Perché Si Digrigna I Denti?

Perché Si Digrigna I Denti
Attualmente, le cause che portano a digrignare i denti sono ancora poco conosciute, ma tra le più comuni vengono annoverate: Stress e ansia che si accumula durante la giornata e influisce negativamente sul sonno. Eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè. Alcuni farmaci, tra cui gli antidepressivi.

Perché si digrignano i denti quando si dorme?

Cos’è il Bruxismo? – La radice del termine “bruxismo” deriva dalla parola greca βρύχω, che significa letteralmente ” digrignamento dei denti “. Il bruxismo è un fenomeno più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione; è considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo, altrimenti detta parafunzione,

Chi digrigna i denti?

ll bruxismo è l’abitudine di stringere, serrare o digrignare i denti. Questa attività è presente soprattutto durante il sonno, anche inconsapevolmente, e soprattutto nei periodi di maggiore stress o tensione. In alcuni casi può essere presente anche durante il giorno rendendo il suo trattamento più difficile. È un’attività “parafunzionale” proprio perché non rientra nella “funzione” propria della bocca, come altre abitudini che fanno parte della vita di tutti i giorni: masticare gomme, mangiarsi le unghie, morsicarsi le labbra, morsicare penne o matite. La maggior parte delle persone non sono neanche consapevoli di queste abitudini, eppure possono causare danni notevoli a varie strutture dell’organismo.

Le strutture coinvolte sono: i denti, il tessuto di supporto dei denti (l’osso dei mascellari e le gengive), i muscoli della masticazione e le articolazioni temporomandibolari. Digrignare i denti, cioè farli strisciare o sfregare gli uni contro gli altri, comporta una notevole usura dei denti, che col tempo si consumano.

Se invece prevale il serramento dentale, cioè l’atto di stringere forte i denti tra loro, l’usura è minore, però si formano delle piccole filature dello smalto dei denti, cioè delle spaccature dovute alla pressione. Si possono anche verificare delle fratture dei denti e delle protesi, oppure la perdita frequente di otturazioni o di capsule o ponti che si decementano. Perché Si Digrigna I Denti Il bruxismo crea soprattutto un notevole affaticamento della muscolatura masticatoria non concedendole tempo per rilassarsi. Infatti, i muscoli della masticazione dovrebbero essere attivi per circa 1, 2 ore al giorno per masticare i cibi durante i pasti, oltre ad una minima attività durante il resto del giorno per parlare e deglutire.

Per il resto dovrebbero aver modo di riposare. Se invece una persona soffre di bruxismo, i muscoli vengono attivati continuamente, soprattutto durante il sonno quando dovrebbero riposare e, come qualsiasi altro muscolo del corpo, si affaticano e diventano dolenti. Questo affaticamento si può estendere anche ai muscoli del collo e delle spalle, dando origine a forme di mal di testa soprattutto al risveglio,

Le forze che si sviluppano negli episodi di bruxismo si scaricano anche sulle articolazioni temporomandibolari, che si possono infiammare e diventare dolenti. Oppure possono andare incontro a dislocazioni del disco articolare, con conseguenti disfunzioni come schiocchi articolari nei movimenti di apertura e chiusura della bocca, deviazioni o limitazione dell’apertura della bocca.

  1. Questo rischio potrebbe essere superiore qualora sia presente una significativa malocclusione dentale, che può anch’essa sollecitare in modo eccessivo sia le articolazioni temporomandibolari, sia i muscoli della masticazione.
  2. La causa del bruxismo non è nota, per quanto ci siano alcune teorie sulla sua origine.
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In passato si ipotizzava che interferenze nell’occlusione dentale potessero scatenare questa attività come in un tentativo dell’organismo di eliminarle consumandole digrignando i denti. Tuttavia, gli studi più recenti hanno mostrato che questa ipotesi non ha alcuna base scientifica.

Per questo motivo, terapie volte ad eliminare queste interferenze, come il trattamento ortodontico oppure un molaggio selettivo (cioè “limare” i denti per consentire un contatto più uniforme) che si utilizzavano in passato, non sono più indicate per la cura del bruxismo e non portano a risultati soddisfacenti.

Alcuni studi suggeriscono che il bruxismo sia legato allo stress, e in alcune persone questo sembra essere vero perché loro stessi notano questa associazione. Ovviamente in questi casi è utile utilizzare tecniche di rilassamento, come esercizi di rilassamento, lo yoga, la meditazione e il training autogeno, ma anche una passeggiata rilassante all’aria aperta o dedicarsi al proprio hobby preferito, per contrastare lo stress e ridurre di conseguenza il bruxismo.

Ci sono poi alcune malattie neurologiche che provocano la comparsa di movimenti involontari e aumentano anche l’attività dei muscoli della masticazione e quindi il bruxismo. Ovviamente in questi casi l’intervento del neurologo è indispensabile. Anche le apnee ostruttive del sonno sono state associate a bruxismo.

Sembra che i soggetti che soffrono di queste patologie del sonno tendano anche a soffrire maggiormente di bruxismo. Non si sa ancora se e in che modo queste due fenomeni siano correlati, si ipotizza che l’attivazione dei muscoli masticatori che avviene durante gli episodi di bruxismo possa aumentare la pervietà delle vie aeree e sia quindi un meccanismo di difesa dell’organismo che si attiva in seguito agli episodi di apnea.

  • Come ultima ipotesi si deve considerare che alcuni farmaci possono dare effetti collaterali che coinvolgono l’attività muscolare provocando bruxismo, tra questi ci sono alcuni neurolettici e antidepressivi.
  • Qualora questo succeda, si può parlare con il medico che li ha prescritti per valutare se sia possibile sostituire il farmaco con un altro, oppure modificarne il dosaggio.

Indipendentemente dalla causa del bruxismo ci sono dei sistemi che permettono di controllarlo e di evitare, o perlomeno ridurre, i danni che può causare alle varie strutture della bocca. Ovviamente non è possibile controllare consciamente il bruxismo quando si verifica durante il sonno, però è possibile utilizzare un bite, che permette di ridurre gli effetti del bruxismo (vedi figure). Perché Si Digrigna I Denti Con il bite si può anche modificare la posizione della mandibola, se questa risulta scorretta, migliorando l’attività dei muscoli masticatori e i rapporti tra le strutture delle articolazioni temporomandibolari. Perché Si Digrigna I Denti Se il bruxismo è presente anche durante il giorno è importante imparare a controllarlo. Infatti non si può pensare di utilizzare un bite anche durante il giorno, se non per un periodo di tempo limitato. Se la tendenza a stringere, serrare e digrignare i denti si presenta solo in alcuni momenti ben precisi (ad esempio durante un lavoro stressante o durante la guida), è indispensabile riuscire a identificare questi momenti in modo da prestare particolare attenzione ed evitare il bruxismo.

  • Se invece tale tendenza si presenta in modo imprevedibile durante la giornata, si può usare uno stratagemma per cercare di ricordarsi di ridurla il più possibile.
  • Si possono usare degli adesivi o dei post-it attaccandoli nei posti che si frequentano comunemente, ad esempio sul computer, sullo specchio del bagno, sul volante della macchina, ecc., in modo che vedendoli ci si ricordi di evitare di stringere, serrare o digrignare i denti, mantenendo una posizione di riposo: labbra chiuse e denti separati.
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Per lo stesso motivo si può impostare una sveglia sul telefono ogni 20-30 minuti oppure utilizzare un’applicazione per smartphone: No Clenching, che invia una notifica periodicamente per ricordarci di non stringere o digrignare i denti. Permette anche la compilazione di un diario, memorizzando gli episodi di bruxismo e la sintomatologia associata. Perché Si Digrigna I Denti Leggi le testimonianze

Cosa bere per rilassare i muscoli?

Tensione muscolare: rimedi naturali o farmaci? – La scelta tra rimedi naturali e farmaci dipende dal tipo di problematica di cui si soffre: per tale motivo è sempre essenziale, prima di ricorrere a rimedi farmacologici, consultare un medico, Tra le sostanze naturali in grado di ridurre stress e ansia spiccano gli acidi grassi Omega 3, un integratore il cui utilizzo è supportato da solide basi scientifiche: le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti sono ampiamente dimostrate e ciò ne fa un prodotto immancabile.

camomilla, ricca di oli essenziali, flavonoidi e cumarine, grazie ai quali svolge un’intensa azione antinfiammatoria, sedativa e spasmolitica cannabidiolo, sostanza contenuta nella canapa ma priva di effetti psicotropi, ragion per cui è del tutto legale. Viene usato come spasmolitico e antinfiammatorio e ha dimostrato una discreta utilità in presenza di patologie quali il morbo di Parkinson e il morbo di Chron arnica, sostanza in grado di svolgere un’azione analgesica, miorilassante e antinfiammatoria artiglio del diavolo, particolarmente indicato in caso di mal di schiena, mal di testa, forme di artrite e artrosi lavanda, rilassante per la muscolatura, sulla quale svolge un’azione spasmolitica, sedativa e ipotensiva

Rispetto ai farmaci, invece, questi possono essere associati, come sottolinea anche la letteratura medica, ad analgesici e FANS, a patto che questi ultimi vengano utilizzati per brevi periodi di tempo. Tra i miorilassanti più efficaci spicca l’ eperisone, il quale possiede una migliore tollerabilità.

https://www.laltrariabilitazione.it/disturbi-della-colonna/tecniche-per-combattere-stress-tensione-muscolare.html https://www.starbene.it/benessere/corpo-mente/respirare-bene-esercizi/ https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2568977/ https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4930144/ https://europepmc.org/article/med/15960286

Come capire se si ha un tumore alla mandibola?

Risorse sull’argomento Numerosi tipi di tumore, benigni e maligni, originano dall’osso mascellare. I sintomi sono: tumefazione, dolore, dolorabilità e mobilità dei denti senza apparente motivo. Alcuni tumori vengono scoperti incidentalmente durante RX dentali di routine, mentre altri vengono diagnosticati durante visite di controllo della cavità orale e odontoiatriche.

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Il trattamento dipende dalla localizzazione e dal tipo di tumore. I tumori benigni possono essere tenuti sotto osservazione senza necessità di asportazione chirurgica, mentre la maggior parte dei tumori maligni richiede la resezione con eventuale ricostruzione. Se non rilevati precocemente con la RX, i tumori della mascella sono diagnosticati clinicamente in quanto la loro crescita causa tumefazione del volto, del palato o della cresta alveolare.

Possono anche causare dolorabilità ossea e dolore intenso. Nella mascella e nella mandibola possono svilupparsi protuberanze ossee (toro palatino, toro mandibolare). Si tratta di lesioni comuni che possono far sospettare un cancro, in realtà sono lesioni benigne che meritano attenzione solo quando interferiscono con la salute dentaria e la funzionalità della ghiandola sottomandibolare.

  • Le forme localizzate sul palato, sono mediali e ricoperte da mucosa indenne.
  • Il più diffuso tumore della mandibola e della mascella è il carcinoma a cellule squamose che infiltra l’osso attraverso gli alveoli dentari.
  • Questi possono coinvolgere qualsiasi parte intraorale della mandibola o della mascella.

L’osso mascellare può essere colpito da: osteosarcoma Osteosarcoma (sarcoma osteogenico) I tumori ossei maligni primitivi sono molto meno comuni dei tumori ossei metastatici, in particolare negli adulti. I tumori ossei maligni primitivi comprendono il mieloma multiplo, l’ osteosarcoma., tumore a cellule giganti Cisti e tumori ossei benigni I tumori ossei benigni comprendono i tumori ossei a cellule giganti benigni, i chondroblastomi, i chondromixofibromi, gli encondromi, i fibromi nonossificanti, gli osteoblastomi, gli osteocondromi. maggiori informazioni, tumore di Ewing, mieloma multiplo Mieloma multiplo Il mieloma multiplo è una neoplasia maligna delle plasmacellule che producono un’immunoglobulina monoclonale e invadono e distruggono il tessuto osseo adiacente. Frequenti manifestazioni comprendono. maggiori informazioni e tumori metastatici Tumori ossei metastatici Qualsiasi neoplasia maligna può metastatizzare all’osso, ma le metastasi più frequenti sono quelle da carcinoma, e in particolare se ad insorgenza nei seguenti organi: Mammella Polmone Prostata Rene maggiori informazioni Il trattamento è lo stesso di quello dei tumori di altre sedi ossee. L’odontoma, la più frequente neoplasia odontogena, colpisce il follicolo dentario o i tessuti dentali e in genere compare nelle mandibole di soggetti giovani. Gli odontomi si distinguono in odontomi fibrosi e cementomi.

  1. Un molare clinicamente assente suggerisce un odontoma composito.
  2. Tipicamente, questi tumori vengono asportati, in particolare quando la diagnosi è dubbia.
  3. L’ameloblastoma, la più frequente delle neoplasie epiteliali odontogene, colpisce di solito la parte posteriore della mandibola.
  4. È una forma ad accrescimento lento e raramente diviene metastatica.

Radiologicamente presenta concamerazioni multiple o radiotrasparenza a “bolle di sapone”. Il trattamento è l’asportazione radicale chirurgica con ampi margini di resezione e, se necessario, la ricostruzione. NOTA: Questa è la Versione per Professionisti. Copyright © 2022 Merck & Co., Inc., Rahway, NJ, USA e sue affiliate. Tutti i diritti riservati.