lavorare senza produrre nel paziente alcuna sensazione dolorosa.
- Il farmaco o i farmaci, a seconda dei casi, vengono solitamente iniettati nella parte interessata attraverso un’ iniezione,
Il farmaco andrà in circolo velocemente e già nel giro di qualche minuto la parte risulterà completamente addormentata, mentre il paziente rimarrà naturalmente sveglio. Ci sono però anche tipologie di anestesia locale che non agiscono per infiltrazione, bensì per via topica.
Si tratta di un’anestesia locale temporanea, ottenuta tramite l’impiego di gel o spray che anestetizzano la mucosa per un tempo limitato. Questo tipo di anestesia dal dentista viene impiegata per interventi lievi come la detartrasi che può provocare in alcuni pazienti un senso di fastidio. Nel caso dell’anestesia locale, la scelta del farmaco e del suo impiego dipenderà dalla complessità dell’intervento, dalla necessità di emostasi e di controllo del dolore anche nella fase post-intervento.
Un altro elemento da valutare è l’eventuale allergia del paziente a un farmaco piuttosto che a un altro. Tra i farmaci più comuni utilizzati nell’anestesia locale per infiltrazione troviamo:
Procaina e Clorprocaina (con effetto di breve durata)anestetici con durata intermedia d’azione, come Lidocaina e Prilocainaanestetici a lunga durata come Bupivacaina, Ropivacaina, Levobupivacaina
Altri tipi di anestesie locali sono l’ anestesia per frigerazione, in cui il dentista raffredda la zona da trattare con un getto di cloruro di etile e risulta efficace in caso di interventi di breve durata concentrati sui tessuti molli. C’è poi l’ anestesia locale plessica, in cui il dentista inietta il farmaco vicino all’apice del dente, sotto la mucosa orale.
E ancora, l’ anestesia locale tronculare, in cui si inietta l’anestetico direttamente nel tronco nervoso mandibolare, l’ anestesia intraligamentosa, in cui si inietta il farmaco nel legamento parodontale e, infine, l’ anestesia intraossea in cui il dentista fa un’iniezione di farmaco anestetico direttamente nell’osso spugnoso o midollare che si trova attorno al dente da trattare.
Nel caso di interventi complessi però l’anestesia locale potrebbe non essere sufficiente. Per questo motivo, il dentista può consigliare al paziente di sottoporsi, dopo tutti gli accertamenti del caso, all’ anestesia totale, Questo tipo di anestesia dal dentista viene impiegata in caso di interventi estremamente complessi,
Come rilassare i denti?
Via lo stress – Considerando che lo stress è una delle cause più comuni del digrignamento dei denti, ridurre le fonti di stress è la prima cosa da fare. Per scaricare lo stress accumulato, potete ricorrere a sedute di terapia mirata, a meditazione, training autogeno o yoga o anche ad attività fisiche, come il pilates,
Com’è il dolore di una carie?
Segni e Sintomi – Di per sé, la carie non provoca dolore : nel primo stadio, essa è completamente asintomatica. La carie, tuttavia, esponendo progressivamente i tessuti duri (smalto e dentina ) e molli (polpa), provoca una sensibilità via via crescente a sbalzi di temperatura, zucchero e sale,
- Il primo segnale che il nostro corpo ci invia è il cambiamento di colore nello smalto che perde la sua naturale lucentezza diventando più opaco.
- Questa caratteristica agli occhi dei meno esperti passa generalmente inosservata.
- Nel momento in cui la carie arriva a colpire la dentina, si nota chiaramente un solco scuro, contenente un ristagno di materiale imputridito (cibo e tessuti dentali disgregati).
Quando il paziente inizia ad accusare mal di denti, significa che il processo cariogeno si è spinto in profondità, fino alla polpa dentale. Il dolore è dunque dovuto alla complicanza della carie primaria. Man mano che la carie evolve, inabissandosi nella polpa dentale, il quadro clinico del paziente tende a precipitare.
Alito cattivo ; Ipersensibilità a caldo, freddo, dolce, salato ed acido; Dolore al dente che s’irradia nei tessuti circostanti.
Sintomi Carie
Quanto costa la cura di una carie?
La carie si può prevenire e come? – Quanto costa curare una carie? A prescindere dalla risposta, il modo migliore per risparmiare è semplice: evitare che sorgano questi problemi. Questo diventa una realtà concreta con una buona prevenzione, andando dal dentista ogni 6 mesi.
Quali sono i denti che fanno più male?
Quali sono i denti che creano maggiore fastidio? Possiamo considerare tra i denti più problematici: gli incisivi e i molari.
Quali punti toccare per il mal di denti?
Medicina tradizionale cinese – In Medicina tradizionale cinese (MTC) le cause del mal di denti vanno indagate in profondità. In generale, però, per avere un sollievo immediato in caso di mal di denti occorre premere il punto 4 del meridiano del grosso intestino,
Cosa fa cariare i denti?
Quali sono le cause della carie? – Le cause alla base della carie sono complesse e solo in parte note. Notevole rilevanza hanno fattori esogeni come:
- fattori microbici, che favoriscono il deposito della placca dentale (quando non vengono contrastati da una sistematica igiene della bocca);
- fattori alimentari (scarso apporto di fluoro) e eccessivo consumo di cibi e bevande zuccherate;
- tabagismo,
e fattori endogeni come:
- fattori costituzionali (insufficiente resistenza strutturale del dente),
- riduzione della salivazione,
Il processo che favorisce lo sviluppo della carie inizia con l’azione dei batteri prodotti dai residui di cibo, I batteri fermentano e iniziano a produrre acidi: insieme alle particelle di cibo e alla saliva formano la placca dentale, una sorta di pellicola che ricopre i denti.
- Gli acidi della placca erodono gradualmente la parte più esterna del dente, lo smalto, provocando piccoli fori ( carie di primo grado ).
- Questa è la fase in cui è più semplice e meno invasivo il trattamento della patologia cariosa: se il processo erosivo non viene trattato, l’infezione assume un andamento ingravescente.
Attraverso i piccoli fori formatisi i batteri e gli acidi possono raggiungere lo strato successivo del dente, la dentina, più morbido e meno resistente dello smalto ( carie di secondo grado ). I batteri e gli acidi continuano quindi la loro marcia fino alla polpa, la parte del dente che contiene i nervi e i vasi sanguigni ( carie di terzo grado ).
Come si fa a capire se un dente è morto?
Cambiamento di colore – Se il dente è morto, il più delle volte diventerà più scuro o assumere un colore giallo, grigio o nero, Il cambiamento di colore di solito si verifica perché i globuli rossi stanno morendo. Si tratta di un effetto molto simile a quello provocato dalle contusioni.
Qual è il migliore antidolorifico per il mal di denti?
Quali sono i migliori antinfiammatori per denti? – Tra i più comuni ed efficaci farmaci per i mal di denti possiamo ricordare quelli a base di ketoprofene (come ad esempio l’ Oki ), ibuprofene (Nurofen) e naprossene (Momendol). Questi farmaci sono ottimi antinfiammatori a livello generale e sono altrettanto validi per i dolori ai denti,
Come anestetizzare i denti?
L’estrazione del dente viene eseguita utilizzando strumenti odontoiatrici manuali, per rimuovere i denti non vitali e non sani. Un’adeguata anestesia è importante. Si deve prevenire l’alveolite post-estrattiva. Anche quando indicato, l’estrazione dentale d’emergenza è in genere eseguita da un dentista, tranne quando un dentista non è disponibile (p.
Infezione grave in un dente non vitale e non recuperabile Marcata mobilità dei denti (p. es., a causa di infezione, malattia parodontale, trauma) con possibile rischio di ingestione del dente
Controindicazioni assolute
Il sito è stato in precedenza fortemente irradiato (l’estrazione potrebbe scatenare l’osteoradionecrosi) Il sito è in prossimità di un’area di infezione o di malignità (l’estrazione può diffondere la malattia) Il sito adiacente è lesionato (il dente potrebbe fungere da stabilizzatore della frattura)
Controindicazioni relative
Coagulopatia*: quando possibile, correggere prima dell’intervento. Gravidanza: quando possibile evitare il trattamento nel 1o trimestre.
Lesioni alla mucosa, ai denti, alla mascella (p. es., tuberosità mascellare o al seno) o alla mandibola (p. es., frattura, lesione dell’articolazione temporo-mandibolare) a causa di una forza eccessiva o mal indirizzata Perforazione del seno mascellare durante l’estrazione dei molari mascellari o di alcuni premolari Lesioni nervose con conseguenti alterazioni sensoriali (p. es., intorpidimento, dolore prolungato, ipersensibilità e perdita del gusto) Perdita di un dente o di un frammento di dente all’interno del seno mascellare Ingestione del dente
Poltrona odontoiatrica, sedia rigida con supporto per la testa o barella Sorgente luminosa per l’illuminazione intraorale Guanti non sterili Maschera e occhiali di sicurezza o visiera Tamponi di garza Applicatori con punta in cotone Specchio odontoiatrico o abbassalingua Aspiratore, preferibilmente a punta stretta (da 3 a 5 mm) non Yankauer Apribocca in gomma per bloccare i denti inferiori (per aiutare a proteggere l’articolazione temporo-mandibolare impedendo un’eccessiva pressione sulla mandibola, la taglia pediatrica è di solito adeguata sia per i bambini che per gli adulti) Divaricatori (p. es., divaricatore per guance Minnesota, divaricatore linguale Weider) Elevatori, #9 Molt: elevatore periostale; #301 (stretto) o #34 (largo): elevatori dritti; #92: elevatore a baionetta Pinze, #150 o #150S (piccola): pinze universali per l’arcata dentale superiore; #151 o #151S (piccola): pinze universali per l’arcata dentale inferiore
Gli strumenti dentali di base comprendono un piccolo elevatore periostale (Molt o Freer), un elevatore #301 e pinze universali per l’arcata (#150 – superiore, #151 – inferiore). Attrezzatura per l’anestesia locale:
Unguento topico anestetico* (p. es., lidocaina 5%, benzocaina 20%) Anestetico locale iniettabile come lidocaina 2% con adrenalina † 1:100 000, o per anestesia di lunga durata, bupivacaina 0,5% con adrenalina † 1:200 000 Siringa odontoiatrica di aspirazione (a cilindro stretto e cartucce di anestetici iniettabili su misura) o altro tipo di siringa a cilindro stretto (p. es., 3 mL) con sistema di blocco del raccordo Ago da 25 o 27 gauge: lungo 2 cm per l’infiltrazione sopraperiostale; lungo 3 cm per i blocchi nervosi
* ATTENZIONE: tutte le preparazioni anestetiche topiche vengono assorbite dalle superfici mucose e un’intossicazione può derivare dal superamento dei limiti di dose. Gli unguenti sono più facili da controllare rispetto ai liquidi e ai gel topici meno concentrati.
L’eccesso di benzocaina raramente può provocare metaemoglobinemia. † Dose massima di anestetici locali: lidocaina senza adrenalina, 5 mg/kg; lidocaina con adrenalina, 7 mg/kg; bupivacaina, 1,5 mg/kg. NOTA: una soluzione all’1% (di qualsiasi sostanza) corrisponde a 10 mg/mL (1 gm/100 mL). L’adrenalina provoca vasocostrizione, che prolunga l’effetto anestetico; questo è utile nei tessuti ben vascolarizzati come la mucosa orale.
I pazienti con malattia cardiaca devono ricevere solo quantità limitate di adrenalina (massimo 3,5 mL di soluzione contenente 1:100 000 adrenalina); in alternativa, utilizzare un anestetico locale senza adrenalina.
Se un dente viene estratto e anche i tessuti molli periorali devono essere riparati (p. es., lacerazione delle labbra), è preferibile procedere dall’interno verso l’esterno (ossia, va rimosso prima il dente e dopo va ricostruito il labbro).
Alcuni pazienti necessitano di un pretrattamento:
La profilassi antibiotica per l’endocardite Schemi di profilassi antibiotica L’endocardite infettiva è un’infezione dell’endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o talora fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie, anemia. maggiori informazioni deve essere somministrata prima dell’estrazione dentale a quei pazienti ad alto rischio Pazienti ad alto rischio L’endocardite infettiva è un’infezione dell’endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o talora fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie, anemia. maggiori informazioni, La sedazione può essere necessaria per i pazienti che non sono in grado di collaborare durante la procedura.
Il pavimento del seno mascellare può essere molto sottile, e le radici dei denti possono toccare o penetrare nel seno. La parete laterale della mascella è relativamente sottile. Così, la maggior parte dei denti mascellari può essere anestetizzata mediante una semplice infiltrazione locale all’apice (punta della radice) del dente, dato che la soluzione anestetica si diffonde rapidamente attraverso il sottile osso laterale. Nervo alveolare inferiore: valutare tramite RX vista la vicinanza delle radici molari inferiori al nervo per evitare lesioni involontarie del nervo. Altri nervi dentali: per prevenire danni ai nervi, si deve evitare la prossimità della mucosa di rivestimento (ossia, il lato linguale della mandibola, il lato buccale della mandibola nella regione premolare ), e va prestata attenzione alla mucosa di rivestimento sopra i canini/premolari mascellari (nervo infraorbitario). Articolazione temporo-mandibolare: poiché un’eccessiva pressione sulla mandibola può danneggiare l’articolazione, la mandibola va sostenuta con una mano e quando possibile va utilizzato un apribocca.
Posizionare il paziente inclinato, con la testa del paziente a livello dei gomiti e l’occipite appoggiato. Per la mascella inferiore, utilizzare una posizione seduta semi-sdraiata, rendendo il piano occlusale inferiore approssimativamente parallelo al suolo quando la bocca è aperta. Per la mascella superiore, utilizzare una posizione più supina, mettendo il piano occlusale superiore a circa 60-90 gradi rispetto al suolo. Girare la testa ed estendere il collo in modo che il dente sia chiaramente visibile e accessibile: in generale, la testa va lievemente girata verso fuori per estrarre i denti dal lato dell’operatore invece per i denti dal lato opposto la testa va leggermente girata verso l’operatore. Tenere la testa rivolta in avanti per i denti anteriori.
Prima della procedura, eseguire radiografie periapicali o panoramiche per valutare il dente in questione, l’osso alveolare circostante e le strutture vicine.
Indossare guanti non sterili, una maschera e occhiali di sicurezza o una visiera.
Fornire anestesia locale
Valutare se è necessaria la sedazione. Se è necessaria un’anestesia supplementare, eseguire delle infiltrazioni locali (blocco circonferenziale) intorno al dente.
Estrarre il dente
Posizionare una garza 4″ x 4″ parzialmente dispiegata posteriormente al dente per evitare la l’ingestione accidentale del dente; da eseguire delicatamente per evitare conati di vomito.
I passaggi chiave sono per
Liberare il margine gengivale attaccato al dente. Ottenere una mobilità iniziale del dente usando un elevatore. Mobilitare ulteriormente il dente e quindi estrarlo utilizzando una pinza. Lavare e, se necessario, curettare l’alveolo. Applicare una garza compressiva.
Per liberare il margine gengivale, inserire l’estremità appuntita di un elevatore periostale #9 tra il margine gengivale e il dente. Mantenere il punto a contatto con la radice del dente e far avanzare l’elevatore lungo l’asse longitudinale verso la punta della radice; mentre viene inserito, l’elevatore distacca delicatamente il margine gengivale dal dente.
Eseguire in maniera circolare tutto intorno al dente. Inoltre, solo sul lato buccale, distaccare la piccola papilla gengivale triangolare tra il dente da rimuovere e il dente/i denti direttamente adiacenti. Aumentare la mobilità iniziale del dente utilizzando un elevatore dritto (p. es., #301 o #92). Inserire delicatamente l’elevatore perpendicolarmente al dente nello spazio tra il dente da rimuovere ed il dente adiacente.
L’elevatore deve essere appoggiato sulla cresta dell’osso tra i denti. L’elevatore ha 2 superfici; la superficie concava è quella destinata ad agire e deve essere rivolta verso il dente da rimuovere. Un bordo dell’elevatore è tenuto contro l’osso alveolare tra i denti; questo bordo è mantenuto in posizione e utilizzato come fulcro mentre l’altro bordo è ruotato verso il dente che viene rimosso per mobilizzare il dente ed espandere l’alveolo.
- NON utilizzare il dente adiacente come fulcro.
- La mobilizzazione con l’elevatore dritto di solito viene prima effettuata davanti al dente da estrarre e poi posteriormente al dente.
- L’elevatore dritto può anche essere inserito verticalmente lungo l’asse longitudinale del dente tra la radice e l’incavo e poi ruotato per espandere ulteriormente l’incavo.
Non utilizzare come fulcro l’osso alveolare sul lato palatale o linguale del dente. Utilizzare ripetutamente l’elevatore in questo modo per continuare a mobilizzare il dente prima di utilizzare la pinza.