Perche I Denti Diventano Grigi?

Perche I Denti Diventano Grigi
Cosa causa i denti grigi? – Le possibili cause dei denti grigi includono:

Tetraciclina, Questo antibiotico può far diventare grigi i denti nei bambini i cui denti non sono completamente sviluppati. Ciò è più probabile che si verifichi nei bambini di età inferiore agli 8 anni. Questo può accadere anche se la madre ha assunto tetraciclina durante la gravidanza. Restauri dentali. I materiali utilizzati per riempire le cavità o ripristinare i denti a volte possono causare scolorimenti dei denti. Questi includono corone in metallo e otturazioni in argento. Farmaci canalari, Alcuni ingredienti di questi farmaci possono far diventare i denti marrone-grigiastri. Trauma dentale. Tutto ciò che interrompe il flusso sanguigno al dente può farlo morire e diventare grigio. Il dente può sviluppare macchie grigie anche a causa di un trauma. Un trauma al dente può non comportare un cambiamento di colore per mesi o addirittura anni. Per questo motivo, le persone non si rendono sempre conto di ciò che ha reso i loro denti grigi. Carie dentaria, La carie può anche interrompere il flusso sanguigno di un dente, facendolo morire e diventare grigio. Dentinogenesi imperfetta. Questo raro disturbo ereditario dello sviluppo dei denti può far apparire il bambino e i denti permanenti blu-grigi. Inoltre indebolisce i denti, rendendoli inclini alla rottura. Invecchiamento. I denti possono cambiare colore e apparire di colore blu-grigiastro, semplicemente a causa dell’invecchiamento.

È molto importante consultare un dentista se i denti diventano grigi, poiché un cambiamento nel colore del dente può essere il segnale che sta morendo. Un dente morente può contenere batteri che possono diffondersi, mettendo a rischio altri denti. Il tuo dentista determinerà se un dente è morto o sta morendo e ti dirà qual è il trattamento migliore per il tuo caso.

Quando il dente diventa grigio?

Cambiamento di colore – Se il dente è morto, il più delle volte diventerà più scuro o assumere un colore giallo, grigio o nero, Il cambiamento di colore di solito si verifica perché i globuli rossi stanno morendo. Si tratta di un effetto molto simile a quello provocato dalle contusioni.

Come sbiancare i denti grigi?

Acqua ossigenata – L’acqua ossigenata (perossido di idrogeno) può considerarsi la sostanza sbiancante per eccellenza che, tuttavia, deve essere utilizzata con molta cautela. Una soluzione 3% di Perossido di idrogeno può essere utilizzata come metodo occasionale di sbiancamento naturale dei denti.

Quando i denti cambiano colore?

Vuoi avere maggiori informazioni? – Compila il seguente modulo e ti chiameremo nelle prossime ore per offrirti una consulenza gratuita. La discromia dentale e le cause scatenanti La discromia dentale è l’alterazione cromatica di uno o più denti che può manifestarsi sotto forma di macchie o interessare l’intera superficie dentale. Qualsiasi fattore che alteri la struttura dello smalto e della dentina, modificherà il colore del dente. Generalmente si distinguono le pigmentazioni intrinseche con macchie interne e le pigmentazioni estrinseche con macchie esterne. Le prime sono macchie situate in profondità negli strati interni del dente e possono diffondersi sull’intera arcata dentaria o disposte solo su alcuni denti senza alcuna regola apparente.

Ciò che le rende manifeste sono le cause più disparate; infatti, possono manifestarsi macchie dovute ad anomalie nella mineralizzazione dello smalto per cause genetiche o per l’assunzione di farmaci durante la formazione dei denti permanenti o a un eccesso di fluoro nelle acque potabili ingerite quotidianamente.

Esistono molti farmaci che inducono discromie permanenti, soprattutto se essi contengono fluoro, tetracicline (se somministrate durante lo sviluppo del dente si legano in modo irreversibile alla dentina manifestando una colorazione di intensità variabile tra il giallo-marrone e il grigio), e ciprofloxacina. Le seconde sono pigmenti sulla superficie esterna dello smalto e si possono manifestare sotto forma di macchie nei colore nero, marrone e giallo. Come per le pigmentazioni intrinseche, anche queste hanno le cause più disparate e in particolar modo sono dovute ad agenti pigmentanti esterni come alcuni cibi, il fumo di sigaretta, le bevande colorate e zuccherata, l’uso prolungato di clorexidina e la formazione di placca e tartaro. Un ulteriore categoria di discromie comprende quelle causate dalle otturazioni dentali. Le otturazioni con materiali come l’amalgama d’argento possono determinare una colorazione grigiastra permanente del dente causata dall’assorbimento di prodotti derivanti dall’ossidazione dell’amalgama. Come si cura la discromia? Di solito le pigmentazioni estrinseche sono reversibili e possono essere risolte anche solo attraverso una seduta di pulizia dentale professionale, mentre quelle intrinseche sono irreversibili ma si può cercare di ritornare al naturale colore ricorrendo allo sbiancamento professionale anche in più sedute.

Come si capisce se un dente è morto?

Come fare a capire se un dente è vivo e quindi decidere se devitalizzarlo o no? Si usano di solito test termici il più comune dei quali è quello al freddo con spray. Il dente può avere una risposta immediata e intensa o più sfumata in base al caso clinico.

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Cosa succede se un dente va in necrosi?

Necrosi del dente | Zenadent Quando parliamo di necrosi dentale intendiamo uno stato irreversibile del dente che si verifica nella fase terminale delle patologie che si possono presentare a carico della polpa dentaria. In questa fase, il dente ha completamente perso la vitalità di vasi, nervi e altri tessuti molli interni al dente.Le cause di questo processo sono soprattutto le infezioni e i traumi : anche una semplice carie trascurata o la rottura di un dente possono portare alla proliferazione di batteri nella polpa e causare la necrosi pulpare, prima, e quella dentale, poi.La necrosi del dente si previene cercando di evitare eventi traumatici, ma soprattutto l’insorgenza della pulpite, tramite un’adeguata igiene orale finalizzata ad evitare l’insorgere del processo carioso.

Le carie non adeguatamente trattate, infatti, possono provocare un aumento di tossine in grado di raggiungere la polpa dentale tramite i tubuli dentinali e innescare la genesi del processo infiammatorio della polpa dentaria che se non trattato, porta appunto alla necrosi, ovvero la morte del dente.Al contrario della pulpite, di solito estremamente dolorosa, la necrosi dentale non presenta particolari sintomi, poiché non permetterà la trasmissione del dolore alle fibre nervose del dente, mentre potrebbero presentarsi tumefazioni e gonfiori a livello periapicale, cioè in fondo o lateralmente alla radice del dente.

Il dente, comunque, risulta insensibile al test di vitalità, ovvero se sottoposto a sensazione di forte caldo o forte freddo, questi non verranno in alcun modo percepiti.La necrosi del dente può portare a varie conseguenze, come

Ascesso apicale accompagnato da dolore pulsante e, talvolta, da febbre. Paradontite apicale, considerata la naturale evoluzione acuta della necrosi, in cui i denti risultano sensibilissimi al dolore. Granuloma apicale, Questa patologia è asintomatica ed è diagnosticabile solo tramite radiografie. Si presenta in seguito ad un’infezione cronica dei tessuti interni del dente. Nella maggior parte dei casi non abbiamo sintomi e spesso quando insorge un qualche tipo di dolore il motivo deriva dal fatto che il granuloma è già in una fase decisamente avanzata. In questi casi, molte volte, l’unica terapia che rimane è l’estrazione. Cisti radicolare, cioè una lesione infiammatoria cronica dei tessuti periapicali che trova la sua forma più comune nelle ossa mascellari. Anche in questo caso è diagnosticabile solo tramite una radiografia orale. La terapia è di solito chirurgica. In alcuni casi si risolve più semplicemente con un trattamento canalare del dente.

La necrosi dentale non può essere curata con semplici analgesici, che riusciranno solamente ad alleviare il dolore, ma si rende necessaria la rimozione della polpa necrotica tramite pulpectomia oppure l’adozione della terapia canalare, cioè la devitalizzazione del dente, che permette di evitare l’estrazione del dente.

In questo caso, si procede con la rimozione della polpa dentaria diventata necrotica e con la pulizia di eventuali residui batterici, dopodichè si sostituisce la polpa con un materiale biocompatibile e infine si ricostruisce il dente. Nei casi con esito peggiore, come anticipato, cioè granulomi di grandi dimensioni o grosse cisti che compromettono la stabilità del dente, l’unica terapia possibile è l’estrazione.

Fortunatamente oggi grazie all’implantologia e alla rigenerazione ossea, la perdita dei denti non rappresenta più un problema, perché nel caso di estrazioni, anche qualora si perdano grandi quantità d’osso, e possibile tornare ad avere denti fissi. Il consiglio di Zenadent e del dott.

Fabio Schirripa è comunque di tenere controllata la propria bocca e di recarsi regolarmente dal dentista, perché può sembrare sorprendente ma una piccola carie, apparentemente di scarsa o nulla rilevanza, se trascurata può portare alla necrosi del dente, alla formazione di ascessi, granulomi o cisti che possono terminare con un’estrazione e con la perdita anche molto grave di osso mascellare.

: Necrosi del dente | Zenadent

Come migliorare il colore dei denti?

Migliorare il colore dei denti curando la propria igiene orale – Come accennato all’inizio dell’articolo, le discromie dentali naturali sono causate dalle sfumature della dentina che traspaiono dallo smalto. Affinchè queste sfumature si notino il meno possibile, è essenziale curare la propria igiene orale.

  • In questo modo si previene il consumo della superficie dentale da parte dei batteri e della carie.
  • Evitate anche un utilizzo eccessivo dei dentifrici sbiancanti e degli spazzolini con setole dure, in quanto possono consumare lo smalto.
  • Per migliorare il colore dei denti è essenziale sottoporsi ad una seduta professionale di ablazione del tartaro almeno una volta ogni 6/12 mesi.
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Il lasso di tempo che separa queste sedute è influenzato dal vostro livello di igiene orale. Uno smalto sano e resistente donerà ai vostri denti il colore bianco perlaceo che cercate. Utilizzate prodotti a base di fluoro per rafforzarlo e proteggerlo dalla carie, e sottoponetevi ad una seduta di detartasi almeno una volta ogni 6 mesi per rimuovere i residui di placca e tartaro che si nascondono nelle fessure tra i denti e nelle tasche gengivali.

Quando un dente diventa scuro?

Quando ci si accorge di avere un dente che tende al nero o al grigio scuro, bisogna ricercare le cause in 3 possibili patologie: carie; necrosi; trauma dentale.

Cosa succede se un dente va in necrosi?

Necrosi del dente Quando parliamo di necrosi dentale intendiamo uno stato irreversibile del dente che si verifica nella fase terminale delle patologie che si possono presentare a carico della polpa dentaria. In questa fase, il dente ha completamente perso la vitalità di vasi, nervi e altri tessuti molli interni al dente.Le cause di questo processo sono soprattutto le infezioni e i traumi : anche una semplice carie trascurata o la rottura di un dente possono portare alla proliferazione di batteri nella polpa e causare la necrosi pulpare, prima, e quella dentale, poi.La necrosi del dente si previene cercando di evitare eventi traumatici, ma soprattutto l’insorgenza della pulpite, tramite un’adeguata igiene orale finalizzata ad evitare l’insorgere del processo carioso.

Le carie non adeguatamente trattate, infatti, possono provocare un aumento di tossine in grado di raggiungere la polpa dentale tramite i tubuli dentinali e innescare la genesi del processo infiammatorio della polpa dentaria che se non trattato, porta appunto alla necrosi, ovvero la morte del dente.Al contrario della pulpite, di solito estremamente dolorosa, la necrosi dentale non presenta particolari sintomi, poiché non permetterà la trasmissione del dolore alle fibre nervose del dente, mentre potrebbero presentarsi tumefazioni e gonfiori a livello periapicale, cioè in fondo o lateralmente alla radice del dente.

Il dente, comunque, risulta insensibile al test di vitalità, ovvero se sottoposto a sensazione di forte caldo o forte freddo, questi non verranno in alcun modo percepiti.La necrosi del dente può portare a varie conseguenze, come

Ascesso apicale accompagnato da dolore pulsante e, talvolta, da febbre. Paradontite apicale, considerata la naturale evoluzione acuta della necrosi, in cui i denti risultano sensibilissimi al dolore. Granuloma apicale, Questa patologia è asintomatica ed è diagnosticabile solo tramite radiografie. Si presenta in seguito ad un’infezione cronica dei tessuti interni del dente. Nella maggior parte dei casi non abbiamo sintomi e spesso quando insorge un qualche tipo di dolore il motivo deriva dal fatto che il granuloma è già in una fase decisamente avanzata. In questi casi, molte volte, l’unica terapia che rimane è l’estrazione. Cisti radicolare, cioè una lesione infiammatoria cronica dei tessuti periapicali che trova la sua forma più comune nelle ossa mascellari. Anche in questo caso è diagnosticabile solo tramite una radiografia orale. La terapia è di solito chirurgica. In alcuni casi si risolve più semplicemente con un trattamento canalare del dente.

La necrosi dentale non può essere curata con semplici analgesici, che riusciranno solamente ad alleviare il dolore, ma si rende necessaria la rimozione della polpa necrotica tramite pulpectomia oppure l’adozione della terapia canalare, cioè la devitalizzazione del dente, che permette di evitare l’estrazione del dente.

In questo caso, si procede con la rimozione della polpa dentaria diventata necrotica e con la pulizia di eventuali residui batterici, dopodichè si sostituisce la polpa con un materiale biocompatibile e infine si ricostruisce il dente. Nei casi con esito peggiore, come anticipato, cioè granulomi di grandi dimensioni o grosse cisti che compromettono la stabilità del dente, l’unica terapia possibile è l’estrazione.

Fortunatamente oggi grazie all’implantologia e alla rigenerazione ossea, la perdita dei denti non rappresenta più un problema, perché nel caso di estrazioni, anche qualora si perdano grandi quantità d’osso, e possibile tornare ad avere denti fissi. Il consiglio di Zenadent e del dott.

Fabio Schirripa è comunque di tenere controllata la propria bocca e di recarsi regolarmente dal dentista, perché può sembrare sorprendente ma una piccola carie, apparentemente di scarsa o nulla rilevanza, se trascurata può portare alla necrosi del dente, alla formazione di ascessi, granulomi o cisti che possono terminare con un’estrazione e con la perdita anche molto grave di osso mascellare.

: Necrosi del dente

Quando un dente diventa scuro?

Quando ci si accorge di avere un dente che tende al nero o al grigio scuro, bisogna ricercare le cause in 3 possibili patologie: carie; necrosi; trauma dentale.

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Come sbiancare un dente necrotico?

Procedure cliniche – In genere gli sbiancanti usati per questa procedura sono perossido di idrogeno, perossido di carbammide e perborato di sodio. L’ingrediente attivo è sempre il perossido di idrogeno, che può essere utilizzato direttamente o ottenuto tramite reazione chimica dal perossido di carbammide o dal perborato di sodio.

  • Il trattamento delle pigmentazioni intrinseche può richiedere un restauro protesico per ottenere un risultato ottimale.
  • Prima di intervenire, bisogna identificare la causa della discromia e pulire la superficie del dente per eliminare le pigmentazioni estrinseche.
  • È necessario informare il paziente del fatto che il risultato dello sbiancamento non è predicibile e renderlo edotto degli step del trattamento, delle possibili complicazioni e della possibilità di doverlo ripetere nel tempo.

I passaggi consigliati sono i seguenti:

fotografie pre e post; controllare la qualità del sigillo apicale e, in caso non vi sia la certezza che l’otturazione canalare sia ottimale, ritrattare il dente. Attendere 7 giorni prima di iniziare lo sbiancamento; • rimuovere tutti i restauri inadeguati; • applicare la diga di gomma; • disegnare la cavità d’accesso in modo da rimuovere i vecchi restauri e includere i cornetti pulpari per assicurarsi che non vi siano residui di polpa che potrebbero causare discromia; • ridurre il materiale da otturazione canalare fino a 1-2 mm al di sotto della CEJ; • detergere la cavità, eliminando tutti i residui di materiale endodontico; • posizionare un sigillo a livello cervicale (2 mm di materiale che protegga la guttaperca dall’infiltrazione dello sbiancante dalla camera pulpare verso il forame apicale). Il sigillo può essere eseguito con cementi vetroionomerici, materiali da restauro provvisorio, materiali da restauro idraulici (Cavit), compositi, materiali resinosi fotoattivati per restauri temporanei (Telio), cementi all’ossido di zinco eugenolo e fosfato di zinco. I materiali da restauro provvisorio devono essere rimossi prima del restauro definitivo della cavità d’accesso, gli altri possono essere lasciati in situ. Il sigillo deve raggiungere il livello dell’attacco epiteliale alla CEJ: la sua forma deve riprodurre quella della CEJ a livello interprossimale. Lo posizione della barriera può essere determinata previo sondaggio parodontale del dente prima di iniziare. Il livello intracoronale della barriera è posizionato 1 mm incisale rispetto al sondaggio esterno dell’attacco.

Walking bleach Posizionare perossido di idrogeno/perossido di carbammide/miscela di perborato di sodio e perossido d’idrogeno in cavità; inserire lo sbiancante in cavità con un carrier o un plugger. Lo sbiancante va cambiato ogni 3-7 giorni; otturare provvisoriamente il dente con composito.

  • In genere sono necessarie 2-4 visite per uno sbiancamento soddisfacente.
  • Tecnica termocatalitica Proposta per molti anni, consisteva nell’attivare, con un portatore di calore o lampade specifiche, il perossido di idrogeno al 30% posizionato in cavità.
  • L’applicazione di calore si ripete 3-4 volte per ciascun appuntamento, alla fine del quale si procede come per il walking bleach.

Tecnica In-Office Si può usare con successo lo sbiancamento esterno sui denti devitalizzati applicando gel al perossido di idrogeno o perossido di carbammide direttamente sul dente. Alcuni suggeriscono di farlo prima di eseguire la cavità d’accesso, altri di farlo con cavità d’accesso aperta.

Si può usare la tecnica anche quando il walking beach non produce risultati soddisfacenti dopo 3-4 applicazioni. Tecnica inside/outside open (IOO) Prevede di posizionare la barriera, lasciare la cavità d’accesso aperta e chiedere al paziente di applicare lo sbiancante in cavità con una siringa e all’esterno con una mascherina.

La mascherina per lo sbiancamento copre la cavità d’accesso. Lo sbiancante è sostituito ogni 4-6 ore e il paziente controllato ogni 2-3 giorni. Non ha difference significative rispetto al walking bleach, se non per il fatto di essere più rapida. Tecnica inside/outside chiusa (IOC) È stata descritta per la prima volta nel 2010 da Haywood e DiAngelis.

  1. Dopo aver sigillato lo sbiancante all’interno della cavità, si prevede che il paziente posizioni la notte una mascherina con lo sbiancante sul dente singolo, fino al colore desiderato.
  2. Lo sbiancante intracoronale può essere rinnovato agli appuntamenti di controllo.
  3. È più vantaggiosa della tecnica aperta: mpedisce che cibo e residui entrino nella cavità d’accesso, permette un controllo graduale dello sbiancamento ed è più rapida del walking bleach.

Take Home Message Lo sbiancamento del dente devitalizzato è una procedura importante per il trattamento conservativo degli elementi discromici. Per eseguirlo con successo e in sicurezza è importante conoscere le tecniche descritte in letteratura e le proprietà dei materiali sbiancanti.