Come Smaltire L’Anestesia Del Dentista?
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Come far passare l’anestesia dal dentista più in fretta – Esistono dei metodi per far passare l’anestesia dal dentista più in fretta? Iniziamo dicendo che ogni persona è diversa dall’altra, perciò, come accade per qualsiasi altro tipo di anestesia, ogni individuo ha i suoi personali tempi di smaltimento delle sostanze anestetiche locali.
- La stessa dose di farmaco, può venire eliminata in un tempo maggiore o minore, in base soprattutto alla reazione dell’organismo.
- La durata dell’anestesia dentale, può dipendere inoltre da vari fattori, quali la concentrazione di principio attivo impiegato, la sua quantità e la zona interessata.
- Oltre a tutto ciò, bisogna tenere in considerazione anche lo stato psicologico del paziente.
Chi tende ad affrontare le cure odontoiatriche in un forte stato di ansia, tende infatti a ” bruciare ” prima l’anestesia, rispetto a chi riesce a sottoporsi serenamente alle terapie. Vediamo però, alcuni piccoli trucchi, che possono rivelarsi utili a ridurre la durata dell’anestesia orale:
- Bere molta acqua : l’assunzione di una grande quantità di liquidi dopo la seduta odontoiatrica, facilita l’eliminazione del farmaco anestetico attraverso le urine.
- Massaggiare la zona trattata delicatamente e con movimenti circolari, per favorire un maggiore afflusso di sangue sulla parte anestetizzata.
- Masticare lentamente dal lato opposto della bocca, prediligendo cibi molto freddi come il gelato. Quest’azione è in grado di stimolare la circolazione del sangue, facendo passare la sensazione di intorpidimento più in fretta.
Possiamo comunque affermare che, nel giro di al massimo tre o quattro ore post-intervento, l’effetto dell’anestetico tende a svanire completamente, in modo spontaneo. Sarà dunque sufficiente pazientare per tale periodo, evitando di mordersi accidentalmente guance e lingua, o di scottarsi assumendo bevande o cibi bollenti, per poter riacquistare la completa sensibilità.
Come si crea l’anestesia?
Anestesia, modalità di somministrazione e tipologie Ogni procedura chirurgica si accompagna alla somministrazione di farmaci anestetici. Comunemente si parla di due tipi di anestesia: l’anestesia generale e l’anestesia loco-regionale. L’anestesia generale si realizza attraverso la somministrazione di farmaci per via endovenosa o per via respiratoria.
- È necessario posizionare un tubo a livello tracheale (la cosiddetta Intubazione) che consente la respirazione del paziente attraverso un apposito macchinario.
- In corso di anestesia generale l’intero organismo è “anestetizzato” e vi è una completa perdita dello stato di coscienza durante tutta la durata dell’intervento chirurgico.
L’anestesia loco-regionale si realizza con la somministrazione di anestetici locali in prossimità delle terminazione nervose che portano la sensibilità alla zona da operare. Con l’anestesia loco-regionale (che comprende l’anestesia locale) viene anestetizzata solo la parte del corpo interessata alla procedura chirurgica.
In entrambi i casi, durante l’intervento, l’anestesista procede al monitoraggio costante delle funzioni vitali del paziente attraverso il controllo dell’elettrocardiogramma, della pressione arteriosa e dei parametri respiratori.La scelta del tipo di anestesia dipende essenzialmente dall’analisi di due fattori: la tipologia di intervento e la storia clinica del paziente.Questo consente di creare le condizioni migliori per l’applicazione della tecnica chirurgica e garantisce al paziente il tipo di anestesia più adeguato e sicuro.
Per tale motivo l’avvio alla procedura chirurgica e la scelta del tipo di anestesia non può prescindere quindi da una visita anestesiologica preoperatoria. In tale occasione l’anestesista prenderà in esame la storia clinica del paziente, l’eventuale presenza di patologie concomitanti e delle relative terapie; verranno inoltre registrate eventuali allergie a farmaci.
La valutazione anestesiologica si avvale inoltre dell’esecuzione di esami ematici e di un elettrocardiogramma. In alcuni casi può essere richiesta l’esecuzione di una radiografia del torace. Nel corso di tale visita il paziente potrà chiedere tutti i chiarimenti e le informazioni che riterrà opportuno, sul tipo di anestesia e firmerà un modulo prestampato, il consenso informato, che riporta le informazioni fornite al paziente in merito alla tecnica anestesiologica.
SOS DENTISTA: ANSIA DA ANESTESIA?
Dr. Alberto Pollini Medico Chirurgo Specialista in Anestesia e Rianimazione : Anestesia, modalità di somministrazione e tipologie
Come viene creata l’anestesia?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze, Anestesia indica genericamente l’abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare.
- L’ anestesiologia è quindi quella branca della medicina che si occupa di annullare la sensibilità dolorifica e la coscienza durante un intervento di chirurgia o durante una procedura invasiva.
- La parola fu inventata dal medico e poeta Oliver Wendell Holmes, che la mutuò dal greco ἀναισθησία (mancanza della sensibilità).
Egli coniò il termine in una lettera diretta al dentista William Green Morton, il primo medico a dimostrare pubblicamente l’efficacia anestetica dell’etere durante un’operazione chirurgica. Il termine può anche indicare un sintomo di molte malattie nervose.
- Gli scopi dell’anestesia sono: la soppressione dello stato di coscienza ( ipnosi ), l’abolizione del dolore ( analgesia ), il rilassamento dei muscoli ( miorisoluzione ), l’abolizione del ricordo ( amnesia ) e la riduzione delle complicazioni legate allo stress chirurgico.
- È indispensabile in ogni tipo di chirurgia, in quanto consente ai pazienti di essere sottoposti ad interventi e ad altre procedure ( TAC, endoscopia ) senza dolore, ansia e proteggendo l’organismo dal trauma dell’intervento stesso.
I progressi della chirurgia maggiore sono dovuti principalmente ai progressi della moderna anestesia. Infatti essa permette di poter anestetizzare praticamente qualsiasi tipo di paziente, qualunque sia la sua condizione di salute ed i rischi connessi.
Cosa porta l’anestesia?
Anestesia generale: prima, dopo e effetti collaterali – ISSalute Dettagli Pubblicato: 15 Ottobre 2021 – Ultimo aggiornamento: 04 Gennaio 2022 L’anestesia generale, o totale, è uno stato di incoscienza provocata con medicinali e tenuta sotto costante controllo dal medico anestesista. I farmaci usati per indurre questo tipo di anestesia, chiamati anestetici generali, provocano un sonno artificiale talmente profondo che permette di affrontare qualsiasi intervento chirurgico senza avvertire alcun, senza muoversi né ricordare nulla di quanto accaduto.
Per le stesse ragioni, però, la persona deve essere collegata ad una macchina che gli permetta di respirare e l’anestesista deve sorvegliare le funzioni vitali del paziente durante tutta la durata dell’anestesia generale. L’anestesia generale è indispensabile in caso di interventi che richiedano l’incoscienza della persona per garantirne la sicurezza e assicurarle il massimo comfort durante l’esecuzione dell’intervento.
È la tecnica normalmente utilizzata per interventi di lunga durata o molto dolorosi. Ancora non è chiaro l’esatto meccanismo d’azione degli anestetici generali, il cui effetto è quello di interrompere il passaggio di qualunque segnale attraverso i nervi.
- Ciò significa che qualsiasi stimolo esterno non viene elaborato né riconosciuto dal cervello finché è in corso l’anestesia.
- Prima dell’intervento la persona è sottoposta ad una visita con il medico specialista, l’anestesista, che stabilirà il tipo di anestetico più indicato in base alle informazioni acquisite durante il colloquio.
L’anestesista valuterà lo stato di salute della persona nel tempo, le condizioni di salute attuali e le abitudini di vita (consumo di alcolici, fumo) che potrebbero interferire con l’anestesia. In particolare, chiederà informazioni sui assunti e sulla presenza di, o di disturbi, associati ad un’eventuale effettuata in passato.
- Durante la visita, l’anestesista fornirà precise istruzioni sul comportamento da seguire nei giorni che precedono l’intervento, indicando chiaramente il periodo di preparazione all’intervento in cui si dovrà evitare di mangiare cibi solidi e di bere liquidi (digiuno totale).
- Sarà, inoltre, pronto a rispondere a eventuali domande e a fornire chiarimenti sulla procedura e sui rischi di complicazioni, illustrando ciò che è scritto sul consenso informato.
Per poter iniziare la procedura, infatti, la persona deve firmare il consenso informato per dimostrare di aver capito ciò che l’anestesista gli ha spiegato. Il medico anestesista-rianimatore che eseguirà l’anestesia il giorno dell’intervento potrebbe essere un altro rispetto a quello che ha effettuato la visita anestesiologica pre-intervento.
Tuttavia, non bisogna preoccuparsi perché sarà in possesso della cartella anestesiologica contenente tutte le informazioni necessarie per eseguire l’ più adatta. Per sicurezza e per consentire la somministrazione di liquidi o medicinali durante tutto l’intervento, prima di eseguire l’anestesia viene inserita una cannula in una vena del braccio o del dorso della mano, attraverso un ago.
Subito prima dell’inizio dell’intervento chirurgico, il medico anestesista somministrerà l’anestetico generale sotto forma di liquido, iniettandolo attraverso la cannula, o di gas, facendolo inalare attraverso una mascherina applicata sul viso. Normalmente, l’anestetico agisce molto rapidamente.
- Nell’arco di un minuto provoca prima una sensazione di leggerezza e poi la perdita di coscienza.
- Per tutta la durata dell’intervento chirurgico l’anestesista si prende cura della persona, controllandone le funzioni vitali e assicurandosi che continui a ricevere la dose di anestetico necessaria per mantenere lo stato di incoscienza.
Inoltre, al termine dell’intervento chirurgico, somministra farmaci antidolorifici () per via endovenosa per garantire un risveglio confortevole e senza, Alla fine dell’intervento l’anestesista interrompe la somministrazione dell’anestetico. La persona si risveglia gradualmente e viene tenuta sotto osservazione in una sala apposita (la sala risveglio), nella quale vi sono tutte le attrezzature per garantire la stessa sicurezza della sala operatoria, fino al totale recupero dello stato di coscienza, prima di essere trasferita nel reparto di degenza.
- Gli anestetici generali possono alterare la memoria, la concentrazione e i riflessi per uno o due giorni.
- Dopo il risveglio dall’anestesia generale è assolutamente necessario restare sotto osservazione medica per almeno 24-48 ore.
- Salvo casi particolari, tale osservazione si svolge in ospedale.
- Bisogna tenere presente, però, che in base al tipo e al risultato dell’intervento chirurgico potrebbe essere necessario restare ricoverati per diversi giorni.
Gli anestetici generali presentano alcuni effetti collaterali indesiderati piuttosto comuni descritti, in genere, dall’anestesista durante la visita preoperatoria. La maggior parte dei disturbi dovuti all’anestesia si manifesta subito dopo l’intervento e ha una durata limitata.
nausea e, generalmente si manifestano immediatamente dopo l’intervento e possono durare fino al giorno dopo brividi e freddo, di durata variabile da pochi minuti a qualche ora stato confusionale e perdita di memoria, più comuni nelle persone anziane e in quelle con problemi di memoria preesistenti. Solitamente, si tratta di disturbi temporanei, ma in alcuni casi possono persistere a lungo disturbi alla vescica, con difficoltà a urinare, che vengono curate con la somministrazione di liquidi, arrossamento e, nella zona di inserimento della cannula o dove sono stati iniettati i, In genere regrediscono spontaneamente dolore alla gola, causato a volte dall’inserimento nella bocca del tubo per la respirazione artificiale danni alla bocca o ai denti, provocati dal passaggio nella trachea del tubo per la respirazione. Una piccola percentuale di persone può avere piccoli tagli alle labbra e alla lingua, o lesioni a carico dei denti, in seguito a un’intubazione difficoltosa. È sempre necessario informare l’anestesista sullo stato della propria dentatura o sull’eventuale presenza di protesi dentali
I rischi e le possibili complicazioni dell’anestesia generale, peraltro molto rare, sono:
grave reazione allergica all’anestesia () risveglio durante l’intervento, per scongiurare questo pericolo la dose di anestetico somministrata viene monitorata continuamente danni agli occhi, sebbene l’anestesista presti attenzione affinché nulla danneggi gli occhi, possono verificarsi, raramente, lesioni temporanee sulla superficie dell’occhio; se sono dolorose possono essere alleviate con una pomata oftalmologica morte, si tratta di un’evenienza rarissima, che si verifica in un caso su 100.000
Il rischio di gravi complicazioni aumenta in caso di interventi complessi o con carattere d’urgenza, in presenza di malattie concomitanti, nei fumatori e nelle persone in sovrappeso. Prossimo aggiornamento: 04 Gennaio 2024 : Anestesia generale: prima, dopo e effetti collaterali – ISSalute