Come Lavare I Denti?

Come Lavare I Denti
Come spazzolare i denti – Anche se pensi di sapere come lavarti i denti correttamente, potresti scoprire che è possibile migliorare la tua tecnica. Qui di seguito ti spighiamo come lavarsi i denti al meglio con uno spazzolino manuale (2) :

Il movimento deve essere sempre verticale: dalla gengiva verso il dente Spazzola accuratamente anche l’interno della dentatura e la parte posteriore Passa le setole anche negli spazi interdentali  Spazzola delicatamente anche la lingua e l’interno delle guance, aree in cui si depositano i batteri.

Quando si lavano i denti bisogna sciacquare?

Non sciacquarsi bocca dopo aver lavato i denti –

L’abitudine porta a sciacquarsi l’intera bocca appena finito di lavare i denti, con l’obiettivo di eliminare tutto il dentifricio presente. Questa è un’abitudine che non è corretta. Se si evita di sciacquare subito la bocca si permette a tutte le sostanze presenti nel dentifricio di rimanere in bocca e, grazie alla loro azione benefica, di rafforzare la dentatura.

Per questo motivo è utile sputare quanto in eccesso senza procedere immediatamente allo sciacquo. L’importanza di rispettare e tutelare la tua igiene orale è fondamentale perché in questo modo puoi tutelare la tua salute orale. L’abitudine quotidiana di investire pochi minuti per tutelare il sorriso è un ottimo modo di utilizzare il tuo tempo.

Per questo motivo è allo stesso modo importante procedere, con cadenza periodica di circa sei mesi, alla seduta di ablazione tartaro eseguita da un’igienista dentale che oltre togliere placca e tartaro e ridare splendore al sorriso, aiuta a tenere monitorato lo stato di salute.

Come lavare bene i denti a casa?

Come lavarsi bene i denti. – Le superfici da pulire sono: il solco gengivale, la superficie esterna del dente, la superficie masticante e la superficie interna.

Ruota lo spazzolino in modo che le setole si appoggino al solco gengivale con un’inclinazione di 45°.Spazzola dalla gengiva verso il dente, senza spostare la testa dello spazzolino, per rimuovere la placca dal solco gengivale.Con un movimento rotatorio dello spazzolino, passa dal rosa delle gengive al bianco della superficie masticatoria.Ripeti gli stessi movimenti nella parte interna della bocca, sia nella parte superiore sia in quella inferiore, lavorando su gruppi di 2 o 3 denti.Spazzola tutte le superfici masticanti dirigendo le setole tra gli spazi interdentali.Pulisci la lingua e il palato.

Quando pulisci la superficie interna dei denti anteriori-inferiori, usa lo spazzolino perpendicolarmente alla bocca. Segui un percorso preciso per non tralasciare alcun dente: dividi l’arcata dentaria in quattro quadranti (superiore e inferiore destro, superiore e inferiore sinistro) e puliscine uno per volta.

Come lavare i denti gialli?

Cure e Rimedi Naturali – Esistono vari tipi di rimedi naturali; i più efficaci sono:

Bicarbonato di sodio : è un rimedio da utilizzare con moderazione. Un uso eccessivo può lesionare lo smalto dei denti e favorire la formazione di macchie, carie, recessione e infiammazione delle gengive, ipersensibilità dentale e talvolta pulpite, E’ spesso utilizzato nella composizione dei dentifrici, Erbe: la più utile è senz’altro la salvia, Strofinare una foglia fresca di salvia sui denti contrasta l’ingiallimento dei denti. E’ spesso utilizzata nella composizione dei dentifrici. Succo di limone : per lo stesso motivo che abbiamo citato nel paragrafo del ” cosa mangiare “, può essere utile se utilizzato nei gargarismi, Buccia di limone o di arancia : da strofinare direttamente sui denti. Perossido di idrogeno o acqua ossigenata : in soluzione al 3% può essere utilizzata occasionalmente. Può costituire un dentifricio fai-da-te mescolandone due cucchiaini a uno di bicarbonato. Cenere del legno di noce : poco utilizzata, è ricca di idrossido di potassio ; la sua applicazione prevede lo sfregamento sui denti.

Cosa sporca i denti?

Cibi che macchiano i denti quelli con un alto ph acido come: aceto e sottaceti, salsa di pomodoro, cola cola e bevande gassate o energetiche. i cibi contenenti coloranti o a pigmentazione scura come: caffè e tè nero, vino rosso, mirtilli e frutti rossi, barbabietole, curry e salsa di soya, caramelle e dolci.

Perché non si deve bagnare lo spazzolino?

‘Il modo più efficace è non bagnare lo spazzolino né prima né dopo, perché l’acqua indebolisce le setole e le rende meno efficaci nell’opera di pulizia dei denti’, afferma il dottor Nigel Carter, direttore esecutivo della Oral Health Foundation, la fondazione per la salute del cavo orale.

Quanto tempo tenere il dentifricio in bocca?

Come Lavare I Denti Quando si parla di igiene orale, molte persone collegano questo procedimento all’utilizzo di due soli strumenti: spazzolino e dentifricio. Certamente non è un’affermazione sbagliata, ma in realtà, seppur fondamentale, non è sufficiente lavarsi i denti per ottenere una corretta igiene orale.

Per evitare problemi legati ad una scarsa igiene dentale (carie, gengive infiammate), con conseguenti visite ripetute dal dentista, è necessario includere tra le proprie abitudini l’utilizzo di altri prodotti utili, come ad esempio colluttorio e filo interdentale. In questo articolo ti spiego alcune semplici regole da seguire per ottenere una corretta igiene orale e limitare al minimo le visite al tuo dentista di fiducia.

Consigli generali la prima regola è lavarsi i denti quotidianamente. Teoricamente andrebbero lavati dopo ogni pasto, ma con almeno due lavaggi al giorno si può stare abbastanza tranquilli; se durante il giorno non è possibile lavarsi i denti, ci si può sciacquare la bocca con abbondante acqua oppure masticare chewing gum al fluoro; segui un’alimentazione corretta: limita il consumo degli zuccheri, specialmente caramelle, dolcetti, chupa-chups, bevande zuccherate.

Prediligi invece alimenti ricchi di calcio (latte, yogurt) e fluoro (pesce, spinaci), che aiutano la salute dei tuoi denti e fanno bene all’organismo. Spazzolino, scegli quello giusto Una corretta igiene orale parte, ovviamente, dallo spazzolino, lo strumento più importante per la prevenzione di carie e disturbi gengivali perchè rimuove la placca e residui di cibo rimasti incastrati tra i denti.

Scegli uno spazzolino con setole medie o morbide e una testina che si adatti alla tua bocca, consentendoti di raggiungere i denti in tutti i punti. Ricorda: quando le setole cominciano a piegarsi e deformarsi, è ora di sostituire lo spazzolino. Un aspetto molto importante ma che in molti sottovalutano, è la tecnica di spazzolamento: l’inclinazione dello spazzolino deve essere a 45 gradi circa rispetto alla superficie del dente e il movimento verticale, non orizzontale! I denti si lavano dall’alto verso il basso, su tutto l’arco dentale, senza dimenticare le arcate interne e gli spazi interdentali.

  1. Prenditi il tuo, almeno due minuti.
  2. Per una corretta igiene orale è importante andare e fondo e dare una spazzolata anche alla lingua: così ti assicuri di eliminare i batteri ed evitare l’alito cattivo.
  3. Dentifricio, quale fa per te? Non è importante come la scelta dello spazzolino, ma anche il dentifricio ricopre un ruolo determinante per l’igiene orale.

La sua funzione è quella di mantenere puliti i denti grazie all’azione detergente, rinfrescando allo stesso tempo il cavo orale. Ce ne sono di diversi tipi: al fluoro, antiplacca, antitartaro e per denti sensibili. Oggi mi sento di consigliarti il Dentifricio Avanzato Regenerate : protegge e rinforza i denti contro la carie, aiuta a ripristinare il bianco naturale e a rigenerare lo smalto.

  1. Filo interdentale e scovolino, per una pulizia perfetta Il filo interdentale è un altro strumento indispensabile se si vuole ottenere una completa igiene orale.
  2. Va fatto passare nello spazio tra due denti fino a toccare la gengiva, poi si tira verso l’esterno strofinandolo lungo la superficie del dente.
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Questo strofinamento determina il distacco della placca batterica, che viene poi definitivamente espulsa con i risciacqui. Questo procedimento andrebbe fatto quotidianamente, non una volta ogni tanto. Un altro strumento decisamente utile è lo scovolino: è una sorta di spazzola minuscola adatta agli spazi interdentali più larghi, per rimuovere placca e residui di cibo.

Sullo shop di Farmaè trovi Interprox Micro, proprogettato per eliminare la placca che si accumula in spazi interprossimali di 0,9 mm ed è particolarmente indicato per i denti anteriori. La sua forma consente di raggiungere perpendicolarmente gli spazi interprossimali anteriori, evitando di danneggiare le gengive.

Colluttorio, a cosa serve? Non è fondamentale come spazzolino e dentifricio e soprattutto non può sostituirsi a questi strumenti, ma per ottenere una corretta igiene orale è consigliato inserire tra le proprie abitudini l’uso del colluttorio. La sua azione rinfrescante e disinfettante impedisce la formazione della placca lascia la bocca fresca e profumata.

  1. È buona norma utilizzare il collutorio quotidianamente, dopo aver lavato i denti.
  2. Bastano 20 ml di prodotto, che non deve essere diluito.
  3. Effettuare degli sciacqui tenendo il prodotto almeno 30 secondi in bocca, senza ingerire.
  4. Nel nostro shop online puoi trovare uno dei migliori prodotti sul mercato: Marvis Eau de Bouche,

Un elisir piuttosto che un collutorio. Una miscela di menta piperita ed erbe dolci e profumate. Pulizia professionale, almeno una volta l’anno Seguire con maniacale attenzione tutte queste regole non ti garantirà una bocca sana al 100% per tutta la vita.

Cosa succede se ti lavi i denti una volta al giorno?

LAVARSI I DENTI TROPPO SPESSO FA MALE? – La risposta è no. Lavare più volte al giorno i denti non fa male, ma se non si spazzolano in modo corretto possono verificarsi dei problemi. Quando lo spazzolamento è troppo energico e il movimento viene effettuato in senso orizzontale, si può consumare lo smalto dei denti senza pulirli al meglio.

  • Anche la scelta di uno spazzolino inadatto o con setole troppo dure può irritare le gengive.
  • Se si effettua un movimento verticale dello spazzolino partendo dalla gengiva e proseguendo verso il dente, si otterrà un risultato ottimale senza provocare danni.
  • Non si devono dimenticare le superfici masticanti dei molari e dei premolari e la parte interna delle arcate dentali che è molto importante anche se non visibile.

Un’altra possibilità per lavare frequentemente i denti senza preoccupazioni è utilizzare lo spazzolino elettrico.

A cosa serve pulire la lingua?

Come pulire la lingua | GUM mag 31, 2021 – minuto di lettura minuti di lettura Se soffrite di alito cattivo molto spesso la soluzione è più semplice di quanto si pensi. Basta pulire correttamente la lingua e il problema viene risolto nella maggior parte dei casi.

  • C’è invece un’altra problematica che è quella dell’ che, in diversi casi, può rappresentare un campanello d’allarme di diversi problemi e altre patologie dentali oppure essere l’avvisaglia di uno stato non ottimale del nostro fisico.
  • L’alito cattivo in genere è causato dai batteri presenti nella bocca che sono il risultato di molteplici possibili fattori.
  • Il primo fra tutti è certamente quello di una inadeguata cura orale e, nello specifico, da una scarsa pulizia dei denti che non permette ad esempio la rimozione dei residui di cibo tra gli spazi interdentali.
  • Altre volte l’alitosi è causata da un lavaggio inadeguato delle protesi dentarie o degli apparecchi ortodontici oppure ancora può essere causata anche da un’ errata pulizia della lingua,

In questo caso il problema dell’alito cattivo dipende dall’eccessiva microflora che vi risiede. Nella lingua, infatti, sono presenti numerosi batteri simili a quelli che alimentano la placca batterica. Tali germi che compongono la microflora linguale producono composti solforati volatili (come idrogeno solforato) e altre sostanze, quali gli acidi grassi a catena corta, che sono i primi responsabili dell’alito cattivo.

Bere o mangiare determinate sostanze può poi peggiorare la situazione: il problema potrebbe manifestarsi con il fenomeno della lingua bianca. Una lingua non pulita, infatti, presenta una sorta di  composta da batteri, funghi e resti di cibo che ricoprono l’intera superficie della lingua e che, se non rimossa con una pulizia mirata, può essere causa di alito cattivo e infezioni.

Eliminando la microflora quindi, è possibile risolvere, o almeno ridurre, anche l’alitosi. È quindi evidente che il semplice spazzolamento dei denti con spazzolino e dentifricio non è sufficiente per ottenere una corretta cura orale: occorrono anche dei raschietti linguali.

  • Ad essere pulita deve essere anche la lingua, il palato e tutti gli spazi interdentali, così da ridurre il più possibile l’insorgenza di malattie del cavo orale e il ricorso al dentista.
  • Potete provare, per esempio, l’utilizzo del, un pulisci lingua in morbida plastica, dalla forma ergonomica che non sfugge dalle mani; grazie alle sue lamelle e setole morbide e delicate, elimina la patina batterica dalla superficie linguale, per mantenere la lingua sempre pulita e sana e contribuire a una corretta igiene orale.

In particolare, la pulizia della lingua è importante e necessaria anche per rallentare la formazione della placca dentale, causata proprio dai batteri della lingua che si accumulano nei colletti gengivali. In questo caso la pulizia della lingua riduce il rischio di andare incontro a malattie gengivali, tartaro e carie che a loro volta causeranno l’alito cattivo e a lungo andare potranno dare luogo anche a diversi tipi di infiammazioni come gengiviti, parodontiti e ascessi con la presenza di sangue.

  1. Pulire la lingua in maniera adeguata consente di percepire meglio il gusto di cibi e bevande, riducendo anche i disturbi della digestione: una lingua pulita permette all’organismo di assorbire meglio le sostanze nutritive degli alimenti e di prevenire una cattiva digestione.
  2. Eseguire la pulizia della lingua significa inoltre effettuare un massaggio per il benessere del nostro corpo.

Ogni punto della lingua, infatti, corrisponde ad un organo interno per preciso che possiamo mantenere in salute con un semplice massaggio. Ad esempio, le zone laterali corrispondono alla cistifellea; verso l’interno c’è la milza mentre al centro c’è lo stomaco.

  1. La lingua inoltre fa parte delle prime difese del nostro sistema immunitario, per cui pulirla quotidianamente aiuta a supportare le difese del nostro organismo evitando che le tossine vengano riassorbite tramite le papille gustative,
  2. Ci sono poi altre cause che influenzano il cattivo alito della bocca.

Tra questi ricordiamo la presenza di carie non trattate, alcune disfunzioni metaboliche, l’assunzione di farmaci che possono causare la diminuzione di saliva, le malattie gengivali, le infezioni della gola, la sinusite, i problemi gastrici e la disidratazione.

Per la cura dell’alitosi esistono diversi rimedi, anche naturali, oltre che buone pratiche quotidiane da seguire per contrastare l’odore sgradevole proveniente dal cavo orale e riprendere a sorridere e a parlare in tutta serenità. Il miglior modo per combattere l’alitosi è agire sulle sue cause. Per farlo, potete provare il Collutorio GUM HaliControl, un collutorio preparato con una formulazione mirata a contrastare i batteri responsabili dell’alito cattivo, rinforzando al contempo lo smalto dei denti e mantenendo la naturale pulizia di gengive, lingua e mucose del cavo orale.

Vediamo quindi insieme quali sono le tecniche migliori per una corretta pulizia della lingua e gli strumenti più adeguati da utilizzare per questa specifica pratica di cura orale. L’igiene della lingua è una buona abitudine che dovrebbe essere inserita nella quotidiana cura e pulizia di denti e gengive, in quanto aiuta a mantenere l’intero cavo orale pulito, fresco e soprattutto in salute.

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Come accennato in precedenza, la lingua è l’organo su cui si concentra la più grande quantità di batteri che, se non rimossi, producono non solo un cattivo odore in bocca ma possono essere causa di vari problemi ai denti e alle gengive; per questo bisogna sempre lavare con attenzione anche la lingua, oltre ai denti.

I consigli per iniziare a prendersi cura della lingua iniziano dalla prevenzione, effettuando un controllo quotidiano ogni mattina. Riconoscere una lingua sana è facile : se si fa attenzione al colore della lingua, questa presenta una superficie uniforme e liscia di colore rosa.

  1. Se durante il controllo notiamo invece gonfiori, un’eccessiva rugosità e un colore tendente al bianco, allora è molto probabile che sulla lingua ci sia un’eccessiva presenza di batteri, sintomo di un problema del cavo orale.
  2. A questo punto, dopo l’auto diagnosi, è importante sapere come pulire la lingua,

La pulizia della lingua andrebbe effettuata una volta al giorno, al mattino o alla sera, per eliminare i batteri e contrastare l’alito cattivo, mentre il metodo di pulizia varia a seconda dello strumento che si decide di utilizzare.

  1. La pulizia della lingua può essere effettuata tramite il classico spazzolino da denti oppure ricorrendo ad un apposito strumento, chiamato raschietto linguale o pulisci-lingua, che non è necessario ma può aiutare a pulire la lingua in modo efficace, in modo che non si accumulino batteri che possano creare afte, gengiviti o altri problemi di salute orale.
  2. Qualsiasi sia lo strumento che decidiate di utilizzare, ciò che conta è di permettere ai villi della lingua di aprirsi e ossigenarsi: in questo modo riuscirete a combattere i batteri responsabili della formazione della carie, ostacolerete l’alito cattivo e riuscirete a migliorare il senso del gusto.
  3. Per pulire la lingua non occorrono metodi specifici: basterà estendere la lingua fuori dalla bocca per tutta la sua lunghezza, in modo da evitare il riflesso di conato, posizionare lo spazzolino o il raschietto sulla parte posteriore della lingua e iniziare a spazzolare dall’interno verso l’esterno, sempre verso la punta della lingua.

Ricordate di effettuare dei movimenti delicati, senza imprimere troppa forza e trascinando lo strumento con gesti lenti e fluidi, per non irritare la mucosa. In questo modo, la superficie ruvida dello strumento rimuoverà residui e batteri dalla superficie della lingua.

Per ottenere un’efficace pulizia è importante raggiungere la parte più in fondo della lingua, perché è la zona di maggiore accumulo della patina batterica. Terminate la pulizia sciacqua la bocca con dell’acqua o con del collutorio. La pulizia della lingua andrebbe eseguita dopo ogni pasto, come si fa con il filo interdentale, ma è meglio non esagerare in quanto una lingua pulita, sana e non irritata contiene dei batteri “amici” e benefici, capaci di tenere lontani agenti patogeni pericolosi e che non andrebbero rimossi.

È bene quindi pulire la lingua solo nei casi in cui è evidente un’irritazione o del cattivo odore. La pulizia della lingua passa anche attraverso il dentifricio giusto, Un consiglio? Provate il Dentifricio GUM HaliControl, grazie al suo contenuto e all’innovativa ed esclusiva tecnologia con cui è stato realizzato, neutralizza i batteri che causano il cattivo odore.

  • I principali strumenti in commercio che si possono usare per pulire la lingua sono di due tipi: il classico spazzolino o il raschietto linguale, detto anche nettalingua.
  • La tecnica di pulizia varia a seconda dello strumento scelto.
  • Nel caso dello spazzolino è importante utilizzarne uno a setole morbide o dotato della parte posteriore con delle creste in gomma, studiata apposta per la pulizia della lingua.

Dopo aver esteso la lingua fuori dalla bocca, basterà posizionare lo spazzolino in orizzontale dal lato delle setole o della parte posteriore in gomma, impugnandolo perpendicolarmente alla linea centrale della lingua. Basterà poi eseguire una leggera pressione andando dall’interno verso la punta della lingua, strofinando delicatamente sulla sua superficie.

  • Non sono necessari prodotti specifici per la pulizia della lingua, ma è sufficiente utilizzare il dentifricio e un po’ d’acqua per il risciacquo della bocca.
  • Il raschietto è invece uno strumento più piccolo e pratico, dalle caratteristiche funzionali per i trattamenti di pulizia della lingua.
  • Si tratta di un archetto allungato che aiuta ad eliminare scorie e tossine accumulate sulla lingua.

Basta passarlo avanti e indietro sulla superficie del dorso della lingua con un movimento lieve, sempre procedendo dall’interno fino alla punta. Si tratta di uno spazzolino e raschietto a doppia azione, indicato per rimuovere la placca batterica presente sulla lingua.

Un ulteriore aiuto per combattere l’alitosi sono le compresse per l’alito, ideali da portare fuori casa perché capaci di neutralizzare velocemente gli odori sgradevoli di varie origini, tra cui cibo, fumo e alcol. L’uso delle compresse si può accompagnare quindi agli altri strumenti e al trattamento di pulizia del cavo orale, e fungere da rimedio per le situazioni in cui l’alito cattivo è particolarmente persistente.

Infine un’alternativa a costo zero e molto utile consiste nel pulire la lingua con un cucchiaino d’acciaio, La sua forma concava, infatti, vi aiuterà ad asportare lo strato superficiale di batteri dalla base della lingua. Anche in questo caso si tratta di uno strumento da utilizzare con estrema delicatezza eseguendo dei movimenti fermi, partendo sempre dalla parte posteriore per arrivare fino alla punta della lingua.

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Cosa fa il limone ai denti?

Il limone fa male ai denti? – Con il loro sapore aspro, i limoni (e i lime) sono i frutti più acidi in natura ed è per questo che anche un semplice bicchiere di acqua e limone fa male ai denti. Il limone rovina i denti perché gli acidi contenuti attaccano la superficie dura dello smalto dei denti, corrodendola.

  1. Questo processo prende il nome di erosione acida ed è una delle cause principali della sensibilità dentale.
  2. Soluzione : È dunque vero che il limone corrode i denti e che il succo di limone sui denti è un pericolo per la salute della bocca? Potrebbe esserlo, i n grandi quantità, ed è per questo consigliabile consumarlo con moderazione.

Nonostante ciò, iniziare la giornata con un bicchiere d’acqua naturale e bere durante tutta la giornata è un’ottima abitudine per garantire una corretta idratazione corporea.

Cosa bere per denti bianchi?

Avere i denti bianchi è diventata quasi un’ossessione nella nostra cultura odierna. Nuovi prodotti e gadget spuntano continuamente promettendo di schiarire e sbiancare i denti. Ci sono molti vantaggi nell’avere denti più bianchi ma il trattamento professionale fatto da un dentista vale il costo aggiuntivo, in quanto durerà molto più a lungo delle opzioni fai-da-te.

  1. Non tutti sanno però che è molto importante seguire delle regole dopo aver fatto lo sbiancamento,
  2. Regole che, se non seguite, possono vanificare il tuo investimento.
  3. E’ fondamentale infatti evitare determinati cibi, bevande e prodotti che potrebbero causare macchie nei giorni e nelle settimane successive al trattamento.
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Quali sono i cibi da evitare dopo lo sbiancamento dei denti? Dobbiamo fare a meno di diversi alimenti che, in quanto acidi, grassi e/o colorati, danneggiano lo smalto e contribuiscono alla formazione di macchie. Essi sono, ad esempio, le salse di colore scuro come la salsa rossa e la salsa di soia, le spezie come il curry, la paprika e la curcuma, la carne rossa,

  • Alcuni tipi di frutta e verdura, per il loro colore intenso o per l’elevata acidità, possono inoltre rovinare l’effetto dello sbiancamento: limoni, arance, lime, mango, kiwi, prugne, frutti di bosco,
  • Tra le verdure sono invece controindicati i pomodori, gli spinaci e le carote,
  • Sono inoltre da evitare il cioccolato fondente o al latte e le caramelle, siano esse colorate con aromi artificiali che naturali.

E le bevande da evitare dopo lo sbiancamento dei denti? Le bevande con una forte pigmentazione possono macchiare i denti. Nel periodo successivo allo sbiancamento è quindi opportuno non consumare tè, caffè, vino rosso, birra, succhi di frutta o bibite gassate,

  1. Se proprio non riesci a fare a meno del tuo caffè giornaliero o di un buon bicchiere di vino, puoi berli con una cannuccia, in quanto evita che i liquidi entrino in contatto diretto con i denti.
  2. Che dieta seguire nei giorni successivi allo sbiancamento? A questo punto una persona, vista la quantità di cibi e bevande a cui rinunciare potrebbe chiedersi : “Ma allora cosa posso ingerire?” Potresti prendere in considerazione l’idea di provare una “dieta bianca”, per 10-14 giorni dopo il trattamento.

Essa dovrà includere cibi di colore bianco o incolori come ad esempio yogurt bianco, riso e pasta in bianco, pollo, pesce bianco come merluzzo o eglefino, formaggi, cereali senza coloranti, patate, mandorle, cavolfiori, ceci, frutta e dolci di colore chiaro, come pere, banane o gelato alla vaniglia.

E’ possibile bere latte, acqua senza coloranti aggiunti e alcolici di colore chiaro. Quali altri prodotti è necessario evitare? Per la stessa igiene orale è preferibile usare dentifrici e collutori bianchi, in quanto quelli colorati potrebbero macchiare i denti. Da evitare in modo assoluto è infine il tabacco, che, sia esso masticato o fumato, può rovinare in breve tempo l’effetto dello sbiancamento.

Avere un sorriso smagliante può diventare un motivo in più per smettere di fumare, con grandi benefici non solo per la tua salute ma anche per il tuo aspetto fisico! Trascorsi questi primi 10 giorni / 14 gg di sacrificio potrai tornare alle normale abitudini, che devono comunque sempre essere sane.

Come faccio a capire se ho una carie?

Il processo carioso – Come è facile immaginare, la carie, forse la patologia più diffusa in ambito odontoiatrico, è ben più dolorosa e fastidiosa di una semplice macchia su un molare. Il processo carioso, che può portare a un ascesso dentale, tende a distruggere i tessuti duri del dente e progredendo arriva alla polpa provocando un forte dolore,

In questo stadio avanzato si presenta com una specie di buco scuro contenente materiale rammollito. Se le macchie dentali sono generate da sostanze pigmentanti, a contribuire alla formazione della carie sono alcuni batteri presenti nella bocca e contenuti negli accumuli di placca e tartaro depositati sui denti a causa di un’igiene orale carente.

Anche se a un primo impatto visivo carie e macchie dentali possono essere confuse, in realtà sono due cose estremamente differenti. Se la macchia sul solco di un molare è assolutamente innocua e può essere lasciata lì senza problemi, la carie non deve essere assolutamente trascurata in quanto col tempo oltre a diventare sempre più dolorosa, danneggia il dente rendendo necessaria una devitalizzazione,

  • Ecco il costo medio per curare una carie,
  • La diagnosi differenziale tra macchie e carie si effettua andando a sondare e quindi a premere con uno strumento appuntito detto specillo la macchia sul dente.
  • Se lo strumento penetra all’interno della macchia, allora questa è una carie.
  • Nel caso si noti per la prima volta una macchia sul dente, il consiglio è di determinarne le cause sottoponendosi a una visita di controllo e di non tralasciare il problema pensando di risolverlo successivamente.

Una carie trascurata infatti può diventare dolorosa fastidiosa.

Come capire se hai i denti sporchi?

Differenze tra una carie e una macchia dentale – Il primo allarme che può indicarci la presenza di una carie è la comparsa di una macchia nera sullo smalto dentale. Purtroppo anche le macchie dentali, che sono una semplice alterazione del colore dello smalto, si manifestano allo stesso modo è non è affatto semplice capire la differenza dell’une dall’altre.

  • Infatti nel medio-lungo periodo la carie tende a consumare e distruggere i tessuti duri del dente,
  • Batteri depositati, non eliminati con un’accurata igiene orale, sono la causa dell’insorgere delle carie: si cibano di zuccheri, rilasciando un acido corrosivo, il quale danneggia lo smalto, raggiungendo, in casi più gravi, la polpa del dente e causando un forte dolore,

In una fase più avanzata, la carie assume l’aspetto di un buco scuro, e al suo interno presenta materiale rammollito, La sostanziale differenza tra carie e macchia sta proprio nel fatto che la prima non può essere assolutamente trascurata, in quanto danneggia seriamente il dente, portando alla devitalizzazione una volta raggiunta la polpa al suo interno.

Vuoi scoprire come capire la differenza tra una macchia dei denti e una carie ? Leggi il nostro articolo Differenza fra carie e macchie dei denti, Solitamente il sintomo che ci fa precipitare del dentista è il dolore. Analizzando il vero significato della parola carie, invece, ricordiamo che deriva dal latino, ” caries ” o ” careo “, e letteralmente significa cavità vuota o essere privo.

Consiste in una malattia infettiva e degenerativa che erode i tessuti duri del dente; i tessuti dentali coinvolti sono smalto e dentina e, in casi gravi, può andare ad intaccare anche la polpa del dente, In linea di massima, sappiamo tutti cos’è una carie, ma la difficoltà sta nel riconoscerla in tempo.

Quante volte ci si dovrebbe lavare i denti?

Quante volte bisogna lavarsi i denti? Si raccomanda di lavarsi i denti due volte al giorno (mattina e sera), ma non più di 3 volte al giorno.

Come diventano i denti quando non si lavano?

Cosa succede se non ti lavi i denti regolarmente per un anno? – Anche meno di un anno, una persona sta incominicando a avere gravi danni alla salute dei denti e delle gengive se non si lava i denti ogni giorno. Tuttavia, questo potrebbe non essere sempre la regola.

Alcuni pazienti potrebbero non sviluppare alcuna carie dopo un anno senza lavarsi i denti, ma hanno malattie gengivali mentre alcuni possono avere il contrario. Dipende dalla persona e dalla sua salute e dall’età. Ma la maggior parte delle ricerche suggerisce che se non ti lavi i denti per un anno, ti esponi a un rischio considerevole di carie, carie avanzate e malattie parodontali e malattie a livello sistemico per diffusione dei batteri.

e cura.