Quando È Stato Inventato Lo Spazzolino Da Denti?
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La storia dello spazzolino da denti / Ott 1, 2021 Lo spazzolino ha 5000 anni. Le antiche civiltà usavano un “bastone da masticare”, un ramoscello sottile con un’estremità sfilacciata, per rimuovere il cibo dai denti. Nel corso del tempo, gli spazzolini si sono evoluti e sono stati realizzati con manici in osso, legno, avorio e setole rigide provenienti da maiali, cinghiali o altri animali.
- Il moderno spazzolino con setole di nylon, quello che usiamo oggi, è stato ideato nel 1938.
- Il primo spazzolino prodotto in serie è stato inventato in prigione.
- Nel 1770, un inglese di nome William Addis fu imprigionato per aver incitato a una rivolta.
- Vide compagni di prigionia usare uno straccio coperto di fuliggine o sale per lavarsi i denti.
Addis allora prese un osso durante una cena e chiese delle setole di un animale a una guardia. I resoconti affermano che praticò piccoli fori nell’osso, inserendo le setole e sigillandole con la colla. Dopo il suo rilascio, modificò in meglio il suo prototipo e avviò un’azienda che produsse in serie i primi spazzolini da denti “industriali”.
Quando la gente ha iniziato a lavarsi i denti?
Le prime testimonianze di un vero e proprio spazzolino con setole, simile a quello odierno, risalgono al 1500 in Cina. Le fibre, però, essendo naturali, erano troppo morbide, si deterioravano e diventavano rapidamente ricettacolo di batteri.
In che anno è stato messo in vendita il primo spazzolino da denti?
Storia – Disegno per il brevetto per uno spazzolino da denti elettrico, Milano 1960 Il primo spazzolino elettrico funzionante, il Broxodent, fu concepito in Svizzera nel 1954 dal Dott. Philippe-Guy Woog. Gli spazzolini elettrici di Woog furono originariamente prodotti in Svizzera (in seguito in Francia ) per conto della Broxo S.A.
- Il primo studio clinico che dimostrò la superiorità di questa innovazione rispetto alla spazzolatura manuale fu pubblicato dal professor Jean Arthur a Ginevra nel 1956,
- Gli spazzolini da denti elettrici furono creati inizialmente per i pazienti con limitate capacità motorie, nonché per pazienti ortodontici (come quelli con busti ortopedici).
Fu notato che questi spazzolini erano utili anche a chiunque non utilizzava in modo corretto gli spazzolini manuali, in quanto parte del lavoro veniva effettuato automaticamente da questi nuovi strumenti. Gli spazzolini elettrici della Broxo furono introdotti negli Stati Uniti d’America da E.R.
Squibb e dalla Sons Pharmaceuticals al centenario dell’American Dental Association nel 1959, Dopo l’introduzione, furono commercializzati negli USA dalla Squibb sotto i nomi BROXO-Dent o Broxodent, Mentre il Broxodent potrebbe essere stato il primo spazzolino da denti elettrico e un prodotto superiore, lo spazzolino elettrico che catturò l’attenzione del pubblico in USA fu il General Electric Toothbrush automatico, introdotto nel 1960,
Simile al Broxodent nelle funzioni, differiva in un aspetto importante: il manico era progettato per ospitare delle batterie ricaricabili al nichel cadmio per l’alimentazione, mentre il Broxodent era progettato per essere alimentato da una spina da mettere in una presa a muro standard ed avviato su di una linea di alimentazione a corrente alternata.
- I modelli Broxodent USA erano progettati per alimentazioni a 110 V a 60 Hz; mentre modelli destinati all’ Europa erano disponibili per gli standard di alimentazione europei.
- Questa differenza nella fonte di alimentazione fu significativa per diversi motivi.
- Nel caso del modello General Electric Toothbrush, il manico era portatile ma era anche piuttosto ingombrante: circa le dimensioni di una torcia elettrica alimentata da due batterie.
Il Broxodent, invece, aveva un cavo inizialmente retto e poi a spirale che però necessitava di un voltaggio non comune nei bagni casalinghi e poi anche vietato dalle norme vigenti di sicurezza. Tuttavia mentre quest’ultimo modello necessitava di rare manutenzioni ed essendo alimentato da rete elettrica non si spegneva e rimaneva efficiente; al contrario le batterie dell’epoca, usate dall’altro modello, si esaurivano subito e, nonostante non avessero un costo elevato, e pur essendo ricaricabili, andavano cambiate di frequente.
- Con gli anni del 1990, il modello originale Broxo era ancora funzionante, ma i problemi con la certificazione di sicurezza non potevano essere ignorati.
- Inoltre, con il miglioramento del progetti degli spazzolini a bassa tensione, ci fu una concorrenza formidabile.
- La Broxo S.A.
- Produce e commercializza ancora un modello a bassa tensione, ma la sua visibilità pubblica negli Stati Uniti (e non solo) fu limitata a fronte di grandi concorrenti, come la Philips Sonicare ed i modelli della Braun Oral-B.
Gli originali modelli della Broxo ed i modelli General Electric Toothbrush non sono quasi più reperibili e commercializzati ma ebbero 30 anni di leadership e furono alla base di quelli attualmente venduti. Il primo spazzolino elettrico con tecnologia ad ultrasuoni vide la luce nel 1992 con il modello Ultrasonex.
Cosa si usava prima dello spazzolino?
Pubblicato in Igiene Dentale · 9 Gennaio 2019 Tags: igiene, dentale, igiene, orale, spazzolino, da, denti, storia, spazzolino, da, denti Lo spazzolino da denti è uno strumento di igiene orale utilizzato per pulire denti, gengive e lingua. È costituito da una testa di setola strettamente raggruppata, in cima alla quale può essere applicato il dentifricio, montata su una maniglia che facilita la pulizia delle aree della bocca difficili da raggiungere.
- Gli spazzolini da denti sono disponibili con diverse trame, dimensioni e forme di setole.
- La maggior parte dei dentisti consiglia l’uso di uno spazzolino morbido poiché spazzolini a setole dure possono danneggiare lo smalto dei denti e irritare le gengive.
- Sebbene sia stato creato per la prima volta come strumento di igiene orale, lo spazzolino da denti ha visto anche un altro strumento di pulizia preciso, in particolare militare.
Ciò è dovuto ai numerosi piccoli fili che gli consentono di pulire in piccoli spazi che molti strumenti di pulizia convenzionali non possono raggiungere. Prima dell’invenzione dello spazzolino da denti, erano state utilizzate varie misure di igiene orale. Ciò è stato verificato da scavi durante i quali sono stati recuperati bastoncini da masticare, ramoscelli, piume di uccelli, ossa di animali e aculei di istrice.
Il predecessore dello spazzolino da denti è lo stick da masticare. I bastoncini da masticare erano ramoscelli con estremità sfilacciate usate per lavarsi i denti mentre l’altra estremità era usata come uno stecchino. I primi bastoncini da masticare furono scoperti nella Mesopotamia sumera nel 3500 a.C., una tomba egizia risalente al 3000 a.C., e menzionata in documenti cinesi risalenti al 1600 a.C.
I Greci e i Romani usavano gli stuzzicadenti per pulire i denti e nelle tombe della dinastia Qin sono stati scavati ramoscelli simili a stuzzicadenti. I bastoncini da masticare rimangono comuni in Africa, negli Stati Uniti meridionali rurali e nel mondo islamico l’uso del bastoncino da masticare Miswak è considerato un’azione pia ed è stato prescritto per essere utilizzato prima di ogni preghiera cinque volte al giorno.
- I miswak sono stati usati dai musulmani dal 7 ° secolo.
- Il primo spazzolino da denti simile a quello moderno è stato trovato in Cina.
- Utilizzato durante la dinastia Tang (619–907), consisteva di setole di maiale.
- Le setole provenivano da maiali che vivevano in Siberia e nel nord della Cina perché le temperature più fredde fornivano setole più sode.
Erano attaccati a una maniglia fabbricata in bambù o osso, formando uno spazzolino da denti. Nel 1223, il maestro Zen giapponese D? Gen Kigen registrò su Sh? B? Genz? che vide monaci in Cina lavarsi i denti con spazzole fatte di peli di equiseto attaccati a un manico di osso.
- Lo spazzolino a setole si diffuse in Europa, portato dalla Cina in Europa dai viaggiatori.
- Fu adottato in Europa durante il 17 ° secolo.
- Il primo uso identificato della parola spazzolino da denti in inglese fu nell’autobiografia di Anthony Wood che scrisse nel 1690 che aveva comprato uno spazzolino da denti da J.
Barret. Gli europei hanno trovato gli spazzolini da setola di maiale importati dalla Cina troppo fermi e hanno preferito spazzolini da denti con setole più morbide di crine di cavallo. Gli spazzolini prodotti in serie con setole di cavallo o di cinghiale hanno continuato ad essere importati in Inghilterra dalla Cina fino alla metà del 20 ° secolo.
È stato scoperto che rispetto a una spazzola manuale, la spazzola multi-direzionale potrebbe ridurre l’incidenza di gengivite e placca, rispetto alla normale spazzolatura da lato a lato. Questi pennelli tendono ad essere più costosi. Uno spazzolino elettrico esegue le rotazioni delle sue setole e pulisce i punti difficili da raggiungere.
La maggior parte degli studi riporta prestazioni equivalenti a quelle delle spazzolature manuali, possibilmente con una diminuzione della placca e della gengivite sebbene la versione elettrica possa essere più comoda. Un timer aggiuntivo e sensori di pressione possono incoraggiare un processo di pulizia più efficiente.
- Gli spazzolini elettrici possono essere classificati, in base alla velocità dei loro movimenti come: spazzolini elettrici standard, spazzolini sonici o spazzolini ad ultrasuoni.
- Qualsiasi spazzolino elettrico è tecnicamente uno spazzolino elettrico.
- Se il movimento dello spazzolino da denti è sufficientemente rapido da produrre un ronzio nella gamma di frequenza udibile (da 20 Hz a 20.000 Hz), può essere classificato come uno spazzolino sonico.
Qualsiasi spazzolino elettrico con movimento più veloce di questo limite può essere classificato come uno spazzolino ad ultrasuoni. Alcuni spazzolini ad ultrasuoni, come Megasonex e Ultreo, hanno movimenti sia sonici che ultrasonici. I denti possono essere danneggiati da diversi fattori tra cui la scarsa igiene orale, ma anche da un’igiene orale errata.
Cosa succede se non ci si lava i denti la sera?
Ma cosa succede davvero quando non si lavano i denti? – Quando l’igiene orale è scarsa o inadeguata, il rischio non si limita soltanto alla carie, ma si creano i presupposti per problemi molto molto gravi. Parodontite e perdita dell’osso La parodontite è una grave infezione provocata dai batteri presenti nel cavo orale.
Come curavano il mal di denti gli antichi?
Come si curavano i denti gli antichi? Gli antichi popoli mesopotamici si pulivano i denti con un miscuglio di corteccia, menta e allume (un sale minerale). Gli antichi indiani mescolavano estratti vegetali di crespino e pepe; in Egitto, durante la dodicesima dinastia, le principesse utilizzavano verderame e incenso, ed un impasto a base di mirra dolce e fiori come il croco.
Anche nell’antica Grecia era molto la questione dell’ : l’esigenza di proteggere i denti era nota e per sfoggiare un sorriso fresco si faceva uso di un impasto di sale, miele e rosmarino. Per curare le carie, invece, si procedeva con risciacqui tenendo in bocca oppio, pepe e alcune erbe medicamentose essiccate, mentre nei casi più gravi e quando mal di denti era molto violento, si procedeva con l’avulsione dell’,
Da diverse fonti inoltre, possiamo dedurre che i Greci facevano largo uso in ogni campo delle proprietà disinfettanti dell’argento. Tutte le culture dell’antichità conoscevano gli stuzzicadenti e prevenivano l’alitosi e i disturbi gengivali masticando bastoncini aromatici, come il siwac, un bastoncino ricavato dalla pianta arak (salvadora persica) tuttora molto in voga nei paesi arabi.
- Le prime testimonianze di un vero e proprio spazzolino con setole, simile a quello odierno, risalgono al 1500 in Cina.
- Le fibre, però, essendo naturali, erano troppo morbide, si deterioravano e diventavano rapidamente ricettacolo di batteri.
- Finalmente nella metà del XIX secolo in America si produsse il primo “Miracoloso Spazzolino a ciuffi del dott.
West” a fibre sintetiche (nylon) e nel 1872 Samuel B. Colgate inventò il primo dentifricio a base di sali minerali ed essenze rinfrescanti. Nel 1911 a Dresda in Germania si realizzò la Prima Esposizione Internazionale d’igiene, nella quale convennero milioni di visitatori: i prodotti per l’igiene dentale si moltiplicarono e si diffusero divenendo beni di consumo di massa, accessibili a chiunque.
- Nel mondo odierno assistiamo a gravi disuguaglianze nella cura della salute orale.
- Nei paesi ricchi il mal di denti è ormai debellato, con la prevenzione e le terapie odontoiatriche adottate per conservare a lungo il buon funzionamento dell’apparato masticatorio, per correggere la posizione dei denti e per migliorare l’aspetto del sorriso.
Nei paesi poveri, invece, le persone vivono ancora le più comuni sofferenze e la perdita dei denti, con grande danno per la qualità della loro vita. E tu, vuoi conoscere lo stato di salute dei tuoi denti? Prenota una visita : Come si curavano i denti gli antichi?
Chi ha inventato Oral B?
Quale azienda possiede Oral-B? | FAQ Oral B è una marca di prodotti per l’igiene orale, tra cui spazzolini da denti manuali ed elettrici, dentifrici, collutori e filo interdentale, ed è di proprietà di Procter & Gamble. Nel 1949, il primo spazzolino manuale fu progettato negli Stati Uniti da un dentista che lo vendette con il nome “Oral B”.
- La sua azienda è cresciuta costantemente ed è stata acquistata dalla multinazionale Gillette nel 1984.
- La stessa azienda era già proprietaria del produttore tedesco di elettrodomestici Braun, che aveva sviluppato uno dei primi spazzolini elettrici negli anni ’60.
- Grazie alla collaborazione tra Oral-B e Braun, il primo spazzolino elettrico Oral B con tecnologia Braun fu lanciato sul mercato nel 1987.
Nel 2005, Oral B è diventato un marchio di Procter & Gamble, che lo ha acquisito attraverso l’acquisizione di Gillette Company. Da allora, gli spazzolini elettrici Oral B powered by Braun e tutti gli altri prodotti Oral B vengono prodotti e distribuiti in tutto il mondo, per soddisfare utenti di tutte le età ed esigenze differenti.
Come si lavavano i denti gli egiziani?
Approfondimenti Storia Gli antichi egizi La vita quotidiana L’igiene
Gli antichi egizi avevano grande cura del loro aspetto ed erano consapevoli di dover mantenere la pelle sempre pulita. La cura e la pulizia quotidiane, che contribuivano all’igiene e alla salute personale, dunque, occupavano un ruolo rilevante nella società egizia, soprattutto nelle classi benestanti.
Gli egizi avevano l’abitudine di lavarsi almeno una volta al giorno e quando compivano lavori faticosi, si lavavano con maggior frequenza. Non si lavavano in acqua stagnante poiché c’era la probabilità che vi si annidassero chiocciole della specie Bulinus, le cui larve danneggiavano la pelle. Le mani venivano lavate soprattutto prima dei pasti e, talvolta, anche dopo.
Era diffusa anche la consuetudine di asciugarsi la bocca e al mattino di lavarsi i denti con bicarbonato di sodio sciolto in acqua. In un documento appare scritto sen scem scem, che vuol dire “pulizia della bocca e dei denti”. Anche la cura delle unghie e dei capelli rientrava nella pulizia quotidiana.
- La pratica del bagno appare documentata già nel Periodo Tinita ( 3065-2086 a.C.).
- I bagni abitualmente venivano fatti nel Nilo o negli stagni: l’acqua veniva prima raccolta in grandi recipienti profondi e larghi e poi versata sulle mani e su altre parti del corpo.
- Esisteva anche una specie di doccia, costituita da un setaccio o un cesto, attraverso il quale veniva filtrata l’acqua.
Le case dei nobili disponevano di un bagno, così come alcune abitazioni di lavoratori. Nelle case della colonia di Kahun il bagno si trovava accanto alle camere da letto. A Tell el-Amarna, nelle dimore dei funzionari, una parete separava il bagno dai servizi igienici.
- Nel palazzo reale, poi, si potevano trovare delle vere e proprie camere da bagno ed esisteva anche il titolo di “capo della camera da bagno”.
- Tuttavia, non si hanno notizie dell’esistenza di bagni pubblici in Egitto.
- La cosmesi era essenziale per l’igiene.
- Dato che non esisteva il sapone, per mantenere la pelle pulita e ammorbidire le zone da rasare, si usavano oli e unguenti,
I fragranti oli, elaborati con grassi animali o vegetali, venivano sfregati sul corpo per contrastare l’odore della pelle. Il loro impiego era essenziale nella prevenzione degli effetti nocivi del sole o dei vento secco. Gli unguenti, tra l’altro, prevenivano l’insorgere dei dolori.
Le persone benestanti avevano al loro servizio servi che gli versavano l’acqua sulle mani o su altre parti del corpo. Le classi agiate erano solite mantenere pulite le unghie dei piedi, che lavavano ogni giorno. Inoltre, tra la nobiltà era abitudine diffusa, sia per gli uomini sia per le donne, anche la manicure delle mani e dei piedi,
Per tagliarsi le unghie e liberarsi dei calli, gli egizi ricorrevano a delle sottili strisce di metallo o ardesia, Il lavaggio rituale Il tempio era un luogo sacro e, pertanto, i sacerdoti dovevano togliersi le scarpe prima di entrare per non introdurvi le impurità del mondo esterno.
- Anche nelle cerimonie rituali si doveva procedere scalzi.
- I sacerdoti avevano grande cura della loro igiene.
- Secondo Erodoto, « i sacerdoti si radevano il corpo tutti i giorni, in modo tale da essere privi della presenza di pidocchi o di altre impurità, nel momento in cui effettuavano i riti ».
- Le acque del lago sacro del tempio non solo pulivano il corpo, ma purificavano anche “l’anima”.
Nel rilievo dell’immagine, un uomo porta in una mano i sandali del faraone, e nell’altra un recipiente con dell’acqua. Le iscrizioni che lo accompagnano gli attribuiscono il titolo posseduto: egli è il “portasandali del re”. Dato il contesto rituale (davanti a lui il faraone Narmer avrebbe compiuto un sacrificio), a nessuno è permesso di calzare le scarpe.
- Un oggetto da toletta molto diffuso era lo specchio, adoperato soprattutto dalle donne.
- Gli specchi erano costituiti da dischi metallici, in genere di bronzo, perfettamente lisci.
- Oltre ad assumere una valenza di rigenerazione e di vita, la forma circolare, la brillantezza e il potere di riflettere le immagini, indussero gli Egizi ad associare lo specchio al sole.
Pertanto, i motivi decorativi dei manici spesso ne sottolineano il carattere religioso. Nell’antico Egitto il lavaggio periodico dei capelli costituiva una pratica di igiene personale piuttosto importante. Gli egizi soffrivano già di problemi legati alla caduta dei capelli; tuttavia le soluzioni per favorirne la crescita erano numerose.
Esisteva una formula che aveva il potere di rigenerare i capelli, e consisteva nell’affidarsi alle proprietà curative dei semi di fenugreek o del grasso di leone. Nel caso in cui, invece, i capelli apparivano grigi o bianchi, era possibile recuperare la loro naturale brillantezza usando sangue di mucca nera bollito in olio, grasso di serpenti neri e uova di corvo.
Gli uomini si radevano la barba utilizzando dei rasoi, mentre per la depilazione si faceva ricorso ad attrezzi simili alle nostre pinzette. La cosmesi costituiva una parte importante della pulizia quotidiana : strofinarsi il corpo con unguenti era una pratica igienica comune.
- Le donne erano solite truccarsi il viso, abitudine che contribuiva a migliorare il loro aspetto.
- Inoltre, dipingersi le palpebre e le ciglia possedeva un potere curativo, in quanto costituiva una difesa contro le malattie oculari.
- È noto, tra l’altro, che gli egizi conoscevano anche i tatuaggi ; la testimonianza più remota risale al Medio Regno (2040-1786 a.C.).
Anche oggetti di uso domestico, come questa cassetta di legno per la toletta, potevano far parte del corredo funerario. Le nobildonne avevano l’abitudine di portare con sé numerosi articoli per il maquillage e la cosmesi, come la cassetta raffigurata nell’immagine a destra.
- In essa venivano custoditi piccoli recipienti per il kohol o unguenti, pinzette e altri attrezzi con i quali venivano applicati i trucchi per gli occhi e altri prodotti di cosmesi per il corpo.
- Spesso, accanto a questi oggetti per la toletta vi erano ornamenti personali, come questi scarabei, che svolgevano una funzione scaramantica: proteggevano, infatti, il loro proprietario da ogni tipo di maleficio, allontanando i demoni in grado di colpire i punti vulnerabili del corpo.
Già a partire dal Periodo Predinastico, gli egizi facevano uso di pettini. Generalmente, erano di osso o di legno, materiali, peraltro, usati anche nei periodi successivi. Redazione De Agostini
Come si lavavano i capelli nel 1800?
Ai tempi delle dame: come ci si lavava in Epoca Vittoriana? L’igiene personale è molto cambiata rispetto a quello di dame e signori di un tempo e nasconde molte sorprese. Oggi diamo per scontata la nostra routine di bellezza e abbiamo grande famigliarità con saponi, creme shampoo e profumi, ma non è sempre stato così.
Durante l’epoca vittoriana non c’era accesso all’acqua calda e quella diretta in casa era riservata a pochissimi. La maggioranza delle persone si lavavano utilizzando l’acqua del pozzo del paese, mentre altri si immergevano in fonti naturali (cosa che rendeva quasi impossibile lavarsi durante i mesi più freddi dell’anno).
Ecco quindi alcune curiosità sull’igiene personale di questa affascinante epoca: • Bagno Un’usanza rara Il bagno settimanale in casa era riservato solo ai più ricchi e nonostante questo era un’abitudine davvero poco diffusa. Di solito lo si faceva dopo cena e soprattutto dopo aver partecipato a balli e cavalcate,
Il procedimento era piuttosto lungo ed era riservato al personale domestico: i servi scaldavano l’acqua sul fuoco e la versavano in una vasca. Quando i ricchi avevano finito la toeletta, i servi stessi potevano usufruire della stessa acqua e lavarsi. • Il pericolo di lavarsi i capelli Per quanto riguarda la pulizia della chioma, i vittoriani ne usufruivano giusto il necessario.
Al tempo la moda femminile imponeva capelli lunghi e lisci, che il più delle volte arrivavano oltre la vita. D’inverno soprattutto il rischio era quello di prendersi un’influenza, che era letale all’epoca, L’unica fonte di calore era il camino e, senza un phon, bagnare i lunghissimi capelli era davvero rischioso.
- Durante i mesi più clementi i ricchi si lavavano in una tinozza, usando un sapone solido a cui venivano aggiunti degli oli profumati alla rosa o al mughetto e, per renderli lucidi, olio di semi di lino,
- Una volta lavati, i capelli venivano spazzolati davanti al caminetto.
- I più poveri invece si lavavano nei torrenti e il “phon” erano i raggi del sole.
• Lavarsi le mani L’idea che lavarsi le mani sia necessario è qualcosa di molto recente, che risale alla scoperta dei batteri. Al tempo l’unico momento in cui si pulivano era quando si arrivava al pozzo o al fiume, il che dal punto di vista igienico era altamente nocivo per la salute pubblica.
Per i ricchi invece durante i pasti si metteva a disposizione dell’ acqua con del limone (rimedio non proprio efficacissimo!). • Un sorriso tremendo! Il sorriso in epoca vittoriana purtroppo non era proprio smagliante come ci dicono molti romanzi del tempo. I denti dei ricchi erano spesso cariati e ingialliti, perlopiù a causa della dieta ricca di grassi, di zuccheri e alcol,
I poveri avevano invece come usanza quella di masticare la radice di liquerizia e facevano una dieta più semplice, perlopiù a base di verdure. Questo li salvava parzialmente dalle carie. I vittoriani inoltre non usavano praticamente mai lo spazzolino, anche quando il dentifricio fu inventato a metà Ottocento.
Chi toglieva i denti nel Medioevo?
A quando risale la prima otturazione? E il dentifricio? Lo spazzolino? Cosa si usava come anestesia in passato? Chi poteva svolgere la professione del dentista? Perché gli americani hanno denti forti e bianchi? Di seguito abbiamo raccolto qualche curiosità Fin dai tempi della Preistoria, se le persone avevano dei problemi ai denti c’era chi si prendeva cura di loro, dandogli aiuto.
- Il modo in cui abbiamo imparato a prenderci cura della salute dei nostri denti è cambiato nel corso delle migliaia di anni, e oggi chiamiamo dentisti quei professionisti che si prendono cura di loro.
- Testimonianza della presenza di carie è stata trovata in denti provenienti da crani di circa 25mila anni fa, gli archeologi hanno trovato prove di primi tentativi di otturazioni in denti provenienti da uomini vissuti 8.000 anni prima della nascita di Cristo! Nel sito Riparo Fredian, vicino Lucca, è stato rinvenuto il più antico dente riparato con un composto a base di bitume, risalente a 13mila anni fa.
La visita “specialistica”, secondo gli esperti, sarebbe avvenuta nell’ era Glaciale, I denti in questione, due incisivi centrali superiori, presentano entrambi un foro centrale. Sulla parete dei denti è stata trovata una serie di minuscoli segni orizzontali i quali suggeriscono che per ampliare il foro sono state usate intercapedini realizzate con piccole pietre utensili.
Rispetto ad altri denti trovati alcuni anni addietro, sempre in Italia, risalenti a 14.000 anni fa, che mostrerebbero segni simili, questi due incisivi presentano un’ innovativa procedura : i fori contengono infatti tracce di bitume, incorporate con fibre vegetali e peli, che farebbero pensare a una prova di preistoriche otturazioni dentali,
Lo scopo delle fibre e peli è sconosciuto, ma sono comunque stati aggiunti al foro dopo la perforazione e non sono resti di cibo. Come nella moderna odontoiatria, il dentista del paleolitico avrebbe forato e riempito i buchi per ridurre il dolore e tenere il cibo fuori dalla camera pulpare.
Il bitume, inoltre, insieme con alcune piante medicinali, potrebbe essere stato utilizzato come antisettico. Le prime fonti scritte sulla carie, invece, sono state trovate in un testo sumerico del 5.000 AC. Papiri egizi databili al 3.700 AC parlano di malattie dei denti e descrivono sostanze da mischiare tra loro per poi essere applicate in bocca per alleviare il dolore.
I primi riferimenti ai “dentisti” si trovano in testi, sempre egizi, risalenti al 2700 AC, dove si parla di un medico specializzato nel trattamento dei denti. Scritti greci del 1300 AC del greco Esculapio, parlano di estrazione dei denti malati. Il dentifricio era già utilizzato nel 500 AC in Cina, Roma e India.
- Cosa contenevano gli antenati dei nostri attuali dentifrici? Ingredienti come fuliggine, miele, gusci d’uovo frantumati e zoccoli di due.
- La ricetta più antica al mondo del dentifricio è egiziana e risale al 400 AC.
- Tra gli ingredienti si trovano menta, sale, grani di pepe e fiori secchi di iris.
- Un dentista moderno ha provato a riprodurre questa ricetta “Devo dire che non l’ho trovato sgradevole e la mia bocca aveva una sensazione di fresco e pulito”.
E lo spazzolino ? Nell’antichità le persone utilizzavano dei bastoncini che frantumavano in un’estremità per ottenere una superficie per spazzolare. Nell’ Europa medievale, tra il 1300 e il 1500, le élite erano consapevoli dell’importanza di mantenere i propri denti puliti e avevano anche dei liquidi che aiutavano a farli rimanere più bianchi.
- Da chi erano trattati i problemi ai denti? O si avevano i propri rimedi casalinghi oppure ci si rivolgeva al Barbiere-Chirurgo,
- La figura del Barbiere-chirurgo era quella di un tuttofare : estraeva i denti, eseguiva piccoli interventi chirurgici, ricomponeva le fratture, applicava le sanguisuga e tagliava barba e capelli! Sapete perché i barbieri di una volta avevano esposto fuori dal loro negozio il tipico palo con le strisce bianche e rosse ? Nel 1163, durante il concilio di Tours, papa Alessandro III vietò ai religiosi di praticare i salassi, da quel momento, fino alla nascita della chirurgia moderna, furono proprio i barbieri ad offrire quel servizio e i pali esposti nacquero per segnalare questi servizi e non quelli di barba e capelli (come oggi accade).
In origine, il rosso simboleggiava il sangue e il bianco le bende poste ad asciugare, il palo in sé era l’asta che i pazienti dovevano stringere per rendere con lo sforzo le vene più visibili al barbiere e consentirgli di applicare le sanguisughe per il salasso, il pomello in ottone, in alto, era invece richiamo al vaso in cui il sangue veniva raccolto – prima del 1307 si usava mettere fuori dalla bottega del barbiere un boccale con il sangue dei clienti, per pubblicizzare tali attività e attirare l’attenzione dei passanti, a quell’anno risale una legge che ne impediva tale pratica, una volta per tutte, sostituendola con il simbolico palo che noi tutti conosciamo.
- Per curare la carie, i barbieri-dentisti, di solito estraevano il dente malato, ma sapevano anche come otturarli e creare denti finti da denti umani o ossa di bue.
- Paradossalmente, in passato, la gente povera aveva denti in condizioni migliori rispetto ai ricchi, perché lo zucchero era quasi del tutto assente dalla loro dieta.
Le persone credevano fortemente nei rimedi tradizionali, se ad esempio nel medioevo avevi mal di denti in Germania, per curarlo ti sarebbe stato chiesto di baciare un asino! Nel 1498, in Cina, venne inventato il primo spazzolino con le setole, Le setole naturali, erano ricavate dai peli della parte posteriore del collo del maiale,
I peli del maiale sono stati utilizzati per ricavare le setole degli spazzolini fino al 1938, anno in cui vennero sostituiti dalle setole in nylon. Gli spazzolini di oggi contengono circa 2.500 setole di nylon raggruppate in 40 ciuffi. Il primo presidente americano, George Washington, era molto famoso anche a causa della sua dentiera,
Sebbene molte persone credessero che la dentiera di Washington fosse fatta di legno, non è così. Il legno non è un buon materiale per creare dentiere perché la saliva lo ridurrebbe col tempo a una polpa molle. Di cosa era fatta allora la dentiera del presidente? Molto probabilmente era composta da materiali differenti, inclusi denti estratti da altri esseri umani e animali di diverso genere.
Nel 1735, John Greenwood, dentista di George Washington, aiutò a richiamare l’attenzione pubblica sui nuovi prototipi di denti finti in porcellana, Un grande passo avanti per i denti finti, viene fatto nel 1839, con la scoperta della vulcanizzazione della gomma, che poteva essere utilizzata per tenere ferma la dentiera.
Nel 1728 Pierre Fauchard, odontoiatra francese, considerato il padre della moderna odontoiatria, pubblica ” Il Chirurgo dentista ” opera considerata una pietra miliare di questa branca della medicina. Dobbiamo aspettare il 1800 affinché, grazie agli studi più avanzati, quella del dentista possa diventare una professione rispettabile con tanto di laurea.
- I padri fondatori della moderna odontoiatria, negli Stati Uniti, sono Horace Hayden e Chapin Herris.
- Furono loro che nel 1840 fondarono la prima associazione al mondo di dentisti, la American Society of Dental Surgeons, divenuta poi ADA American Dental Association (l’Italia dovrà aspettare ancora più di 60 anni perché ciò accada).
Sempre nel 1840 fondarono la prima scuola per dentisti, la Baltimore College of Dental Surgery, e istituirono il dottorato di Chirurgo dentista. Lucy Hobbs è la prima donna dentista, laureatasi all’Ohio College of Dental Surgery nel 1866. E il dentifricio come noi lo conosciamo, quando venne inventato? Dobbiamo aspettare proprio il XIX secolo, quando ai vari ingredienti venne aggiunto sapone e gesso.
- Nel 1873 la Colgate rilasciò il primo dentifricio industriale, al tipico sapore di menta che noi tutti conosciamo.
- Nel 1892 viene messo in commercio il primo tubetto spremibile e nel 1882 inizia ad essere prodotto il filo interdentale,
- Il 1800 è un secolo importante anche per quanto riguarda il progresso della strumentazione, nel 1871 James Beall Morrison brevetta il primo trapano meccanico, la sua azione era molto lenta così che l’otturazione poteva richiedere diverse ore per essere completata.
Quando pensiamo a dei denti bianchi, brillanti e perfetti, il primo esempio che ci viene in mente sono i divi di Hollywood o gli americani in generale. Ebbene, nonostante gli Stati Uniti siano la patria del sorriso perfetto e dei grandi progressi in questo settore della medicina, la maggior parte degli americani non aveva l’abitudine di lavarsi i denti ogni giorno, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale.
- Che cosa succede in quel periodo? Ai militari mandati in guerra venne richiesto di spazzolarsi i denti due volte al giorno per mantenerli sani.
- I soldati portarono quest’abitudine nelle loro case e nelle loro famiglie, a fine conflitto! Nel 1945 il Michigan introduce il fluoro nel sistema di distribuzione pubblico dell’acqua per aiutare a combattere l’insorgenza della carie tra i residenti.
Negli studi condotti nell’arco dei 5 anni successivi, si evinse che quest’aggiunta di fluoro aveva portato ad una diminuzione dei due terzi dell’insorgenza di carie, portando il Sistema Sanitario Nazionale ad espandere a tutto il Paese l’introduzione del fluoro nell’acqua potabile pubblica.
- Ma cosa unisce la storia dell’odontoiatria nei secoli?, il dolore legato all’estrazione dei denti o a tutte le altre procedure ad essi connesse, senza l’ausilio di antidolorifici.
- Nel 1790 un chimico inglese iniziò ad effettuare degli esperimenti con protossido di azoto per calmare il dolore e notando l’effetto collaterale più conosciuto: l’ebrezza.
Fu lui a dare a questo anestetico il soprannome di ” gas esilarante “. Nei successivi 50 anni, il gas divenne molto popolare ed è ancora oggi utilizzato dai dentisti. Un chimico tedesco nel 1905 scoprì la procaina, che chiamò lidocaina e traghettò i pazienti nell’era dell’ odontoiatria senza dolore – per nostra fortuna.
Come si lavavano i denti nel 1600?
Breve storia dell’igiene orale La pratica delligiene orale ha una storia lunga, ma non lineare, che spesso si intreccia con miti e leggende La pratica delligiene orale ha una storia lunga, ma non lineare, che spesso si intreccia con miti e leggende antichissimi.
Ad esempio, una prima traccia riguardante la cura dei denti, la troviamo in una tavoletta babilonese del 1800 A.C., in cui si parla del temibile verme dei denti. La leggenda narrata in questo antico documento, indica questo essere come il responsabile dello sviluppo della carie: voracissimo e nato dal fango, questo verme decide di vivere tra i denti delluomo, luogo ricco di cibo che possa saziare la sua fame.
Questa stessa leggenda sopravvive nei secoli, fino al medioevo, nonostante gi durante lantica Grecia, si sviluppino le prime pratiche di cura delligiene dei denti. In Egitto siusavano miscele di mirra dolce e fiori per la cura dei denti. Le donne romanemasticavano, invece, una resina aromatica al fine di profumare lalito.
Ma questi primi dentifrici potevano essere molto abrasivi, visto che spesso erano impastati con ossa e conchiglie tritate, allo scopo di rimuovere i residui di cibo. La pulizia e la cura dei denti raggiungono uno studio pi approfondito tra il 500 e il 600 A.C. con il fiorire della civilt araba: la religione islamica, molto legata al concetto di purificazione, si concentra infatti anche sulla pulizia e la cura della bocca e dei denti, luogo da cui passano le invocazioni a Dio.
Nel medioevo per la pulizia dei denti incontra un primo arresto, infatti non erano in molti a preoccuparsi delligiene corporea, figurarsi di quella orale Attorno al 1500 si ha un nuovo slancio, in Cina cominciano ad essere utilizzati utensili con fibre morbide, precursori degli spazzolini.
- Nel 1600 si inizia a parlare di sapone per i denti capace di donare il bianco ai denti e finalmente, nel 1651, compare il primo – vero – spazzolino da denti.
- Verso la fine del 1800 comincia a svilupparsi una vera e propria industria legata alla cura e alligiene orale.
- Nel giro di un secolo verranno sviluppati e immessi sul mercato tutti i prodotti che ormai utilizziamo tutti i giorni: il tubetto di dentifricio, lo spazzolino a ciuffi, prodotti rinfrescanti e collutori.
I prodotti per la cura e la pulizia dei denti diventano di uso comune e alla portata di tutti, entrando nella nostra vita quotidiana. Un lungo percorso, lungo secoli e che si sviluppa in luoghi diversi del pianeta, ma con un elemento comune di fondo che arriva ai giorni nostri: il nostro impegno quotidiano alla cura e alla pulizia dei nostri denti.
Come si lavavano i denti gli antichi greci?
I primi manufatti e documenti relativi all’ igiene orale risalgono a circa 2500 anni fa, e consistono in stuzzicadenti e descrizioni scritte sulla cura dei denti. Nell’antica Grecia era molto importante la cura dell’ igiene orale, lo stesso Ippocrate fu promotore della della pulizia dentale, attraverso un dentifricio secco, chiamato polvere dentifricia, che si affiancava ad altri “miscugli” composti principalmente da sale, miele e rosmarino per garantire un sorriso smagliante, molto in voga nella società del tempo.
Gli antichi popoli cinesi ed egizi consigliavano di pulire i denti e rimuovere le carie, utilizzando metalli pregiati come oro, argento e giada per riparare eventuali danni che potevano compromettere la masticazione, inoltre avevano compreso che una buona igiene dentale poteva aiutare a mantenere in salute ; alcune delle prime tecniche di prevenzione odontoiatrica in queste culture includevano masticare corteccia d’albero o bastoncini con estremità sfilacciate, nonché piume di uccello, lische di pesce e aculei di porcospino.
Nella penisola Araba erano molto “gettonati” gli stuzzicadenti, e prevenivano l’alitosi e i disturbi gengivali masticando bastoncini aromatici, come il “siwac”, ricavato dalla pianta arak (salvadora persica) tuttora molto in voga nei paesi arabi. Le prime testimonianze di uno spazzolino con setole, simile a quello odierno, risalgono al 1500 in Cina, le fibre, tuttavia, essendo di origine naturale si deterioravano e diventavano facilmente cumulo di batteri,
Mentre alla fine del 1700, l’Inglese William Addis fu il primo uomo a vendere spazzolini da denti su scala industriale, avendo avuto l’idea dopo aver costruito uno spazzolino con ossa e setole di animali mentre era in prigione. Per quanto concerne l’antenato del nostro moderno dentifricio, i farmacisti mescolavano e vendevano creme e polveri composte da ingredienti abrasivi quali per esempio: talco, e composti di conchiglie frantumate e amalgamate da oli essenziali pensati per combattere i germi e i batteri orali.
Molti di questi “antichi” dentifrici contenevano altre sostanze chimiche come ammoniaca, clorofilla e penicillina, ingredienti utili a combattere i batteri causa principale di carie e alitosi. La pratica di spazzolarsi i denti è diventata di uso comune a partire dalla seconda guerra mondiale, quando l’esercito Americano richiedeva ai soldati pratiche igieniche ferree, tra cui il “lavarsi” i denti quotidianamente; successivamente si ebbe lo sviluppo del primo spazzolino in nylon nel 1938, seguito dallo spazzolino elettrico negli anni ’60 del secolo scorso.
Quando ci si lava i denti si lava anche la lingua?
È bene quindi pulire la lingua solo nei casi in cui è evidente un’irritazione o del cattivo odore. La pulizia della lingua passa anche attraverso il dentifricio giusto.
Quante persone si lavano i denti?
Secondo una ricerca di Top Doctor il 33% degli italiani non sa che bisogna spazzolare i denti in verticale e non in orizzontale. Il 68% li pulisce per meno di due minuti pensando ad altro.
Cosa succede se non ti lavi i denti per due giorni?
La prima cosa che si nota se non ci si lava i denti è un aumento della formazione della placca. La placca si sviluppa in pochi minuti dopo ogni pasto e si calcifica in almeno 24 ore.