Perché I Bambini Digrignano I Denti?
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Come si cura il bruxismo dei bambini? – Come abbiamo visto, il bruxismo nei bambini è un fenomeno comune, e non tutti i tipi di bruxismo sono patologici e richiedono cure mediche, Il bambino che occasionalmente serra i denti la notte senza conseguenze sullo stato di salute oro-buccale e in assenza di altri sintomi, non necessita di terapia, ma solo di monitoraggio da parte dei genitori.
- Il bruxismo occasionale nei bambini sembra essere “fisiologico” in quanto costituisce una forma comune di risposta allo stress e sembra avere anche un ruolo nello sviluppo dell’apparato masticatorio.
- In questi casi il bruxismo diventa sempre più infrequente fino a scomparire del tutto con la crescita.
In ogni caso, qualora venga riportato un aumento degli episodi di digrignamento, il bambino dovrà essere periodicamente controllato da un odontoiatra pediatrico per definire la presenza e l’eventuale entità dell’usura dentaria. Nei casi di bruxismo “patologico” si dovranno invece identificare le cause del fenomeno e trattarle in maniera adeguata.
gli episodi sono costanti e persistono per lunghi periodi;è presente erosione dentale;vi sono problematiche di ventilazione (respiro difficoltoso durante il sonno);vi è difficoltà ad aprire la bocca a causa della tensione muscolare.
Nel caso in cui una fonte di stress recente sia chiaramente identificata il bambino deve intraprendere un percorso psicologico per alleviare l’ansia o lo stress che sono la causa del bruxismo. Se al bruxismo del bambino sono associati altri disturbi del sonno (ad esempio enuresi o sonnambulismo ) può essere utile evitare che il piccolo assuma bevande con caffeina o teina la sera e contattare uno specialista del sonno per un consulto.
- Se invece la causa del bruxismo del bambino risulta legata a un’ ipoventilazione notturna (ad esempio per ipertrofia di tonsille e/o adenoidi), l’otorinolaringoiatra sarà lo specialista di riferimento per le ulteriori indagini diagnostiche e la terapia più appropriata.
- Qualunque sia la causa scatenante del bruxismo nel bambino, se esso porta a erosione dentaria, possono essere utilizzati dei device che proteggano i denti dal continuo sfregamento, cioè i bite dentali,
Questi ultimi, nonostante non siano un rimedio per il bruxismo del bambino e non risolvano le cause del bruxismo, sono in grado di ridurre gli effetti sull’erosione dentaria. In questi casi è opportuno che un odontoiatra pediatrico visiti il bambino per prescrivere il supporto più adatto e per programmare delle visite di controllo.
Le controindicazioni più frequenti all’utilizzo dei bite sono le apnee ostruttive notturne e l’epilessia. In tali casi, infatti, il bite può costituire un ulteriore ingombro meccanico al passaggio dell’aria oppure ostruire le vie aeree nel corso di una crisi epilettica. Come abbiamo visto la cura del bruxismo nei bambini necessita di un approccio multidisciplinare in cui possono essere coinvolti pediatri, dentisti e psicologi.
Fortunatamente nella maggior parte dei casi questo problema si risolve da solo senza interventi terapeutici, ma la corretta informazione dei genitori è fondamentale per identificare il bambino con bruxismo patologico e risalire alle cause scatenanti per poterle trattare con successo.
Quando i bambini fanno rumore con i denti?
CHE COS’È Il bruxismo notturno è l’abitudine a digrignare i denti durante il sonno ed è definito un disturbo del movimento nel sonno. Questo disturbo è piuttosto frequente, interessa circa tre bambini su dieci e presenta un’incidenza maggiore prima dell’età scolare.
Come si fa a smettere di digrignare i denti?
Via lo stress – Considerando che lo stress è una delle cause più comuni del digrignamento dei denti, ridurre le fonti di stress è la prima cosa da fare. Per scaricare lo stress accumulato, potete ricorrere a sedute di terapia mirata, a meditazione, training autogeno o yoga o anche ad attività fisiche, come il pilates,
Come si chiamano i rumori fatti con la bocca?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.1:33 Esempio Il beatboxing, o più semplicemente beatbox, consiste nella capacità di riprodurre tutti i suoni di una batteria ( percussioni, piatti, ecc.) e di altri strumenti attraverso l’utilizzo della bocca e della voce. Viene chiamato beatboxer colui che utilizza la tecnica del beatboxing.
Quando apro la bocca sento un rumore?
Quando apro o chiudo la bocca sento un click vicino all’orecchio. Conosciamo questo fenomeno | Oral Magazine Questo fenomeno, non cosi raro, è molto spesso dovuto ad una perdita di coordinazione tra due strutture anatomiche che fanno parte della cosiddetta Articolazione Temporomandibolare.
La nostra mascella inferiore, chiamata più precisamente mandibola, riesce a fare moltissimi movimenti grazie a diversi muscoli che indirizzano il movimento pensato dal nostro cervello, e grazie ad una perfetta adattabilità tra la parte più alta della mandibola, chiamata testa del condilo, e la fossa cranica che la accoglie nel movimento, chiamata cavità articolare glenoidea.
Immaginiamo la testa del condilo la parte terminale di un pestello e la cavità articolare il mortaio all’interno del quale si muove il pestello. A proteggere e rendere più fluido il movimento esiste una struttura intermedia, tra testa condilare e cavità articolare, che si chiama menisco, proprio come quello che nominiamo quando parliamo del ginocchio.
- Il menisco deve sempre trovarsi interposto tra la testa del condilo e la superficie della cavità articolare ( figura 1), durante tutti i movimenti mandibolari.
- In questo modo protegge la cartilagine che riveste tutte le superfici dell’articolazione.
- A volte la testa del condilo si trova in una posizione posteriore rispetto al menisco e questo quindi risulta troppo avanti rispetto alla norma ( figura 2); quando apriamo la bocca allora, il condilo, per cercare di riposizionarsi correttamente con il menisco, ricattura quest’ultimo, emettendo un suono simile ad un click,
In fase di chiusura della bocca se risentiamo nuovamente un click vuol dire che probabilmente la testa del condilo a riperso il corretto coordinamento con il menisco e si è riposizionato nuovamente troppo indietro. Questa mancanza di coordinamento tra condilo e menisco, caratterizzata dal click, è presente in molte persone ed è frequentemente priva di sintomi.
- Molto spesso ha una durata relativamente breve e può tornare alla normalità spontaneamente.
- Se al Click, invece, si associa dolore nella zona davanti all’orecchio e/o dolori e tensioni muscolari a livello della guancia o delle tempie, è questo il caso in cui dobbiamo assolutamente farci vedere da uno Gnatologo,
Una serie di indagini diagnostiche, presuppongono l’osservazione clinica della vostra bocca e una serie di indagini mediante questionari le cui domande, studiate e riconosciute a livello internazionale da ricercatori di altissimo valore scientifico, servono a guidare lo gnatologo a definire la diagnosi e quindi a riconoscere la causa che ha scatenato il vostro problema.
- Se non si interviene precocemente nel ristabilire la corretta armonia tra condilo e menisco, quest’ultimo può danneggiarsi sensibilmente e rimanere costantemente nella posizione anteriore rispetto al condilo che quindi non sarà più in grado di “ricatturarlo”.
- Questa fase, chiamata Lock, si manifesta con una limitazione dell’apertura della bocca, e quando lo facciamo noteremo, davanti ad uno specchio, che la mandibola cercherà di deviare dal lato dove il menisco crea questo ostacolo al movimento.
Non avremo più il Click ma avremo dolore e nei casi più avanzati, altri rumori come il crepitio o il rumore di sabbia bagnata tra due superfici. Ribadiamo come sia importante in questi casi richiedere una visita presso uno gnatologo che potrà fare la giusta diagnosi e fornire la più corretta terapia per questi fenomeni patologici così particolari. Figura 1 – il menisco ( A) si trova in posizione corretta rispetto alla testa del condilo mandibolare (B)
Figura 2 – il menisco ( A) si trova in posizione anteriore rispetto alla testa del condilo mandibolare (B), creando un ostacolo al movimento durante l’apertura della bocca : Quando apro o chiudo la bocca sento un click vicino all’orecchio. Conosciamo questo fenomeno | Oral Magazine
Quando dà fastidio il rumore della masticazione?
Cos’è la misofonia? – La misofonia non è una malattia, bensì un’ipersensibilità a determinati suoni – anche se relativamente lievi. Composta dalle parole «miso» (odio) e «phonia» (suono), misofonia significa letteralmente «odio nei confronti dei suoni» Questa forma di sensibilità ai suoni non è stata ancora studiata a fondo, ma può essere presumibilmente ricondotta a cause psicologiche.
- Chi soffre di misofonia ha difficoltà a tollerare determinati rumori.
- Esempi tipici sono i rumori di schiocco, masticazione, deglutizione, clic ripetuti o anche rumori di sfregamento su tessuto, legno o vetro.
- Suoni percepiti come sgradevoli possono portare a reazioni violente, indipendentemente dal loro volume.
La gamma di emozioni va dal semplice fastidio fino a forti manifestazioni di aggressività. Reazioni di misofonia compaiono particolarmente spesso in relazione ai rumori emessi da chi mangia. Il rifiuto comune dei rumori di schiocco o di masticazione non è ancora considerato come misofonia.
Una persona realmente affetta da misofonia non riesce a controllare l’irritazione provocata dai rumori emessi da chi mangia. La rabbia e il disgusto lo pervadono a tal punto da voler evitare questi rumori a tutti i costi. Le persone colpite spesso immaginano di attaccare fisicamente o verbalmente chi ha innescato la reazione, anche se nella realtà questo avviene raramente Misofonia e iperacusia sono associate a sensibilità nei confronti di determinati rumori.
Tuttavia, nell’iperacusia le persone reagiscono in modo ipersensibile a un livello di rumore percepito dagli altri come del tutto normale. La reazione non è quindi attivata da rumori specifici, bensì dall’intensità di un suono. Se percepite i suoni come una tortura anche a volume normale, indipendentemente dalla loro provenienza, dovreste consultare un otorinolaringoiatra per fare chiarezza.
Cosa soni i denti?
Denti – Humanitas Gavazzeni I denti sono la parte della deputati alla masticazione, Si presentano secondo quattro tipologie diverse per forma e per funzione: incisivi (8), canini (4), premolari (8) e molari (12). Nell’uomo si susseguono due distinte dentizioni:
la dentizione decidua (o da latte), utilizzata nell’infanzia e in seguito sostituita. Conta 20 denti : otto incisivi, quattro canini e otto molari la dentizione permanente, che sostituisce quella decidua e viene portata fino alla vecchiaia. Conta 32 denti : otto incisivi, quattro canini, otto premolari e dodici molari.