Come Pulire I Denti Dal Nero Del Fumo?
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Denti gialli e smalto rovinato – Non è il problema più grave, ma i denti gialli è l’effetto estetico sullo smalto. Con il tempo appaiono anche macchie marroni e un incremento dei sedimenti di tartaro, Questo avviene a causa delle sostanze contenute nelle sigarette come il catrame.
- Il tabacco non è l’unica causa di questa condizione.
- Anche il caffè macchia i denti, ma tra le cause principali di questo problema la sigaretta guadagna un posto d’onore.
- A questo punto la domanda che si pongono i fumatori è chiara: come pulire i denti gialli? Ci sono dentifrici specifici per questa situazione, e delle terapie di sbiancamento (pulizia) mediante l’utilizzo di manipoli professionali che spruzzano un getto ad alta pressione di acqua e bicarbonato (AirFlow) che rimuovono in modo veloce tutte le macchie da fumo e che puoi fare dal dentista.
Ma i risultati sono temporanei: il fumo ingiallirà di nuovo ciò che hai sbiancato. L’unico modo per ridare un colore naturale ai denti è smettere di fumare e chiedere consiglio al dentista. Le terapie per far tornare i denti bianchi diventano poco efficaci se ricominci ad aspirare fumo di sigaro, pipa e sigaretta, Esempio di denti gialli per sigaretta. Nell’immagine in alto puoi vedere una foto di denti ingialliti. Non si tratta di una bocca estremamente rovinata dal fumo (ci sono casi molto peggiori, con denti neri e profondamente macchiati) ma le immagini possono ben descrivere i benefici estetici che puoi ottenere evitando le sigarette.
Come togliere il nero del fumo dai denti?
Tra i danni più comuni sui denti dei fumatori, vi sono senza dubbio le macchie da tabacco. I fumatori hanno infatti una più alta probabilità di sviluppare macchie dentali rispetto a chi non ne fa uso. La nicotina e il catrame contenuti nelle sigarette possono causare colorazioni gialle o nere sui denti che sono difficili da rimuovere con il semplice spazzolamento.
- Questo accade perché penetrano con facilità i minuscoli solchi presenti nello smalto dentale.
- Non è di certo il problema più grave in termini di salute, ma sicuramente a livello estetico non sono gradevoli.
- Inoltre, l’abuso porta con sé un altro danno estetico: con il tempo iniziano a comparire anche macchie marroni dovute al deposito di tartaro.
Questo è ricollegabile alle sostanze che vengono inserite nelle sigarette, come il catrame, Come eliminare le macchie da fumo da denti:
Lavati i denti, Benché sia importante per tutti curare la propria igiene orale lo è ancora di più per i tabagisti. È consigliato spazzolare i denti dopo ogni pasto principale e per circa due minuti a sessione. I fumatori inoltre tendono a sviluppare malattie parodontali e ad avere gengive sanguinanti, motivo in più per curare la propria igiene dentale con particolare attenzione. Usa dentifrici specifici per i fumatori, Esistono dei dentifrici creati appositamente per coloro che fumano. rispetto ai dentifrici tradizionali, queste particolari paste contengono un maggior numero di ingredienti abrasivi come il bicarbonato di sodio. Usa collutori anti-catrame, Esistono dei collutori che riducono l’azione del catrame e di altri additivi chimici presenti nelle sigarette. Controlla bene le etichette perché alcuni prodotti servono solamente a rinfrescare l’alito e a combattere l’alitosi, un’altra probabile conseguenza del fumo. Si possono facilmente riconoscere perché contengono fluoro e agenti antibatterici che aiutano a combattere anche altre patologie come la gengivite. Utilizza il filo interdentale, È molto importante utilizzarlo prima di andare a dormire e dopo ogni spazzolamento quotidiano. Questo rimedio consente di ridurre la formazione di macchie dentali nelle aree tra i denti. Usa il bicarbonato di sodio, Si tratta di un rimedio casalingo che aiuta a sbiancare i denti. Metti un po’ di bicarbonato in polvere sullo spazzolino e lavati i denti, ma mi raccomando, non lasciarlo agire per troppo tempo perché potrebbe erodere lo smalto dentale e causare più danni che miglioramenti. Per aumentare l’azione potresti aggiungere qualche goccia di perossido di idrogeno, ma non prolungarne l’uso oltre qualche giorno e segui le indicazioni del tuo dentista riguardo la quantità consigliata. Utilizza gel e strisce sbiancanti, Si tratta di prodotti che puoi acquistare con facilità in farmacia o parafarmacia. Rimedi naturali, Esistono molti prodotti naturali che aiutano a sbiancare lo smalto dentale. Il succo di fragole contiene una sostanza acida che aiuta a rimuovere le macchie di fumo sui denti (quelle nere come quelle gialle). La buccia di banana contiene dei minerali che rafforzano la superficie dentale (si possono strofinare sui denti). Una parte di aceto di mele mescolata con tre parti di acqua e del dentifricio ha un buona forza sbiancante, così come fare degli sciacqui quotidiani di olio di cocco per 15 minuti (Oil Pulling). Si tratta però di palliativi più che di vere soluzioni, e se usati costantemente possono fare più danni che altro
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Come togliere il fumo dai denti?
Effetti del fumo sui denti – Uno degli effetti immediatamente visibili del fumo è che i denti tendono a diventare gialli : si tratta di un problema prima di tutto estetico ma non solo. L’ingiallimento è infatti causato dalle sostanze contenute nelle sigarette, in particolare il catrame, che attaccano lo smalto e macchiano la superficie dentale.
- Oltre ai denti gialli, è possibile che appaiano anche macchie marroni.
- Questo succede anche su otturazioni e denti restaurati.
- Inoltre, è dimostrato che nei fumatori si ha un aumento della formazione e del deposito di tartaro : le superfici dentarie, rese ruvide, richiamano altra placca e aumenta così il rischio di sviluppare carie.
Infine, il fumo aumenta il digrignamento notturno dei denti, favorendo l’usura della superficie e portando in superficie la dentina, che tende a colorarsi e macchiarsi più facilmente.
Come eliminare le macchie nere sui denti?
Il sorriso è l’accessorio più bello, sta bene su tutto ed apre un mondo di possibilità. Si sente o legge spesso ” sorridi e la vita ti sorriderà ” e quando pensiamo ad un sorriso ci immaginiamo una bella bocca con denti bianchi e sani. È così, vero? Però la realtà delle cose è quasi sempre distante dall’immaginazione.
Ecco che i denti difficilmente sono bianchi e perfetti. Al di là della dentatura, sono il colore e le macchie ai denti a causare disagi e limitare i sorrisi. Siamo esseri sociali ed ogni giorno abbiamo delle relazioni interpersonali. Ci confrontiamo con gli altri e ci preoccupiamo del nostro aspetto, in quanto sappiamo che esso trasmette messaggi.
E questi messaggi possono essere in contrasto con le parole che pronunciamo. Per questo se abbiamo i denti macchiati possiamo sentirci in difetto e possiamo adottare nuovi modi di parlare e sorridere. Il tutto per non far vedere il proprio “inestetismo”.
Ma le macchie sui denti si possono rimuovere e si può tornare a sorridere senza vergogna. Quel che è necessario è sicuramente prendersi più cura dei propri denti, a partire dall’igiene orale, la quale è strettamente correlata alle abitudini alimentari, Cibo, lavaggi ed abitudini in generale sono i fattori principali che esercitano un’influenza sull’aspetto dei denti.
In secondo luogo poi, in caso di macchie particolarmente evidenti si consiglia di consultare il proprio odontoiatra di fiducia. Come in tutti i casi, gli interventi tempestivi sono quelli che danno risultati migliori. Tuttavia, è doveroso chiarire altresì che ognuno ha il proprio colore dei denti.
Si tratta di una caratteristica che viene determinata a livello genetico. Quindi non tutti possiamo avere lo stesso colore bianco, ma varie sfumature. Dipende dalla propria dentina e da quanto essa traspare dallo smalto. La dentina può avere sfumature sul grigio, rosso e giallo e questa può emergere o cambiare a seconda del grado di porosità dello smalto.
Quali sono le cause delle macchie sui denti Parliamo al plurale perché non vi è solo una ed unica causa che fa sì che il colore dei denti cambi e che si presentino delle macchie. Ve ne sono tante, le quali danno vita a macchie differenti, come vedremo a breve.
- Lo abbiamo già accennato, alcuni cibi ed abitudini sbagliate, il fumo in primis, possono compromettere i denti.
- Li possono cioè rendere più deboli e sensibili,
- Ma anche il consumo eccessivo di caffè, thè e vino rosso sono complici dell’alterazione del colore dei denti.
- Da non dimenticare poi la già citata igiene.
Se non si lavano adeguatamente e quotidianamente i denti, vi si accumulano placca e tartaro, e queste sostanze sono visibili ad occhio nudo. E l’igiene non deve essere solo casalingo, bensì anche professionale. Si consiglia di fare una visita di controllo dal dentista due volte all’anno e sottoporsi altresì ad una pulizia completa dei denti.
Così facendo si curano tempestivamente anche le carie, che sono un’altra causa delle macchie ai denti. Come riconoscere le macchie ai denti Tutti sogniamo dei denti bianchissimi, ma quando ci guardiamo allo specchio li vediamo che tendono a tante altre sfumature. Vediamo come riconoscere la problematica, o quantomeno la causa, in base al colore delle macchie.
Macchie gialle : sono quelle più comuni e sono causate dall’invecchiamento, dalla scarsa igiene orale, oltre che dal fumo, dal caffè e dal thè. Anche chi è solito masticare tabacco o liquirizia potrebbe vedere ingiallire i propri denti. Macchie nere : a rendere scuri, tendenti al colore nero, i denti sono le carie e le cattive abitudini in materia di igiene.
Anche il consumo abituale di sostanze particolarmente acide come i dolci, le bevande gassate o il vino può comportare la presenza di macchie nere, così come il fumo o l’uso di droghe. Macchie grigie : talvolta la causa di alterazioni cromatiche può essere l’assunzione di alcuni antibiotici nei primi anni di vita, oltre che traumi in qualsiasi momento della vita.
Quali sono i rimedi naturali contro le macchie ai denti La prevenzione, da sempre, è la migliore cura. Si dovrebbe quindi limitare il consumo di quelle sostanze che tendono a lasciare macchie sui denti. Altresì si potrebbero far proprie altre abitudini, come bere un bicchiere d’acqua dopo aver assunto caffè o thè così da ripulire un minimo la superficie dentale.
O ancora, usare il filo interdentale ed il collutorio per una migliore pulizia e mangiare cibi croccanti, tra cui carote, mele e sedano, che contribuiscono anch’essi per una maggiore pulizia. Quanto ai veri e propri rimedi naturali, di seguito ve ne forniremo due, ma è importante non metterli in atto tutti i giorni.
Pur essendo naturali, non sono esenti da conseguenze, quindi si consiglia di farli una volta alla settimana, non di più. Si tratta dell’utilizzo del succo di limone, da sfregare sui denti con lo spazzolino. Il limone ha un effetto sbiancante sorprendente, ma non va usato di frequente in quanto può corrodere lo smalto dei denti. Un detergente molto efficace è poi anche il bicarbonato di sodio, che va usato insieme al sale fino da cucina.
- Per l’uso settimanale si consiglia di unire mezzo cucchiaino per entrambe le sostanze, prelevare il tutto con lo spazzolino bagnato e passarlo sui denti come si fa con gli spazzolini tradizionali.
- Anche in questo caso, come già detto, il trattamento non deve essere troppo frequente perché potrebbe rovinare lo smalto.
Quali sono i rimedi professionali per sbiancare i denti Il rimedio numero 1 è la comune igiene completa da fare almeno due volte all’anno dal dentista. In aggiunta a questa, chi non è soddisfatto del colore dei propri denti può sottoporsi ad un trattamenti di sbiancamento dentale,
Le cliniche dentali stanno sempre più specializzandosi in questo tipo di trattamenti, che vanno eseguiti ovviamente dopo l’ablazione del tartaro. Attraverso l’applicazione di un gel sbiancante e l’azione di una lampada ad hoc, è possibile ripristinare il proprio colore naturale dei denti. In alternativa, un’altra soluzione sono le faccette dentali, anche chiamate faccette estetiche,
Si tratta di involucri in porcellana che vengono messi sopra ai denti, cioè sulla loro superficie esterna. Sono chiamate faccette estetiche perché consentono di migliorare l’aspetto estetico della bocca. Infatti, non solo permettono di mascherare il colore dei denti, ma anche la loro forma o posizione.
Come non rovinare i denti col fumo?
Consiglio numero 3: mascherine trasparenti mentre fumiamo – Il terzo consiglio è quello di utilizzare le classiche mascherine trasparenti mentre fumiamo. Sono un’efficace protezione per il cavo orale. Bisogna indossarle prima di accendersi una sigaretta in modo tale che la mascherina funga da scudo sui nostri denti.
Quanto rimane il fumo in bocca?
Test della Saliva –
- I test della saliva possono essere utilizzati per rilevare la nicotina per circa 24 ore.
- La Cotinina invece può essere rilevata di norma per un massimo di 7 giorni ma può arrivare a 14 giorni se si tratta di fumatori abituali.
- La secchezza della fauci o l’eccessiva salivazione sono due problemi che possono interferire con la corretta raccolta di un campione.
- Per il test un tecnico tamponerà l’interno della bocca e testerà i liquidi orali per la nicotina, i risultati possono richiedere dalle 24 alle 72 ore.
Cosa succede ai denti se si fuma?
Fumo e denti: quali danni? – Al di là dei danni estetici, tuttavia, il tabagismo può mettere in serio pericolo anche la salute delle gengive, Il fumo, infatti, oltre a favorire l’aumento di deposito di placca, riduce anche la presenza di ossigeno, favorendo la sopravvivenza dei batteri più aggressivi.
Questi possono provocare l’ infiammazione delle gengive che, se non curata, può portare alla parodontite, Questa malattia a lungo andare provoca la distruzione dell’apparato di supporto dei denti e la caduta degli stessi. E non finisce qui. In caso di impianti dentali, il fumo può danneggiare il contatto tra osso e impianto e compromettere il processo di osteointegrazione, fondamentale per la riuscita dell’intervento.
A questo proposito sono moltissimi gli studi che dimostrano la correlazione tra fallimento degli impianti dentali e tabagismo. Il fumo, infatti, determina una riduzione dell’apporto di sangue nella zona del nuovo impianto, danneggiando il tessuto osseo (Y.M.Gonzales:”Il fumo come fattore di rischio” Dental Cadmos 1997).
Tra le conseguenze più pericolose del tabagismo, tuttavia, c’è senza dubbio il cancro orale, Oltre l’80% circa di tutti i tumori orali è, infatti, attribuibile all’uso di tabacco. Infine, il fumo può provocare anche malattie alle mucose decisamente antiestetiche tra cui la leucoplachia, caratterizzata da macchie bianche sulle gengive e sulla lingua, e la candidosi, un’infezione fungina che provoca anch’essa delle macchie bianche.
Chiamate il Centro Odontoiatrico Freesmile per una visita approfondita che comprende anche un’ortopanoramica digitale ad alta definizione, un check up parodontale e uno screening oncologico, consigliato soprattutto ai fumatori. BESbswy BESbswy
Qual è il miglior dentifricio per sbiancare i denti?
4.1 Blancodent – Miglior dentifricio sbiancante.4.2 Swissdent Extreme – Dentifricio sbiancante efficace.4.3 Opalescente dentifricio sbiancante.4.4 iWhite instant – Dentifricio sbiancante non abrasivo.
Quante sigarette si possono fumare in un giorno?
Quali sono i danni del fumo? Che tipo di malattie provoca? Il fumo è una delle cause principali del tumore del polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, tra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore.
- Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.
- Le sostanze cancerogene contenute nel fumo stimolano anche in diversa misura i tumori del cavo orale e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.
Il fumo è un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico (albuminuria) e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici. Non vanno sottovalutati, inoltre, i danni sulla sessualità maschile.
Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio importantissimo nello sviluppo sia dell’aterosclerosi sia della disfunzione erettile del pene. Il fumo influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile, provoca menopause più precoci di circa due anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili.
Una donna gravida che fuma ha un aumentato rischio di aborti di bambini nati morti e di avere neonati sottopeso. Il fumo durante la gravidanza può causare un ritardo di crescita e di sviluppo mentale oltre che polmonare (capacità respiratoria inferiore del 10%) del bambino.
Danni derivanti dall’uso di tabacco,
Quante sigarette si possono fumare ogni giorno per evitare i danni da fumo? Non esiste una soglia di sicurezza sotto la quale il fumo non produce danni, anche perché le conseguenze tendono ad accumularsi nel tempo. Per questo, negli studi che indagano il legame del fumo con le varie malattie, si usa come unità di misura il “pacchetto-anno”, un criterio che tiene conto del numero di sigarette fumate in media ogni giorno, ma anche della durata del periodo di esposizione.
In altre parole, fumare mezzo pacchetto al giorno per due anni equivale a fumarne uno intero per un anno. Quali sono le conseguenze del fumo in gravidanza? Aspettare un bambino è un’ottima occasione per smettere di fumare. Le future mamme possono trovare una forte motivazione a rinunciare alle sigarette, sapendo che proseguire significa, tra le altre cose, ridurre l’apporto di ossigeno al feto e quindi procurargli dei danni.
Molti studi hanno dimostrato che il fumo in gravidanza può portare ad aborto spontaneo e parto prematuro, così come essere causa di un aumento della mortalità e morbilità perinatale e infantile; il fumo in gravidanza, inoltre, aumenta il rischio di sindrome di morte improvvisa del lattante (Sudden infant death sindrome, SIDS), di basso peso alla nascita, di sindrome di astinenza neonatale da nicotina.
Gli studi evidenziano, inoltre, un ritardo nella crescita cognitiva nell’infanzia, un rischio maggiore di infezioni respiratorie, asma e alterazioni in alcuni cromosomi fetali più sensibili ai composti genotossici del tabacco. Le madri che fumano hanno meno latte e di minore qualità rispetto ad una donna non fumatrice.
Quali sostanze vengono inalate con il fumo di sigaretta? Oltre al tabacco, una sigaretta contiene molti componenti e, ad ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4mila sostanze chimiche. Tra le più pericolose c’è il catrame, che contiene sostanze cancerogene che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie, e sostanze irritanti, che favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisema.
monossido di carbonio acetone ammoniaca arsenico formaldeide acido cianidrico nitrosamine sostanze radioattive e molte altre.
Per approfondire
sezione Ingredienti prodotti del tabacco
Cosa si inala con la cosiddetta sigaretta elettronica? Per sigaretta e elettronica (spesso abbreviata in e-cig, dall’inglese) si intende un dispositivo con cui inalare vapore, che può contenere quantità variabili di nicotina. Questa raggiunge l’apparato respiratorio senza che ci sia combustione del tabacco.
Le e-cig contengono in genere tra 6 e 20 mg di nicotina, in una miscela composta anche da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti, tutte sostanze potenzialmente dannose. Cosa sono le sigarette di tabacco senza combustione? Si tratta di un prodotto entrato nel mercato solo recentemente (per la prima volta in Giappone nel 2016).
Funziona inserendo una piccola sigaretta di tabacco all’interno un apparecchio che scalda il tabacco senza bruciarlo. Per questa ragione, la sigaretta a tabacco riscaldato viene commercializzata come un prodotto meno nocivo alla salute, alternativa alla sigaretta, ma dati recenti dimostrano che l’uso contribuisce all’iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette (ISS, 2021).
Dal 2018 il sistema di sorveglianza PASSI ha iniziato a raccogliere informazioni sull’uso, in crescita, di questo prodotto che in Italia era ancora appannaggio di pochissime persone, meno di 1 su 100 nel triennio 2018-2020. Fumo le sigarette da tanti anni, che benefici ottengo se smetto di fumare? Non è mai troppo tardi per smettere, a prescindere dalla quantità di tabacco inalata e il tempo trascorso.
Per quanto riguarda i benefici a breve termine:
Entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono Entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali. Entro 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni polmonari Entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto.
Dopo mesi di sospensione:
Entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore. Entro 5-15 anni dopo il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore. Entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà e si riduce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla cervice uterina e al pancreas. Entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.
Inoltre, se smetti di fumare:
a 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa. a 40 anni si guadagnano 9 anni di vita attesa. a 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa. a 60 anni si guadagnano 3 anni di vita attesa.
Se smetti di fumare, inoltre, proteggi chi ami dal fumo passivo, riducendo ad esempio il rischio di molte malattie dei bambini da esposizione al fumo, come le malattie respiratorie, l’asma, e infezioni alle orecchie (otiti). SMETTERE DI FUMARE
fa bene anche a chi ha già sviluppato malattie correlate al fumo riduce del 50% la probabilità di avere un altro attacco in persone che smettono di fumare dopo un attacco cardiaco riduce il rischio di impotenza, di avere difficoltà a concepire, di aborto spontaneo o di partorire bambini prematuri o con basso peso alla nascita.
Per approfondire
sezione Come smettere di fumare
Come si fa a smettere di fumare? Sebbene molte persone riescano a smettere di fumare anche da sole, grazie a una forte motivazione e forza di volontà, molte altre hanno bisogno di un supporto specialistico, a causa della dipendenza che può essere fisica, psicologica e comportamentale.
Questi aspetti sono molto correlati tra loro e dipendono da fattori individuali, culturali e ambientali. Negli ultimi anni per aiutare le persone a smettere di fumare sono state rese disponibili terapie efficaci, sia farmacologiche sia psicologiche, Le terapie farmacologiche servono per contrastare la dipendenza fisica agendo sui sintomi dell’astinenza.
L’intervento di tipo psicologico, invece, ha la finalità di aiutare la persona ad affrontare i temi legati alle motivazioni che la spingono a fumare, ai costi e ai benefici dello smettere ecc. È possibile rivolgersi al proprio medico di famiglia o a uno dei centri antifumo accreditati, afferenti sia al Servizio sanitario nazionale (strutture ospedaliere e unità sanitarie locali) sia al privato sociale.
- I centri antifumo garantiscono trattamenti basati su prove di efficacia, che tengono conto delle linee guida nazionali e internazionali e rappresentano un’importantissima risorsa per aiutare le persone a smettere di fumare.
- Disponibile anche il Telefono verde contro il fumo 800 554088 dell’Istituto Superiore di Sanità, che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno del tabagismo e rappresenta un collegamento tra Istituzione e cittadino-utente, un punto d’ascolto e di monitoraggio.
Che cosa si intende per esposizione al fumo passivo? Si parla di esposizione a fumo passivo quando, involontariamente, una persona respira il fumo di tabacco consumato da altri. In questo caso il non fumatore respira il fumo prodotto dalla combustione della sigaretta più quello che è stato prima inalato e successivamente espirato dai fumatori.
Un’altra denominazione di uso comune per riferirsi al fumo passivo è: Esposizione a Fumo di Tabacco Ambientale (Enviromental Tabacco Smoke – ETS). Quali sono i danni del fumo passivo? Le persone esposte al fumo passivo possono andare incontro a disturbi e malattie gravi pari a quelli di un fumatore. I bambini sono particolarmente a rischio.
I danni dipendono dal periodo della vita in cui si verifica l’esposizione. Se l’esposizione avviene nella vita fetale, aumenta il rischio di basso peso alla nascita e morte improvvisa del lattante; se l’esposizione avviene nell’età infantile aumentano i rischi di avere otite media, asma, bronchiti e polmoniti; nell’età adulta, aumenta il rischio di infarto del miocardio, ictus cerebrale, cancro del polmone e cancro del naso.
- Le persone non fumatrici esposte a fumo passivo presentano maggiori rischi di aborto spontaneo, difficoltà di apprendimento, meningiti, leucemia, rispetto ai non fumatori.
- Posso acquistare sigarette se sono minorenne? No, la vendita di sigarette è proibita ai minori di 18 anni.
- La legge di conversione 8 novembre 2012, n.189 del decreto 13 settembre 2012 ha innalzato, infatti, il limite dei 16 anni previsto dall’art.25 del regio decreto 1934.
I rivenditori sono tenuti a chiedere il documento d’identità agli acquirenti se la loro maggiore età non è manifesta. Sono previste, inoltre, sanzioni pecuniarie tra 500 e 3000 Euro per i rivenditori che violano le norme ( Decreto Lgs.n.6 del 12 gennaio 2016, art.24) e sospensione della licenza per 15 giorni.