Fattura Dentista Quanto Si Scarica?

Fattura Dentista Quanto Si Scarica
Le cure dal dentista comportano un costo che è detraibile dalle tasse ma è necessario che la fattura del dentista sia precisa per consentirne la detrazione Fattura Dentista Quanto Si Scarica

Il dentista è un medico e il suo onorario è un costo che il cittadino può detrarre dalle tasse come spesa medica: per le fatture del dentista è possibile portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi il 19% della somma lorda indicata e che eccede la franchigia di euro 129,11.Dunque la fattura del dentista può essere detratta dalle tasse ma è necessario che dalla fattura stessa emerga con assoluta chiarezza che la prestazione del medico è stata per cure odontoiatriche al fine di curare una sua patologia dentaria.Sono infatti non detraibili le spese sostenute per pagare il dentista se le prestazioni del medico erano finalizzate a scopi estetici e non giustificate da patologia.L’Agenzia delle entrate ha chiarito che i soli costi detraibili per interventi compiuti dal dentista sono quelli curativi, e non quelli di abbellimento o comunque aventi fondamento estetico,Ovviamente, il principio deve essere letto in modo da rispettare la normativa sulla riservatezza, quindi non si può pretendere che la fattura del dentista spieghi in modo dettagliatissimo gli interventi compiuti sul paziente.

Così, è sufficiente attestare sulla fattura che il danaro è stato incassato come corrispettivo per cure mediche odontoiatriche specialistiche, o per cure dentarie specialistiche, o ancora per cure sulle arcate dentarie di tipo sanitario. Quando la fattura del dentista indica queste causali, o altre simili ma dalle quali sia ricavabile direttamente il carattere curativo e sanitario della prestazione del dentista, l’Agenzia delle entrate non può rifiutare la detrazione della spesa dal reddito imponibile ai fini dell’Irpef,

Quanto si recupera con la fattura del dentista?

Detrazione dentista nel modello 730/2022: per le spese odontoiatriche e relative ad altre visite specialistiche è previsto uno sconto sull’IRPEF del 19 per cento. Spese ammesse, documentazione e istruzioni dell’Agenzia delle Entrate. – Detrazione dentista e altre visite specialistiche nel modello 730/2022, oltre al costo dei farmaci, il diritto allo sconto IRPEF del 19 per cento spetta anche per le spese relative alle cure di medici specializzati.

  1. Rientrano nell’ agevolazione quelle relative ai pagamenti sostenuti nell’anno 2021 per le prestazioni specialistiche, in questo caso quelle odontoiatriche.
  2. Tali spese devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi.
  3. Il modello 730/2022 precompilato sarà disponibile online a partire dal prossimo 23 maggio: da tale data i contribuenti potranno consultare i dati della propria dichiarazione.

A partire dal 31 maggio 2022 gli stessi potranno accettare, modificare ed integrare tali dati, entro la scadenza del 30 settembre 2022. Tale data identifica, infatti, il termine per l’ invio della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate.

Quanto si può scaricare di spese dentistiche?

L’articolo 15 del Testo unico delle imposte sui redditi prevede una detrazione del 19% su una serie di spese : tra queste vi sono anche quelle mediche, di cui fanno parte quelle sostenute per il dentista. Tuttavia la Legge di bilancio 2020 ha introdotto un’importante novità dall’1 gennaio 2020: da quella data per ottenere la detrazione (applicata su quanto dovuto ai fini IRPEF) non è più possibile pagare le spese mediche (e quindi anche quelle dentistiche) con denaro contante.

carta di credito o debito (bancomat) bonifici assegni

Ci sono solo due eccezioni per le quali è prevista la possibilità della detrazione del 19% anche con il pagamento in contanti:

se si acquistano medicinali o dispositivi medici se le visite mediche sono effettuate presso strutture (pubbliche o private) accreditate al Servizio Sanitario Nazionale

Qual è l’importo massimo detraibile per spese mediche?

Regole principali – Per usufruire delle detrazioni è necessario, anzitutto, indicare le spese nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state sostenute e documentarle adeguatamente. I giustificativi delle spese devono essere conservati per tutto il tempo in cui l’Agenzia delle entrate può effettuare un accertamento (31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione).

  1. Per la verifica del sostenimento della spesa, i documenti rilevanti sono costituiti unicamente dalle fatture, dalle ricevute fiscali e dagli scontrini “parlanti”.
  2. Il contribuente, pertanto, non è tenuto a esibire la prova del pagamento.
  3. Le detrazioni possono essere fruite solo se le spese restano effettivamente a carico di chi le ha sostenute e nel limite dell’imposta lorda annua.

L’eventuale eccedenza non può essere chiesta a rimborso, né utilizzata nel periodo d’imposta successivo. La detrazione delle spese sanitarie è ammessa anche per quelle sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico e, in alcuni casi, nell’interesse di familiari non a carico (spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario).

Un familiare è considerato fiscalmente a carico se possiede un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Solo per i figli di età non superiore a 24 anni, questo limite è di 4.000 euro, Attenzione: Non si ha il diritto alla detrazione quando la spesa è intestata al genitore e sostenuta per il figlio che nel corso dell’anno ha percepito redditi superiori al limite previsto per essere considerato a carico.

In tale situazione, non può fruirne né la persona che ha sostenuto l’onere, né la persona che ha beneficiato della prestazione. Tra le spese sanitarie detraibili rientrano anche quelle relative a una persona deceduta, se sostenute dagli eredi dopo il suo decesso, anche se non era un familiare a carico.

Se le spese sono state effettuate da più eredi, ognuno di essi beneficerà della detrazione sulla quota di spesa effettivamente sostenuta. MISURA DELLA DETRAZIONE È possibile portare in detrazione dall’Irpef il 19% delle spese sanitarie per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro. In sostanza, la detrazione spettante è pari al 19% della differenza tra il totale della somma spesa e la franchigia di 129,11 euro.

Alcune spese sostenute per le persone con disabilità sono invece ammesse integralmente alla detrazione del 19%, senza applicare la franchigia di 129,11 euro (per esempio, le somme pagate per il trasporto in ambulanza del disabile, per l’acquisto di arti artificiali per la deambulazione, eccetera).

  • Per maggiori dettagli sulle spese sanitarie e i mezzi di ausilio delle persone con disabilità si consiglia la consultazione della ” Guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità ” pubblicata sul sito dell’Agenzia delle entrate.
  • L’imposta di bollo (attualmente pari a 2 euro), che deve essere applicata sulle fatture esenti da Iva di importo superiore a 77,47 euro, è detraibile se pagata dal cliente ed evidenziata a parte sulla fattura.

LE SPESE CHE SI CONSIDERANO A CARICO IN PRESENZA DI RIMBORSI Si può usufruire della detrazione solo se le spese sono rimaste effettivamente a carico del contribuente. Vi sono dei casi in cui la detrazione delle spese è comunque riconosciuta, anche se le stesse sono state rimborsate.

  • premi di assicurazioni sanitarie versati dal contribuente
  • assicurazioni sanitarie stipulate dal proprio sostituto d’imposta o pagate dallo stesso, con o senza trattenuta a carico del dipendente (i premi versati per queste assicurazioni è evidenziata nella Certificazione unica rilasciata dal sostituto).
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In tali ipotesi, la detrazione è ammessa in quanto i premi pagati non hanno determinato alcun beneficio fiscale in termini di detrazione d’imposta o di esclusione dal reddito. Non si considerano, invece, rimaste a carico del contribuente:

  • nel caso di danni arrecati alla persona da terzi, le spese risarcite dal danneggiante o da altri per suo conto
  • le spese rimborsate a fronte di contributi per assistenza sanitaria versati dal sostituto d’imposta o pagate dallo stesso contribuente a enti e casse aventi esclusivamente fine assistenziale che, fino a 3.615,20 euro, non hanno concorso a formare il reddito imponibile.

Questi contributi sono indicati nella Certificazione unica rilasciata dal sostituto d’imposta. In questi casi, comunque, è ammessa in detrazione la differenza tra la spesa sostenuta e la quota rimborsata. Se i contributi versati sono superiori al limite di 3.615,20 euro, è possibile portare in detrazione, oltre alla somma non rimborsata, anche una quota parte di quella rimborsata, calcolata sulla base della percentuale risultante dal rapporto tra i contributi eccedenti il tetto di 3.615,20 euro e il totale dei contributi versati.

  • ha versato 5.000 euro di contributi per assistenza sanitaria
  • ha sostenuto spese mediche per 10.000 euro
  • ha ricevuto un rimborso di 8.000 euro.

Calcoliamo le spese che può portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi:

  1. l’importo non rimborsato, detraibile, è di 000 euro (10.000-8.000)
  2. per calcolare la quota detraibile delle spese rimborsate bisogna prima calcolare la percentuale risultante dal rapporto tra i contributi versati in eccedenza, rispetto al limite di 3.615,20 euro, e il totale dei contributi versati. Tale percentuale è quindi pari a (5.000 – 3.615,20) / 5.000 = 27,7%. Pertanto, la quota detraibile delle spese rimborsate è 8.000 x 27,7% = 216 euro,

Il contribuente può quindi portare in detrazione 4.216 euro (2000 + 2.216). Lo stesso principio si applica anche quando sono stati versati contributi associativi alle società di mutuo soccorso (detraibili nel limite di 1.300 euro).

Quanto si può scaricare da una fattura?

0,4% dei ricavi e proventi per la parte eccedente 50 milioni di euro. – Professionisti Sono deducibili con il limite dell’1% dei compensi percepiti. Questo articolo ha un carattere puramente informativo e generale.

Come recuperare i soldi del dentista?

Come recuperare i soldi spesi dal dentista? – Le spese dentistiche ed odontoiatriche rappresentano sempre una voce piuttosto gravosa per le numerose famiglie che devono affrontarle. Generalmente, questo tipo di pagamenti rientra tra le spese mediche e sanitarie per le quali si può ottenere una Irpef.

Questo significa che i risparmiatori che inseriscono tali spese nel modello 730 o nel modello Redditi possono ottenere un rimborso del 19% sull’ammontare dei costi. Per fare in modo che il Fisco restituisca i soldi al contribuente, è bene però fare attenzione alle modalità di pagamento accettabili. Inoltre, è opportuno che il contribuente che intende avvantaggiarsi di tale detrazione conservi le ricevute attestanti i pagamenti.

730 LE SPESE SANITARIE

Adesso vi spieghiamo tutto quanto con ordine e vi indichiamo a quanto ammonta l’importo recuperabile.

Quanti soldi si recuperano con il 730?

Casa – Se sei in affitto Detrazione di 300 se il reddito complessivo non supera 15.494 e di 150 se il reddito complessivo compreso tra 15.494 e 30.987. Con contratto a canone concordato : detrazione di 496 se il reddito complessivo non supera 15.494 e di 248 se il reddito complessivo compreso tra 15.494 e 30.987.

Lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza nel comune di lavoro o limitrofo (per i primi 3 anni, se trasferiti ad almeno 100km e in regione diversa): detrazione di 992 se il reddito complessivo non supera 15.494 e di 496 se il reddito complessivo compreso tra 15.494 e 30.987. Giovani inquilini di et compresa fra 20 e 30 anni che si trasferiscono dallabitazione principale dei genitori (per i primi 3 anni): detrazione di 992 se il reddito complessivo non supera 15.494.

Se sei Proprietario Mutuo : puoi detrarre il 19% sugli interessi passivi pagati fino a un massimo di 4.000 per l’acquisto e fino a 2.582 per costruzione o ristrutturazione della tua abitazione principale. Intermediari : Puoi detrarre il 19% su una spesa massima di 1.000 se ti sei servito di un’agenzia immobiliare per lacquisto dellabitazione principale.

Se hai una casa che dai in locazione: conosci le agevolazioni fiscali in base al tipo di contratto e lopzione pi vantaggiosa per te tra il regime di tassazione ordinario e la cedolare secca? Siamo a tua disposizione per una consulenza personalizzata e per assisterti in tutti gli adempimenti con il nostro servizio locazioni! Ristrutturazione-risparmio energetico-bonus mobili (rimborsato in 10 rate annuali) Bonus Facciate : per le spese relative agli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, spetta una detrazione dallimposta lorda pari al 90% dellintera spesa sostenuta.

Recupero edilizio : puoi detrarre il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione su una spesa massima di 96.000 La detrazione pu arrivare all80% se la ristrutturazione riduce il rischio sismico. Risparmio energetico : puoi detrarre il 65% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico.

La spesa massima varia in base al tipo di intervento. Bonus mobili : puoi detrarre il 50% delle spese sostenute per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (classe A+ o A per i forni con etichetta energetica) fino a un massimo di 16.000 destinati a immobile oggetto di ristrutturazione tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Bonus verde : puoi detrarre il 36% su una spesa massima di 5.000 per interventi di sistemazione a verde di giardini o aree scoperte, recinzioni, impianti di irrigazione, pozzi e include la progettazione e manutenzione connesse alla realizzazione delle opere (rimborsato in 5 rate annuali).

Condominio : si possono detrarre anche gli interventi sulle parti comuni del condominio: 50% per la manutenzione ordinaria, fino al 75% per la riqualificazione energetica in base al miglioramento della prestazione, il 36% per il bonus verde e fino all85% per interventi antisismici. Detrazione del 50% sui costi d’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, a servizio di condomini o delle singole abitazioni.

Superbonus (rimborsato in 5 rate annuali) A fronte del sostenimento delle spese relative a taluni specifici interventi finalizzati alla riqualificazione energetica e alla adozione di misure antisismiche degli edifici (cd. interventi “trainanti”) nonch ad ulteriori interventi, realizzati congiuntamente ai primi (cd. Sostituzione gruppo elettrogeno di emergenza : prevista una detrazione del 50% per le spese sostenute per la sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione. Bonus acqua potabile : Per razionalizzare luso dellacqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, previsto un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Cosa significa detraibile al 100 %?

LA DEDUZIONE FISCALE – Il termine dedurre a livello contabile e fiscale riporta il concetto di diminuire dalla base imponibile un importo (un costo o un onere). A questo punto per capire a fondo il significato della frase dedurre un costo bisogna introdurre i termini: base imponibile e aliquota.

  • La base imponibile, è la cifra sulla quale si dovrà applicare l’aliquota per calcolare l’imposta dovuta.
  • L’ aliquota, a sua volta, è la percentuale applicata sulla base imponibile per determinare l’imposta dovuta.
  • Dedurre un costo, di conseguenza, significa andare sottrarre dalla base imponibile il valore del costo appunto,
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Quindi, quando viene chiesto se un costo può essere o meno scaricato in realtà la domanda corretta sarebbe: ” il costo è deducibile? “. È opportuno precisare che la deduzione del costo non significa risparmiare in termini d’imposte l’intero valore del costo.

In realtà, il risparmio è solo relativo alla percentuale (l’aliquota) dell’imposta, Ricordiamo inoltre che a volte un costo non è nemmeno deducibile per l’intero valore ma per una percentuale. Facciamo un esempio: Se un contribuente ha sostenuto un costo per un importo di € 100 e questo costo sia deducibile per 100 € (ipotizziamo per semplicità che sia deducibile al 100%), ciò non significa che pagherà 100 € di imposte in meno.

Egli infatti ridurrà la propria base imponibile di 100 €. La riduzione effettiva in termini di imposta sarà equivalente all’aliquota dell’imposta che si applicherà alla base imponibile. Se l’aliquota dell’imposta è del 23%, il risparmio in termini d’imposta da versare sarà perciò pari a 23 €.

Quando vengono rimborsate le spese mediche?

Spese sanitarie, cambia tutto: come funziona il rimborso immediato

Spese sanitarie, cambia tutto: come funziona il rimborso immediato

Le spese mediche verranno rimborsate subito, senza aspettare la dichiarazione dei redditi. È quanto prevede il, con emendamenti e riformulazioni da approvare, frutto dell’accordo tra maggioranza e governo. Per avere la versione definitiva della legge occorrerà però tempo. Il 14 giugno riparte l’esame in commissione Finanze alla Camera, in vista dell’approdo in aula il 20 giugno.

Cosa si può detrarre dal 7.30 anno 2022?

Spese sanitarie – Puoi detrarre il 19% per le spese superiori a € 129,11 per farmaci, ticket, degenze ospedaliere, prestazioni specialistiche/chirurgiche, analisi, cure termali, dispositivi medici (inclusi occhiali e lenti da vista) con marchio CE.

Quando conviene fare il 730 spese mediche?

Se in un anno hai speso più di 129,11 € in spese mediche, hai diritto al 19% di ‘sconto’ sulle tasse. E questa è una gran buona notizia!

Quanto rimborsa UniSalute per il dentista?

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Come scaricare le spese mediche 2022?

Franchigia spese mediche 2022: quali costi si possono inserire nella dichiarazione dei redditi – Per poter calcolare correttamente il valore complessivo delle spese mediche e verificare se eccedono o meno la franchigia, c’è un altro fattore da considerare : il soggetto che sostiene la spesa,

  • Le detrazioni, infatti, possono essere fruite solo se le spese restano effettivamente a carico di chi le ha sostenute e nel limite dell’imposta lorda annua.
  • L’eventuale eccedenza non può essere chiesta a rimborso né utilizzata nel periodo d’imposta successivo.
  • Nel calcolo si possono considerare anche i costi per i familiari fiscalmente a carico, ovvero con un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, nel caso dei figli fino a 24 anni il valore arriva a 4.000 euro,

Le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario, inoltre, possono essere inserite anche se sono state sostenute per familiari non a carico. Le spese relative a una persona deceduta meritano, poi, una precisazione a parte: possono rientrate tra quelle detraibili, se sostenute dagli eredi dopo il suo decesso, anche se non era un familiare a carico.

Come scaricare il dentista?

Detrazione dentista Le spese dentistiche possono essere molto impattanti sul bilancio familiare, non sorprende quindi che siano moltissime le persone che ricercano informazioni sulla detrazione dentista, La detrazione dentista è una importante opportunità in quanto ci consente di detrarre parzialmente o totalmente l’imposta, l’aliquota o altro onere che grava su determinati prodotti.

La detrazione dentista può essere applicata solo per alcune categorie di persone. La detrazione spese dentista, oculista e altre visite specialistiche spetta anche per le cure dei medici specializzati. Essedo la parcella del dentista molto costosa è importante sapere se è possibile fruire della detrazione dentista ai fini IRPEF così da avere un piccolo risparmio nella dichiarazione dei redditi.

La detrazione dentista della parcella è quindi possibile e avverrà indicando la spesa sostenuta per ciascun periodo di imposta nella dichiarazione dei redditi. Nei prossimi paragrafi spiegheremo in che cosa consiste la detrazione spese dentistiche e come fare a fruirne per ottenere un risparmio importante.

  1. Detrazioni fiscali spese dentista: cosa sapere Parlando di detrazione spese dentistiche bisognerà aver cura di richiedere al dentista al momento del pagamento il rilascio della ricevuta fiscale con tanto di codice fiscale del paziente.
  2. L’anno successivo bisognerà portare la ricevuta o la fattura al Caf o al commercialista e conservarla per almeno cinque anni.
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Ma quali sono esattamente le spese del dentista che è possibile detrarre fiscalmente? Dal momento che esistono moltissime tipologie diverse di spese mediche è bene cercare di fare chiarezza. Detrazione dentista: quali sono le spese incluse La detrazione dentista include tutta una serie di trattamenti come cure dentarie, carie, capsule, interventi chirurgici, ponti, capsule, devitalizzazioni, apparecchi odontoiatrici, sbiancamento e pulizia denti.

In caso di pulizia dei denti non dovrebbero esserci profili di contestazione o di accertamento fiscale da parte dell’agenzia delle entrate. Potrebbe esserci solo qualche problema con la detrazione dentista per quanto riguarda trattamenti come lo sbiancamento o comunque trattamenti estetici in quanto non sono considerati interventi diretti a curare una specifica patologia.

Si consideri poi che il limite massimo di spese detraibili fiscalmente per ciascun anno per familiari non a carico fiscalmente è di 6197,48 euro. Nel caso in cui questo limite dovesse essere superato ma non dovesse eccedere i 15.493,71 euro, allora sarà possibile indicare nella dichiarazione dei redditi un quarto di quest’importo.

  1. Le restanti quote dovranno invece essere riportate nelle dichiarazioni dei redditi successive in parti uguali.
  2. Detrazione dentista: dove si inseriscono le spese dentistiche Le spese mediche che sono sostenute dal dentista o dall’odontoiatra per l’acquisto di apparecchi dentali rientrano a pieno titolo tra le spese che sarà possibile portare in detrazione fiscale ai fini IRPEF con le altre spese mediche.

La detrazione fiscale avviene dando la tessera sanitaria alla struttura sanitaria quando si paga. Così facendo lo studio dentistico dovrà emettere una fattura che riporterà il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa medica. Detrazioni fiscali spese dentista: tutte le informazioni In conclusione parlando di detrazione dentista dobbiamo dire che le spese mediche di qualsiasi tipo danno diritto a una detrazione di imposta del 19% sull’importo che supera la franchigia di 129,11 euro.

  • Il contribuente dovrà sommare tutte le spese sostenute e sottrarre i 129,11 euro.
  • La detrazione spettante sarà quindi sempre del 19% dell’importo così ottenuto.
  • Nel caso in cui le spese sostenute nel corso dell’anno non dovessero superare l’importo della franchigia, non si avrà diritto ad alcuna detrazione.

Ricordiamo che la detrazione dentista si applica sull’intera spesa senza togliere alcun importo solo se riguarda i mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione a al sollevamento di portatori di handicap. Rientrano nella lista anche l’acquisto di sussidi tecnici e informatici che sono volti a facilitare l’autosufficienza dei pazienti e la loro possibilità di integrazione.

  • In caso di spese mediche su cui è prevista la detrazione del 19% possono essere considerate nel calcolo anche le spese rimborsate dalla compagnia assicuratrice a seguito di polizze stipulate tra dipendente e datore di lavoro.
  • Nel caso in cui le spese sanitarie sostenute dovessero superare, nel corso dell’anno, il limite di 15.493,71 euro, sarà possibile ripartire la detrazione spettante in quattro quote annuali di importo uguale.

Ricordiamo che il superamento del limite dovrà essere verificato considerando l’ammontare complessivo delle spese sostenute nel corso dell’anno e senza togliere la franchigia di 129,11 euro. I soggetti che vorrebbero usufruire della detrazione dentista dovranno essere in possesso della documentazione certificante la spesa, e quindi di fatture, parcelle e scontrini.

A partire dal 2010 le cose sono un po’ cambiate in materia di detrazione dentista in quanto, a partire da questa data, lo scontrino non dovrà più indicare la denominazione commerciale del farmaco bensì il numero di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC). La detrazione dentista è del 19% e spetta alle spese sanitarie che sono sostenute per l’assistenza specifica resa da personale in possesso di qualifica specialistica.

La detrazione spetta sull’importo che eccede i 129,11 euro senza limiti di spesa e riguarda quinti tutte le persone che hanno bisogno di assistenza specialistica.

Perché i dentisti non pagano l’IVA?

Secondo la legge, le prestazioni mediche servono per tutelare, mantenere o ristabilire la salute delle persone e per questo motivo si è scelto di renderle esenti dall’IVA che rappresenterebbe un quinto del prezzo che il paziente dovrebbe pagare. Per questo, come tutti i professionisti sanitari, anche i dentisti non sono tenuti a versare l’IVA e di conseguenza non chiedono ai propri pazienti di pagarla.

  • Questa decisione serve ad abbassare il costo delle prestazioni mediche rendendole più accessibili anche a chi ha redditi più bassi.
  • Esistono altre categorie di professionisti e imprese che non devono versare l’IVA, la più comune è quella delle Partite IVA in regime forfettario,
  • L’esenzione dall’IVA è un vantaggio molto competitivo sul mercato perché permette di abbassare i prezzi rispetto ai concorrenti che invece devono versare l’imposta.

Se vuoi conoscere altri vantaggi del regime forfettario, un consulente fiscale è la persona giusta per guidarti nell’analisi del regime fiscale e per capire se possa fare al caso tuo. Puoi richiedere una consulenza gratuita e senza impegno da un consulente fiscale di Fiscozen, compilando il modulo sotto.

Come deve essere la fattura del dentista?

Il modello di fattura dei dentisti Il numero di fattura che la identifichi in modo univoco. La data in cui il documento viene creato. I dettagli del tuo studio e del tuo paziente. La descrizione del trattamento con prezzi unitari, aliquota IVA e importi.

Quando deve emettere la fattura il dentista?

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  1. Se sei in regime forfettario, non hai l’obbligo di fatturazione elettronica se nell’anno precedente hai avuto incassi inferiori a 25.000€ mentre se sei in regime ordinario, hai l’obbligo indipendentemente dagli incassi.
  2. Un consulente fiscale è la persona giusta per assisterti nella creazione e nell’invio di fatture elettroniche e può aiutarti ad eseguire tutti i passaggi correttamente per assicurarti di essere in regola.

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Come detrarre spese mediche 2022?

Spese sanitarie – Puoi detrarre il 19% per le spese superiori a € 129,11 per farmaci, ticket, degenze ospedaliere, prestazioni specialistiche/chirurgiche, analisi, cure termali, dispositivi medici (inclusi occhiali e lenti da vista) con marchio CE.